Le location esatte dei "Fichissimi"

9 Febbraio 2009

La situazione al via delle ricerche:
Considerata la presenza di alcune location meneghine facilmente riconoscibili come tali si pensava che il film fosse girato a Milano e provincia.

Il film che lanciò definitivamente Diego Abatantuono e Jerry Calà: incassi strepitosi e una posizione (quella dei fratelli Vanzina) ulteriormente rafforzata nell’ambito della “nuova” (per l’epoca) commedia italiana. Un film semplice, che reinventa la storia di Romeo e Giulietta ambientandola in una Milano anche periferica che, scopriremo, riserva non poche sorprese (a livello di location). Apparentemente, se si osservano Corso Vittorio Emanuele II, la chiesa delle Grazie, i Navigli... sembrerebbe proprio che non ci siano dubbi: siamo a Milano centro, come dubitarne? Invece è vero fino a un certo punto. Perché ci sono anche molte altre location importanti che...


1. TRA GALLERIE E STAZIONI DELLA METRO
(Zender, Renato)
L’apertura del film è subito nella Milano notturna degli Anni Ottanta. Le inquadrature ci mostrano la gang di Felice (Abatantuono) nei sotterranei della metro e quella di Romeo (Calà) in Galleria a Corso Vittorio Emanuele II (a due passi dal Duomo insomma). La scena dopo le due gang ancora non s’incrociano: Felice e i suoi passeggiano nella maestosa Galleria del Duomo (deserta) per incrociare tuttavia subito dopo (sorpresa) Romeo e gli altri nella lontana stazione della metro di Amendola-Fiera! Pensate la coincidenza: stavano tutti al Duomo e pochi istanti dopo si ritrovano entrambi ad Amendola-Fiera, nello stesso momento! Potenza del cinema! Ad ogni modo l’insegna nella metro si vede benissimo: lì siamo e lì è andato il valoroso Renato a riprendere lo stesso scorcio.
Stacco...

2. AL GARAGE DOVE LAVORA ROMEO
(E. Vanzina, Renato)
Romeo, in Ferrari, arriva a bomba nel garage dove lavora. Lo aspetta l’avvocato Colombo (Ugo Bologna), proprietario dell’auto, con cui il nostro scambia quattro chiacchiere. Il garage è una location importante, nel film, ma l’esterno si vede solo in una fugacissima occasione e (scopriamo) non corrisponde affatto all’interno. Nemmeno come città! Se infatti la ringhiera e la scritta ENTRATA PARCHEGGIO MED... appartengono a un garage del centro a Milano (in Largo Corsia dei Servi, vale a dire esattamente dove c’è la galleria in cui s’inquadrano Romeo e i suoi all’inizio), l’interno è invece quello del Parking Ludovisi di Roma. Bravissimo Renato a individuare l’esterno grazie all’unico fotogramma a disposizione, gentile Enrico Vanzina a svelarci la posizione (più importante) del parcheggio entro cui vennero girate molte scene del film. Guardando le foto vi accorgerete che le lunghe lampade al neon sono ancora le stesse di allora... Eccoci quindi in presenza del primo salto Milano-Roma (già subodorato da Renato che aveva notato in garage pubblicità di ditte romane e non milanesi): la capitale ancora una volta viene scelta come location “nascosta”: più vicina, più gestibile per chi lì ci lavora da sempre.

3. IL FRUTTIVENDOLO DOVE LAVORA FELICE
(Zender)
Ecco la Milano più riconoscibile. Per le scene di Felice che torna con l’Apecar dal suo padrone ci si è serviti dell’inflazionatissima via Ruffini, caratteristica perché sullo sfondo ci mostra la Chiesa di Santa Maria delle Grazie (nel cui ex-refettorio è ospitato il Cenacolo leonardesco). Uno dei tanti modi per fortificare l’appartenenza milanese della vicenda. Il fruttivendolo (“Boutique di frutta e verdura”, dice l’insegna) con cui Felice si scontra verbalmente in più occasioni ha il banchetto proprio lì, in via Ruffini, dove oggi c’è il negozio di Kikky Alliney e dove, di fianco, ancora sono presenti le insolite insegne ovaleggianti che si vedevano al tempo.

