Le location esatte di "La luna"

2 Aprile 2012

La situazione al via delle ricerche:
Sul web e sui libri dedicati al regista le notizie che avevo trovato in merito ai luoghi delle riprese del film erano le indicazioni generiche di luoghi (Sabaudia, Parma, New York, Sant’Agata Villanova sull’Arda) senza alcun riferimento alle esatte collocazioni delle location oppure riferimenti molto elementari come quelli relativi ai set romani (Terme di Caracalla, cinema Adriano, eccetera) che non mi sono state di alcun aiuto. Le location che mi hanno creato qualche problema sono state quelle relative alla provincia parmense, in particolare quella relativa alla scena della foratura dell’auto in aperta campagna (come vedremo più avanti).

La luna è l’ottavo lungometraggio di Bernardo Bertolucci. Girato nel 1978, dunque successivo a Novecento da cui riprende la location più importante, è un film fortemente autobiografico, centrato sul rapporto madre/figlio e sulla ricerca delle propria identità. La protagonista Caterina Silveri (Jill Clayburgh) per ritrovare se stessa torna nella sua Parma, città natale di Bertolucci. Oltre a Parma e provincia, il film è ambientato anche a Roma, Sabaudia, e New York. Venne presentato alla mostra di Venezia nel 1979 dove suscitò pareri contrastati. Venne censurato l’anno successivo in alcune città italiane suscitando scalpore negli Stati Uniti, dove la morale puritana non perdona a Bertolucci di infrangere il tabù dell’incesto. In Italia totalizza 1.414.000.000 di lire di incasso.

1. LA VILLA AL MARE DELL'INFANZIA
(Travis)
In una villa affacciata sul mare il piccolo Joe, lasciato a giocare da solo, piange e trova consolazione fra le braccia della nonna (Alida Valli). I suoi genitori Caterina (Jill Clayburgh) e Giuseppe (Tomas Milian), completamente rapiti dalla musica, ballano il twist sul muretto di casa mentre la radio suona la celebre "Saint Tropez" di Peppino di Capri. Il bambino che gioca con la matassa per richiamare l’attenzione del genitore distratto rimanda al celebre rocchetto di Freud, così come Bertolucci gioca con lo spettatore nel citare la simbologia psicoanalitica. La villa si trova sulla Strada Lungomare a  Sabaudia (LT), strada assai amata e sfruttata da molti cineasti (Bertolucci arriverà perfino ad acquistare la villa). Il civico indicato è inesistente ma ciononostante non è stato difficoltoso localizzarla con esattezza.

2. LA CASA DI JOE E CATERINA A BROOKLYN 
(Travis)
Salto temporale: Joe è ora un adolescente e Caterina ha accanto a sé non più Giuseppe bensì Douglas (Fred Gwynne), che Joe (Matthew Barry) crede essere il vero padre. I tre vivono a New York, in una elegante palazzina di Brooklyn, e i due adulti sono in procinto di partire per l’Europa per una tournée di Caterina, cantante lirica. Sfortunatamente un infarto ucciderà Douglas durante una manovra e la sua automobile finirà a ridosso del giardinetto di fronte all’abitazione di famiglia. In una sequenza vediamo Joe e Douglas dialogare affacciati alla finestra col molo di Brooklyn sotto di loro e lo skyline di Manhattan che si staglia sullo sfondo. Da lì sono risalito alla Brooklyn promenade fino alla strada della casa che si presentava tale e quale al 1979. L’indirizzo esatto è il 214 di Columbia Heights, Brooklyn (New York).

3. I FUNERALI DI DOUGLAS
(Travis)
Vengono celebrati i funerali di Douglas. Joe e Caterina parlano del loro futuro e la madre insiste per partire in Europa dove vuole trasferirsi definitivamente. Joe è contrariato ma alla fine si lascerà convincere senza opporre resistenza. Sulla targa si legge Lake avenue, strada interna del cimitero Woodlawn. Indubbiamente l’elemento più utile per risalire al cimitero è stato il piccolo lago, la sua conformazione e la presenza del ponte di cui ho trovato riscontro in alcune foto fino ad arrivare alla localizzazione di alcune architetture sepolcrali che hanno ulteriormente confermato che il luogo fosse quello e non un qualsiasi altro cimitero dalle stesse caratteristiche. Il Woodlawn Cemetery è sulla East 233rd Street, Bronx (New York).

