Fra i tanti film che hanno raccontato la storia della rivalità fra Maria Stuarda ed Elisabetta, questo si presenta curato dal punto di vista della confezione ma discutibile a livello di sceneggiatura per il tentativo di modernizzare una messa in scena tradizionale sia attribuendo alle due regine motivazioni proto-femministe incongrue per l'epoca sia per l'introduzione, parimenti forzata in questo contesto, di un cast multietnico. Il risultato è un film né carne né pesce, che vorrebbe osare ma senza trasgredire le convenzioni del genere, risvolti melodrammatici compresi. Perdibile.
Nonostante la direzione affidata a una regista teatrale, il film si compone di bei momenti cinematografici grazie a una narrazione su doppio piano: da un lato l'affermazione sul trono della giovane Maria, regina di una Scozia fotografata magnificamente da John Mathieson, dall'altro la ricerca della stabilità del regno di Inghilterra di Elisabetta I (Robbie). Sceneggiatura molto intelligente nel dosare storia ed emozione, riesce a dare una grande sfaccettatura umana alle due protagoniste senza eccedere (quasi) mai. Un buon ritmo.
Piuttosto che parlare di battaglie si sceglie giustamente di lasciare in primo piano le due protagoniste, soprattutto la loro volontà di cercare soluzioni dettate dall'accordo e non dalla sopraffazione, come invece accade per quasi tutti i personaggi maschili che ruotano loro attorno. Forse troppo schematico in questa divisione ma sufficientemente coinvolgente, ben fotografato e con due attrici calate perfettamente nella parte. Non presenta colpi di genio ma una apprezzabile cura e un ritmo costante.
Un dramma dall'impostazione chiaramente teatrale, sebbene non manchino parti dal "respiro" prettamente cinematografico. La contrapposizione dei personaggi principali mira a farle emergere come figura dalla forte modernità, probabilmente commettendo un piccolo falso storico. Ciò nonostante il film, curatissimo nella scenografia, nei costumi e nella ricostruzione ambientale, è pienamente godibile anche grazie alla buona performance delle attrici, peraltro ben doppiate. Un buon film.
Due donne per due regni, o meglio una per un regno solo. L'aspetto storico è rispettato anche se l'accento è volutamente messo sulla caratterizzazione delle due protagoniste dall'animo nobile e battagliero. Tutto si gioca alla distanza (tranne nella parte finale) e il botta e risposta avviene tramite messaggeri più o meno fidati. Fotografia e costumi sono molto curati e le ambientazioni sono da togliere il fato. La parte finale forse è un po' troppo romanzata ma ci può stare.
Nonostante cercarvi un'aderenza storica alla mentalità politica e sociale del XVI secolo sia arduo come rintracciare della prorompente joie de vivre nelle opere di Pavese, il film non è tutto da buttare. Piace infatti la cura con cui sono ricostruiti gli ambienti e, per quanto il tema fosse ingarbugliato assai, la Rourke non perde quasi mai il bandolo della matassa e si districa bene tra gli intrighi conducendo le danze con un buon ritmo e un bel gusto scenico. Solide anche le prove di Robbie e Ronan. Clichématico ma al punto giusto.
La sceneggiatura sacrifica la realtà storica a tutta una serie di mode dei nostri anni 10, dipingendo un universo aristocratico cinquecentesco con una pennellata multietnica da un parte, una gay-friendly dall´altra e pure con una spruzzata di femminismo; eppure il film funziona, sia nel dipanarsi degli intrecci fra i vari personaggi, sia nelle suggestive atmosfere scozzesi, coronate da alcuni esterni splendidamente fotografati. A patto di lasciarsi trasportare e di non porsi troppe domande, un film intrigante e visivamente curatissimo.
Pellicola a carattere storico, che narra le vicende di Mary di Scozia e dei suoi rapporti con la cugina e regina d'Inghilterra Elizabeth. Film che si ricorda soprattutto per le ottime interpretazioni della Ronan e della Robbie. Pur essendo un po' troppo romanzato e al limite dello sfarzoso non annoia e gli avvenimenti risultano sempre interessanti e coinvolgenti. Regia efficace. Buona la colonna sonora.
Come spesso accade nel cinema moderno, a una confezione impeccabile non corrisponde un altrettanto impeccabile sceneggiatura. La Rourke la mette sul lato estetico del film, inserendo una bellissima fotografia e una ricostruzione degna di nota, unite d una regia convincente. A non convincere sono i numerosi falsi storici, un cast multietnico che non sta né in cielo né in terra e l'inserimento di un'aria di femminismo e tolleranza in un periodo storico in cui era sconosciuta. Fastidiosa anche una certa spettacolarizzazione inutile di alcune scene. Ben realizzato, ma poco reale.
Trent'anni dopo Elizabeth ecco un'opera incentrata sulla di lei rivale scozzese. Film simili vanno presi e giudicati per ciò che sono, ovvero biografie semplificate, romanzate e solo in parte autentiche. Da questo punto di vista si fa centro: la confezione estetica è impeccabile, inoltre il narrato risulta interessante e la visione scorre senza intoppi. Accettabile mostrare le due regine come poliedriche figure di carattere e giusto incentrare il tutto sulla loro rivalità, opinabile invece imporre un cast davvero troppo multietnico e fantasie omosex mai dimostrate. Buono lo stesso.
MEMORABILE: "Ora vedo che non avevo motivo d'invidiarvi, i vostri doni sono la vostra rovina"; In negativo, c'è gente di colore pure fra i popolani scozzesi!
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DiscussioneRaremirko • 1/02/19 23:37 Call center Davinotti - 3862 interventi
Visto al cinema; secondo me notevole grazie soprattutto al duetto tra le due protagoniste, molto brave, all'apporto di Pearce e ai paesaggi, stupendi.
Due ore che non stancano, avvincenti e che danno spazio a fatti non troppo conosciuti.