4. LA CASA DI GIULIETTA E FELICE A RHO
(Vassili Karis, Zender)
Ecco il primo vero colpo di scena: i palazzoni che nel film si dicono essere a Rho (hinterland milanese, quindi) non sono affatto al nord. Il primo ad avere dei seri sospetti fu Markus, che s’accorse di qualche auto targata Roma passare veloce tra le tante parcheggiate e targate invece Milano. Molto strano. La prova schiacciante tuttavia la trovò sempre Markus: fermando un’immagine riuscì a leggere, dietro un cartello stradale, in piccolo, la scritta “Comune di Roma”. Eliminammo così ogni dubbio: non si era affatto a Rho ma nella capitale, di nuovo. E considerato che è questa la location sicuramente più importante del film è una bella botta, per chi s’immaginava quei palazzoni come tipici dell’hinterland milanese. Ora bisognava trovarli però: ci ha pensato un amico romano noto come Vassili Karis (niente a che vedere con l’attore, ovvio), che incontrato da me qui a Milano disse di sapere dove si svolgesse la scena del lancio dei pomodori alla gang di Romeo.
La memoria lo aveva un po’ confuso (nel senso che quella scena è chiaramente ambientata a Milano, come vedremo), ma l’aiuto è stato di quelli fondamentali. Il riferimento era alla scena dei gavettoni (realizzata in risposta a quella dei pomodori, per l’appunto) ed era appunto girata all’entrata del palazzo in cui nel film abitano Felice e sua sorella Giulietta (Simona Mariani). Ci avvicinavamo alla verità. Quando Vassili ha citato il quartiere Laurentino 38 (chiamato anche “i ponti”) ho capito che ci eravamo. Perché i ponti in cemento son ben visibili, nel film, ed è bastato uno sguardo su internet alle foto della zona per capire che il posto era esattamente quello. Dopo ricerche comunque non facili su Google earth ho individuato con esattezza anche l’entrata della scala da cui sempre escono Giulietta e Felice, per cui si può stabilire con precisione che l’entrata è in via Marotta 6. In questa strada laterale, uscendo dal civico 6, è visibile la particolare scala a chiocciola moderna che sale su fino a uno dei ponti in cemento che passa sopra alla via principale.

5. IN DISCOTECA!
(Renato)
Altra location importante (ma questa volta solo interna) è la discoteca frequentata dalle due gang, nella quale esse si scontrano ripetutamente fino a costringere il proprietario a imporre serate alterne. Forse non sarà una location molto significativa, ma l’insegna luminosa che passa lascia pochi dubbi: siamo al mitico Rolling Stone di via XXII Marzo, a Milano, locale tuttora esistente e il cui interno è cambiato solo nelle scenografie. Chi lo frequenta può facilmente riconoscerne gli spazi.

6. LA CORSA AL PARCO CON INGRID
(Markus)
Felice cerca di mantenersi in forma e di star dietro ad Ingrid, impegnata a far footing nel parco. Lui sta per stramazzare dalla fatica, lei zompetta senza problemi in quello che sembra un parco non troppo vasto e a stretto contatto con la strada che lo circonda. Per riconoscerlo si avevano a dsposizione pochi palazzi sullo sfondo, ma a Markus sono bastati: è il parco di via Pallavicino, nella zona ovest di Milano. I palazzi intorno sono ancora gli stessi di trent’anni fa e il parco anche: poco è cambiato da allora ed è facile riposizionarsi nell’esatto luogo in cui Felice stramazzava dietro a Ingrid.

7. IL BAR DOVE LAVORA GIULIETTA E LA STANDA DI FRONTE
(Zender, Markus)
Il bar in cui Giulietta fa la cassiera e dove viene corteggiata dal figlio della proprietaria (Renato Cecchetto) non si vede troppo spesso nel film ma rappresenta comunque una location importante. È  lì che Romeo va a prendere Giulietta per un giro indimenticabile in città, è lì che sempre Romeo torna assieme all’amico Renato (Mauro Di Francesco). Siamo in presenza di un altro caso di spostamento di location da nord a sud. Inizialmente si pensava che fossimo a Milano e un cartello pubblicitario che avevo visto sullo sfondo di una breve sequenza (vi si legge “via Capuana 32, a 100 metri”) sembrava dovesse portare a una facile soluzione. Sbagliato, perché se è vero che via Capuana esiste nel milanese (a Quarto Oggiaro) non sembrava poter in alcun modo ospitare il punto esatto. Markus aveva già parlato di alberi inesistenti a Milano, ma la prova schiacciante è venuta da un autobus che passa fuori del bar per un attimo: “è verde”, dice Markus, “mai esisititi autobus verdi a Milano, nel recente passato; quello è dell’Atac!”. Verissimo. E infatti, individuata la via Capuana romana, poco ci è voluto per arrivara a Piazza Talenti, sede del bar di Giulietta e della Standa che si vede dietro a Romeo quando va a prendere lì la ragazza.

