Agenti di polizia ferroviaria contro criminali rei di rapimento della figlia di un ricco affarista. Interessante per l'ambientazione, che esce dagli studios e si posiziona nella vera Union Station del titolo originale (a Chicago) e per i movimenti e la psicologia dei personaggi al suo interno. Non è un noir puro, è più simile a un poliziesco metropolitano; serrato e ben condotto ha al centro la materia investigativa classica, è fornito di ottime sequenze d'azione e di una immancabile love-story che comunque non è invasiva.
Onesto regista di genere, Maté dirige un buon poliziesco caratterizzato da un ritmo sostenuto e soprattutto, visti i tempi che correvano, da una buona dose di azione e dalla peculiarità dell'ambientazione, svolgendosi in gran parte in una stazione ferroviaria. Poche sorprese a livello narrativo (l'unica che può definirsi tale è l'assenza delle solitamente immancabili parentesi sentimentali) e tutto sommato anche nel disegno dei personaggi, comunque affidati ad attori decisamente in parte, Holden e Fitzgerald su tutti.
Una banda guidata da uno spietato criminale rapisce una ragazza cieca. Il padre di lei è deciso a pagare il riscatto ma la polizia teme che sia stata già uccisa oppure che lo sarà non appena effettuato il pagamento... Bel poliziesco quasi interamente ambientato all'interno e nei dintorni di una vera stazione ferroviaria, con buone sequenze d'azione ed un ritmo elevato che lascia pochissimo spazio alle divagazioni e culmina in un avvincente inseguimento nell'epilogo. Efficaci le prove del cast con Holden e Fitzgerald dalla parte della legge, Bettger e Sterling in quella avversa.
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Piccolo noir che punta su ritmi sostenuti che riescono a mantenere un buon livello di interesse e tensione nonostante la storia sia di quelle viste mille volte. La sceneggiatura sembra risolvere tutto nella prima parte che è la migliore poiché più incuriosente. Ma c'è n'è anche una seconda che si riduce nella solita caccia all'uomo con tanto di epilogo non imprevedibile: all'epoca non si poteva osare di più. La regia di Mathè è corretta, ma non brilla per tecnica e soluzioni visive. Qualche bel momento c'è ed il film regala comunque un piacevole intrattenimento, specie ai cultori del genere.
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