Le location esatte di "Culo e camicia" (ep. Pozzetto)
3 Novembre 2008
La situazione al via delle ricerche: si sapeva che il film era girato a
Milano (generico)
L’episodio di
Pozzetto nel film di
Pasquale Festa Campanile Culo e camicia è, a detta di chi scrive, una delle cose più divertenti e riuscite cui ha partecipato il comico di Laveno. Considerato che è girato a
Milano, non si poteva non pensare di lavorare sulle location. Un lavoro piuttosto semplice, a dire la verità, per chi ormai ha cominciato a riconoscere la città proprio attraverso i film, ma che con
Markus si è deciso da poco di cominciare e si è concluso con una certa facilità.
1. POZZETTO IN AUTO: PRIMI “TRUCCHI” CINEMATOGRAFICI E INCIDENTE (Zender)I primi esterni del film vedono
Pozzetto percorrere sulla
Lancia appena regalatagli da
Mastelloni una via importante, sul cui sfondo vediamo un arco. E’
Porta Sempione, e la via che
Pozzetto percorre è indubbiamente
Corso Sempione nella sua parte iniziale. Il particolare curioso riguarda però i suoi spostamenti: sembra che il nostro trascorra un po’ di tempo, in auto, ascoltando sul mangiacassette (col sorriso stampato in volto) la registrazione d’auguri “intima” lasciatagli da
Mastelloni. Eppure, quantunque egli si muova, sullo sfondo continuiamo a vedere Porta Sempione, praticamente sempre alla stessa distanza. Quando si ferma all’incrocio e un ciclista gli dà apertamente del culattone siamo ancora lì!
Il viaggio prosegue verso il centro città. Distratto dalle parole del suo “amante”,
Pozzetto perde di vista la strada e, in prossimità della
piazza di San Fedele (riconoscibile la statua di
Manzoni sullo sfondo), non vede
Maria Rosaria Omaggio che attraversa la strada coi fiori e la spesa. E’ un attimo, ed esattamente nel punto in cui
via Tommaso Marino si immette in
Piazza San Fedele, Pozzetto la centra in pieno facendola volare sul cofano. Oggi la statua di
Manzoni è coperta da un albero, se si scatta la foto dallo stesso punto, ma il resto è ben visibile e non c’è più il casottone con l’uomo di
Leonardo che rovinava il paesaggio nel film.
2. LA CASA DELLA OMAGGIO (Markus)Coi vestiti strappati a causa di un inconveniente,
Pozzetto accetta di andare a casa della donna per cambiarsi. La casa della
Omaggio è stata la prima location individuata. Non che sia stato molto difficile, visto che di fianco alla porta sta scritto “
via Ruffini” e che sullo sfondo sia ben visibile la
chiesa delle Grazie (oltre al fatto che Pozzetto chiede al taxi di venirlo a prendere a “
Santa Maria delle Grazie angolo via Ruffini”),
ma è stato comunque divertente scoprire (l’ha fatto
Markus, che per primo è andato lì personalmente a scattare le foto) che la porta d’ingresso sulla strada, più volte inquadrata nel film, fa in realtà parte della chiesa stessa. Siamo per l’appunto in
via Ruffini, la via che conduce da Piazza Giovine Italia alle Grazie. La cabina telefonica dalla quale
Pozzetto chiama il Radiotaxi è posta proprio di fronte alla chiesa e faceva probabilmente parte della scenografia (oggi naturalmente non ve n’è più traccia alcuna).
3. AL BRELLIN CON LA OMAGGIO (Markus)Pozzetto e la
Omaggio decidono di andare al ristorante. Anche qui nessuna sorpresa sulla location, visto che in più occasioni si fa riferimento al
Brellin e che il ristorante esiste con lo stesso nome ancora oggi. L’aveva segnalato
Markus ancora molto tempo fa nel forum location del film. In aggiunta sono andato a cercare sul sito del locale (molto ben fatto) qualche foto d’interni che potesse confermare quanto anche l’interno (oltre all’esterno, che ci mostra ben visibile
vicolo dei Lavandai e l’
Alzaia Naviglio Grande) fosse effettivamente quello che si vede nel film. Come potrete vedere nelle foto il risultato è stato ottenuto: siamo proprio al
Brellin: dentro e fuori.