8. L’AGGUATO COI POMODORI
 (Markus)
Felice e i suoi fratelli preparano un agguato all’odiato Romeo e la sua gang. Utilizzando ciò che ha a disposizione (frutta e verdura) sul suo Apecar, l’eroe terrunciello prende a pomodorate in faccia il nemico. Flavour tutto milanese per una scena che sembrava identificare il capoluogo lombardo come presunta location principale del film. Siamo sui Navigli, e quando l’Apecar di Felice se ne va è chiaramente inquadrata la darsena. Romeo e i suoi passeggiavano in Alzaia Naviglio Grande. L’agguato scatta all’incrocio della stessa con la darsena.

9. SUI PATTINI IN GALLERIA CON INGRID 
(Zender)
Nuovo tentativo, da parte di Felice, di tener dietro all’atleticissima Ingrid. Questa volta siamo sui pattini in Galleria del Corso (Corso Vittorio Emanuele II), e ritroviamo subito un Felice a terra che ha appena provato a restare in piedi senza riuscirci. Ingrid lo canzona, lui abbozza. Siamo proprio davanti al cinema Excelsior (una delle sale storiche del centro), dove si sta proiettando un film con (si legge male ma si legge) Donald Sutherland, Timothy Hutton e altri. Il titolo non si riesce a interpretare, ma una ricerca incrociata associata alla struttura del logo ci fa capire che il film è Gente comune (Ordinary people), uscito in Italia il 26 marzo 1981. Possiamo quindi dedurre che I Fichissimi venne girato nella primavera del 1981 (per uscire più avanti ma sempre nello stesso anno). Dopo qualche dialogo Ingrid si alza e si dirige verso l’uscita della Galleria, in Vittorio Emanuele II. La vediamo guardare verso la galleria di fronte per poi salire sullo scooter di un amico che passa di lì. I due procedono verso San Babila, lei saluta Felice ironicamente.

10. LA CORSA IN AUTO CON SCHIANTO
 (Zender)
Felice pare quasi ipnotizzato mentre osserva Ingrid andarsene con un altro sullo scooter quando, proprio di lì, passano Romeo e Giulietta in Ferrari. Giulietta scende, Felice non ci vede più e, incazzatissimo, si attacca (mentre ha ancora i pattini) al finestrino dell’auto. Romeo accelera ma lui non molla la presa. Immaginiamo che la fuoriserie abbia fatto un lungo tratto di strada (si vedono sfrecciare le finestre nel buio, dietro a Felice), ma la scena immediatamente successiva ci mostra la Ferrari in Vittorio Emanuele II ed è nel punto esatto da cui era partita! Magie del cinema! La corsa dei due ad ogni modo continua e li ritroviamo davanti alla Scala nella piazza omonima. Il finale (a suo modo tragico) è poco distante: siamo a piazza Meda e la Ferrari si schianta a un passo dalla statua rotante di Giò Pomodoro (che Vanzina ci mostrerà anche qualche anno più tardi in Sotto il vestito niente), davanti al palazzo in cui due anni più tardi Pozzetto tenterà il suicidio in Un povero ricco.

11. LA CHIESA
(E. Vanzina, Zender)
Mentre Romeo è processato per un banale tentativo di rapina al banco dei pegni (un’inquadratuira ci mostra il Palazzo di Giustizia di Milano di Corso Porta Vittoria da fuori), Giulietta e il suo sposo grassoccio stanno per celebrare il loro matrimonio in una chiesetta di periferia. Dove? Attenzione perché siamo in presenza di un nuovo spostamento da Milano a Roma: la chiesetta in stile moderno che ospiterà i due matrimoni (quello riuscito e quello non) è la chiesa di Santa Maria Immacolata a Grottarossa, in via Flaminia 994, a Roma. Tutto ciò che c’era attorno al tempo è ciò che ancora lì esiste, e un viaggio nel luogo vi potrebbe riportare con la mente a quelle ultime scene di gran festeggiamenti e riso in faccia. Un luogo piuttosto desolato (scelto probabilmente anche per quello), decisamente periferico, a pochi passi dal Tevere...

Testo: Zender - Foto: Zender, Renato (in metro)

ARTICOLO INSERITO DAI BENEMERITI ZENDER, RENATO E MARKUS (con l'aiuto di VASSILI KARIS ED ENRICO VANZINA)

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commenti (1)

RISULTATI: DI 1
    Zender

    5 Maggio 2010 14:40

    No, hai ragione Renato. Eo stato troppo superficiale, vado a correggere. Grazie.