Un corpulento uomo alto due metri si reca a Torino per una fiera. Lì, per caso, trova la figlia di due persone che conosce a “battere” il marciapiede. Con vari espedienti, la convince a ritornare nella terra natia (il Friuli distrutto dal terremoto), ma per farlo dovrà affrontare il "magnaccia". Episodio che si avvale (per l'unica volta nel cinema) dell'ex peso massimo ed oro olimpico 1960 Franco De Piccoli. Lui incarna una sorta di “gigante buono”. Un po’ triste per l'epilogo: non si può che avere una reale compassione per il "gigante"!
Debole come noir, l’episodio conclusivo della miniserie “Quattro delitti” trae forza vitale dalla rilevanza sociologica della sua doppia ambientazione: prima la Torino notturna degli alberghi a ore e dei magnaccia, poi le macerie del Friuli devastato e prostrato dal terremoto del 1976. L’ex campione dei pesi massimi Francesco De Piccoli interpreta con molta semplicità un gigante dal cuor tenero schiacciato da una giustizia ottusa e ingiusta, come troppo spesso, purtroppo, accade anche nel mondo reale.
MEMORABILE: La toccante sequenza del ritorno nel Friuli terremotato.
Più dramma che noir per quest'ultimo episodio che si mantiene sui livelli (medi) della serie: la novità consiste nel mescolare l'elemento criminale (riducendolo al minimo) con quello drammatico e sociologico anche se i temi trattati,
vengono affrontati molto velocemente e con qualche ingenuità. C'è Torino ma anche e soprattutto il Friuli del terremoto: l'ingresso nel paese distrutto, colpisce ancora oggi. Non si registrano tassi di suspence ragguardevoli, e la storia è debole, con un andamento prevedibile ed un finale molto amaro così come lo è il tono di tutto l'episodio.
Particolare, questo episodio finale della serie. Non si tratta di un vero giallo ma pur sempre di delitto si parla. Una storia di umanità e ingenuità che porta un personaggio non malvagio a compiere qualcosa di inaspettato. Tra Torino e un Friuli devastato dal terremoto, in un' atmosfera surreale accentuata dala recitazione naturale, a tratti dilettantesca del protagonista, si consuma un piccolo dramma di amore e morte, narrato in punta di piedi.
Il delitto c'è ma (quasi) non si vede. Il pugile prestato alla televisione mostra una spiccia visione della vita in contrasto con quella delle grandi città, laddove comanda soltanto il dio denaro. Si descrive la realtà di quegli anni, la tragedia del terremoto friulano e la facilità con cui si finisce per strada. La Munari è bella e disillusa, De Piccoli è impacciato ma non sfigura. Pare un racconto d'appendice, in cui l'amore vero stenta a mostrarsi mentre quello comprato è talmente palese da passare, per paradosso, sottotraccia. Realistico.
MEMORABILE: La passeggiata dopo colazione, tra i viali deserti della stazione.
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Inserito (sotto il commento), il video con i titoli di testa di questo episodio. Con l'occasione, ascolterete lo splendido tema del M° Giancarlo Chiaramello.
Non sarebbe male se il solerte Ellerre (come fece con il tema d'amore de LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO) reinterpretasse con la sua pianola il suddetto tema rimasto inedito. A me farebbe molto piacere!
DiscussioneEllerre • 8/12/09 22:07 Call center Davinotti - 1203 interventi
Markus ebbe a dire: Non sarebbe male se il solerte Ellerre (come fece con il tema d'amore de LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO), reinterpretasse con la sua pianola, il suddetto tema rimasto inedito. A me farebbe molto piacere!
Eh, di tempo ne ho poco ma se posso volentieri. Nel frattempo (nel tempo libero) mi sto cimentando con "Thomas" di Amedeo Tommasi. Questa volta le musiche sono edite ma in realtà è come se non lo fossero visto che il film non è mai uscito ufficialmente e di copie del disco ce ne sono pochissime.
Grazie Ellerre, le musiche di THOMAS le ascolterò volentieri naturalmente.
Grazie anche se potrai dedicarmi il tema di Giancarlo Chiaramello.
CuriositàZender • 25/03/10 08:59 Capo scrivano - 47812 interventi
Dalla sempre prestigiosa collezione cartacea Markus estraiamo il TV RADIO CORRIERE del 8/14 aprile 1979, un articolo in riferimento alla messa in onda di QUATTRO DELITTI e quindi uno speciale su Scerbanenco.
Come sempre cliccate sulla pagina di sinistra per leggere la prima parte dell'articolo e sulla copertina per la seconda parte.
Questo episodio (non so gli altri quattro della serie) è stato evidentemente girato nell'estate del 1977, anche se è andato in onda solamente il 2 maggio 1979. Questa mia personalissima scoperta è avvenuta grazie a un colpo d'occhio: su uno striscione pubblicitario che si vede inquadrato nelle vie centrali di Torino si legge "Palio d'Asti - 18 settembre 1977". Effettivamente il film parla anche del terremoto del Friuli avvenuto l'anno prima. Strano, ma è così.