4. AL NEGOZIO DI MASTELLONI (IL SARACINO) (Zender)Quando vediamo
Maria Rosaria Omaggio entrare al negozio del
Saracino (
Mastelloni), l’impressione è subito quella di essere in una delle vie dell’alta moda di Milano. Solo che queste sono tante, lunghe e tutte molto simili, nell’architettura dei palazzi che le circondano.
Per capire dove fossimo ho cercato allora di leggere le insegne che compaiono di sfuggita sulle vetrine. Componendo un pezzo di qua e un pezzo di là ho capito che il nome che spiccava sulla vetrina era “
Beltrami”. Fatto questo non tutto era risolto: esiste via Beltrami, ma un negozio
Beltrami sembrava non voler saltar fuori con chiarezza. Solo facendo ricerche negli archivi elettronici e impostando “
Montenapoleone” ho capito che un
Beltrami esisteva, tempo fa, in
via Montenapoleone. Era una sorta di galleria e stava al
numero 16 della via più “in” di Milano. Una ricognizione in luogo mi ha portato subito a riconoscere quello che ora è uno spazio di
Calderoni ma le cui vetrine sono inconfondibilmente quelle del “
Saracino”. Il portone con cancellata che si vede sul lato opposto della strada (presente, identico, anche in un’inquadratura del film) ha eliminato ogni dubbio residuo: il posto è quello, immancabilmente.
5. INCONTRO ALLO SFORZESCO (Zender)Uno degli appuntamenti tra
Pozzetto e la
Omaggio (con lui che tra sè e sè continua a ripetere “Non si può, non si può...) è in un parco alle cui spalle è riconoscibile una delle torri del
castello sforzesco. Si trattava solo di andarci e capire quale torre e quale parte del parco. Sotto la pioggia torrenziale di una disgraziatissima mattina (in cui proprio in zona c'era pure una manifestazione studentesca) sono andato lì e ho fotografato il punto esatto aiutandomi con la torretta merlata accanto al castello. Il parco era desolato, non c'era proprio nessuno e mi son chiesto se non sia per caso sempre così. Sarebbe un peccato...
6. IL BAR IN CUI LA OMAGGIO REGALA LE BRETELLE A POZZETTO (Zender)Vediamo
Pozzetto e la
Omaggio seduti in un bar a conversare. Ad un certo punto lei gli mostra le bretelle appena comprate dal “Saracino” che saranno causa del comico incidente per il quale molti ricordano il film. Il bar dà su
Piazza della Scala (evidente il monumento a
Leonardo che troneggia in centro piazza) ed è posizionato esattamente dove c’è il
museo teatrale (di cui si intravedono in una scena le “insegne” sulle colonne). Indossate le bretelle,
Pozzetto lascia che gli s’impiglino nel baule dell’auto della Omaggio cominciando la sua folle corse da
via Santa Margherita (ovvero la strada che congiunge
Piazza della Scala a
via Orefici). L’arrivo è in
via Ruffini, davanti alla casa della donna.
7. TUTTI ALL’ALBERGO SUL LAGO CON FINALE IN GALLERIA (Zender)Il gran finale è ambientato in un lussuoso albergo sul lago. Che lago? Che albergo? E’ presto detto (anche perché parte del nome dell’hotel viene fugacemente inquadrato in un’inquadratura): siamo al
Grand Hotel Villa Serbelloni (chi ha detto
Mazzanti Vien Dal Mare?) di
Bellagio, in uno dei punti più suggestivi del
Lago di Como (in
via Roma 1).
L’albergo è meraviglioso e gigantesco, ha un suo sito internet molto ben fatto dal quale sono risalito ad alcuni interni che si vedono nel film. Ad esempio la sala in cui
Pozzetto scrive le lettere destinate ai suoi due “amanti” è la suite presidenziale (riconoscibile dal magnifico lampadario e dalle colonne al’entrata), mentre l’incontro inatteso tra i tre avviene al bar dell’albergo. Nelle foto troverete le varie corrispondenze.
L’ultima immagine del film, sulla quale scorrono i titoli di coda, è in
Galleria del Duomo, a
Milano. Un posto fin troppo identificabile. Il locale scelto per ambientare la scena si chiama “
Zucca in galleria” ed è posto proprio all’entrata (venendo dal
Duomo) della lunga galleria.
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ZENDER E
MARKUS