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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Hyde Park on Hudson
Anno: 2012
Genere: commedia (colore)
Regia: Roger Michell
Note: Aka "A royal week-end". Il racconta parte della vita del presidente Franklin Roosevelt.
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
America 1939, poco prima della Seconda Guerra Mondiale: l'Inghilterra teme di non poter fronteggiare da sola l'attacco nazista e c'è bisogno che i freddi rapporti con l'alleato americano si chiariscano. Per questo i reali inglesi pianificano una visita nella villa di campagna del presidente Roosevelt (Bill Murray), durante la quale saggiare la disponibiltà militare statunitense. Uno spunto interessante da cui partire, ma il film di Roger Michell lascia fuori la politica e sceglie di raccontare l'incontro dal punto di vista di una cugina di quinto grado del presidente (Laura Linney), che ne scopre la dolcezza e se ne innamora nelle splendide giornate che insieme trascorrono nella tenuta di Hyde Park...Leggi tutto on Hudson, dove Roosevelt risiede quando non è a Washington. L'attesa visita dei reali inglesi diventa quasi secondaria inizialmente, anche se poi vedremo come la diffidenza di questi ultimi nei confronti dell'atteggiamento disimpegnato e amichevole degli americani crei un forte imbarazzo originando i momenti più spassosi. Immerso quasi interamente nel verde delle campagne di Hyde Park on Hudson, delicato nell'impostazione e forte di una suggestiva fotografia che valorizza al meglio gli splendidi paesaggi naturali, il film tuttavia inciampa in una sceneggiatura debole, piatta, totalmente incapace di sfruttare un ottimo attore come Murray; viene anzi da pensare che chiunque avesse preso il suo posto avrebbe potuto fornire più o meno lo stesso contributo. Molto più sugli scudi la controparte femminile, anche nella coppia reale inglese: donne dal carattere risoluto, per quanto costrette a subire l'atteggiamento maschile. A tratti la soavità dell'approccio, estremamente british (d'altra parte il film è inglese), dona un senso di pace gradevole, ma del carattere di Roosevelt emerge solo - e blandamente - il suo atteggiamento nei confronti del sesso e dell'amore (a meno che non si voglia considerare la sua passione per i francobolli); più in generale non si approfondisce nessun rapporto tra i personaggi limitandosi a navigare in superficie, individuando idealmente nell'accettazione divertita dell'hot dog da parte del re inglese (in un primo tempo fortemente contrastata da sua moglie) la chiave di volta della rinnovata collaborazione tra le due potenze.
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ChiudiTITOLO INSERITO IL GIORNO 23/01/13 DAL DAVINOTTI
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- Non male, dopotutto:
Saintgifts, Rambo90 - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr., Daniela, Beffardo57, Galbo - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Didda23, Caesars
La prima visita dei reali inglesi negli USA, per rinsaldare i rapporti in previsione della guerra con la Germania, vista con gli occhi della cugina/amante di Roosevelt. E qui sta il problema, perché il personaggio, assai scialbo, racconta l'aneddoto storico con un tono elegiaco che stucca ben presto. Fra paesaggi ameni e battibecchi domestici, scopriamo che il fatto di essere paralitico non impediva al presidente di essere un gran donnaiolo e che gli hot-dog hanno avuto un gran peso nelle relazioni internazionali. Il discreto cast non salva dalla noia un film ben fatto, ma fatto di quasi nulla
Il limite del film è quello di mettere troppa carne al fuoco, dalla grande storia alle vicende sentimentali e familiari di un Presidente handicappato, senza riuscire ad armonizzarle in un racconto compiuto e organico; anche l'espressività di un interprete raffinato come Bill Murray finisce con il risultare sprecata. Si tratta di un prodotto garbato e professionale, lieve sino all'inconsistenza, mancando un centro di gravità che focalizzi l'interesse dello spettatore: passa senza lasciare traccia.
Il tentativo di conciliare il pubblico (un momento fondamentale nella storia del '900) con il privato (le vicende personali di uno dei presidenti americani più celebrati) "partorisce" una commedia piuttosto debole. La sceneggiatura che racconta la storia vista dal buco della serratura è esile, sebbene il film sia realizzato con professionalità e si avvalga della performance di un ottimo gruppo di attori. Murray è un fuoriclasse ma l'impressione è che stavolta non abbia scelto il film giusto.
Stucchevole e tutto sommato inutile, il lavoro di Michell si fa detestare per la poca coscienza registica e per un impianto narrativo poco avvincente e per una direzione degli attori alquanto dilettantesca. Il povero Bill Murray fa quel che può, ma è fuori ruolo e la Linney sembra essere l'unica che ci creda veramente. Siparietti comici poco grintosi si alternano a momenti che vorrebbero essere sulla carta riflessivi ma che in fin dei conti non vanno pienamente a segno. La superficialità rende il girato trascurabile.
Un presidente colpito dalla poliomielite e un re balbuziente, davanti a sigari e a bicchieri di whisky discutono di loro stessi più che di un'alleanza (che comunque avverrà) atta a salvare il mondo. Attorno diverse donne "relegate" al ruolo di madri, mogli e amanti. Assieme agli hot dog emerge il lato umano, spogliato di tutti i titoli e le uniformi, in una residenza quasi nascosta (Hyde Park) agli occhi del mondo. È l'aspetto più notevole della commedia, che mostra con efficacia la differenza tra due popoli con una lingua in comune.
Commediola assai scialba che non sa bene che direzione prendere. La scelta di descrivere spesso le emozioni della protagonista tramite l'impiego della sua voce off diventa presto stucchevole e genera noia nello spettatore. A vivacizzare la situazione dovrebbero pensarci alcuni sketch umoristici, affidati soprattutto alla coppia reale britannica, che stonano non poco col tono del resto della pellicola. In definitiva un lavoro non riuscito, in cui anche il buon cast attoriale risulta sprecato, in particolare Bill Murray.
Una confezione molto curata: bella fotografia, ambientazioni pressoché perfette così come costumi e scelta musicale. Peccato che la sceneggiatura sfiori gli argomenti senza mai approfondirli, passando dalla storia di Roosevelt ai rapporti con il re inglese con disinvoltura ma poco incisività. Bravo Murray, così come la coppia West-Colman, mentre la Linney resta un po' in ombra a causa della scrittura debole del personaggio. Non male, ma non memorabile.
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