4. JOE A ROMA CONOSCE ARIANNA
(Travis)
Stabilitosi a Roma, Joe frequenta una comitiva di amici con cui trascorre il suo tempo libero tra il Gianicolo, l’omonima passeggiata e Piazza Cavour. Qui conosce una ragazza, Arianna (Elisabetta Campeti), con la quale si reca al cinema Adriano dove proiettano Niagara (Henry Hathaway, 1953) con Marilyn Monroe. I due si piacciono e flirtano; nel frattempo il tetto apribile si scoperchia mostrando la luna tra i tetti della città. Un giorno, leggendo un articolo di giornale sui teatri romani con il tetto mobile, mi sono soffermato sul Vascello (teatro di Monteverde già zona di residenza della famiglia Bertolucci). Confrontando il profilo dei palazzi che sono visibili dal teatro con quello che vedono Joe e Arianna ne ho concluso (diversamente da come ci viene fatto credere) che il tetto apribile appartiene proprio al teatro di Via Giacinto Carini.

5. CATERINA SI ESIBISCE ALL'OPERA
(Travis)
Caterina, raggiunta da Joe, è impegnata nella rappresentazione de "Il trovatore". Lo spettacolo sarà un successo ma è anche l’occasione che Joe coglie per rivelare alla madre di sentirsi trascurato. L’utilizzo di Verdi e della sua musica non è mai casuale; potremmo dire che è il fil rouge che percorre l’intero film, ma è anche un riferimento imprescindibile nella poetica bertolucciana. Il teatro – lo vediamo sempre al buio e non è mai inquadrato da fuori - è somigliante ad altri teatri dell’opera ma gli spalti a ridosso del palco permettono l’identificazione certa: siamo nel tempio della musica lirica e del balletto di Roma, ovvero il Teatro dell’Opera in Piazza Beniamino Gigli, a Roma.

6. FESTA DI COMPLEANNO PER JOE
(Travis)
Per farsi perdonare Caterina organizza una grande festa di compleanno per Joe sul terrazzo di un ristorante a Porta Settimiana, sempre a Roma. Il terrazzo è quello del Ristorante Romolo in Via di Porta Settimiana, lo stesso che avevamo visto in Il segno di Venere. Joe si vergogna della presenza della madre e preferisce appartarsi con Arianna. Caterina scoprirà così che il ragazzo si buca. Inevitabilmente ne scaturisce una lite. Joe si sente offeso o tradito, è come il bambino piccolo che si rifiuta di spiegare e se ne va con la madre che sta dietro di lui di qualche metro. In prossimità del ponte lo chiama, ma lui si ostina a non voltarsi e prosegue. Joe incontrerà infine il suo spacciatore Mustafà (Sthéphane Barat).

7. LA CASA DI JOE E CATERINA A ROMA
(Travis)
La spaziosa e lussuosa casa in cui vivono Caterina e Joe è quella in cui si consumano i momenti più drammatici. Per cercare di riconquistare la fiducia della madre, Joe organizza una cena romantica, ma la sua frustrazione di figlio fallito lo porta a disprezzare se stesso nonostante gli sforzi fatti. Joe viene approcciato sessualmente dalla madre. Poco dopo il ragazzo entra in crisi di astinenza dall’eroina e ciò porta Caterina al gesto disperato di cedergli la dose avuta da Mustafà. Quando viene inquadrata da fuori non ci sono dubbi che la casa è in Via della Pace a Roma (qualche anno più tardi sarà il carcere di Montesano in Io tigro, tu tigri, egli tigra). Gli interni, invece, sono stati costruiti agli Studi Palatino, opera mirabile degli scenografi Maria Paola Maino e Gianni Silvestri.
 
8. JOE SI DROGA E POI FINISCE AL BAR
(Travis)
Joe cerca un luogo appartato per iniettarsi la droga. Trova una fabbrica abbandonata e desolante di fianco ad un campo di calcio. All’uscita dell’area un uomo (Franco Citti) lo chiamerà con il pretesto di un gelato ma Joe si sottrarrà all’abbraccio dell’uomo e ballerà la musica diffusa da un juke box. Le due location sono distinte: nel primo caso (campo di calcio, fabbrica dismessa) siamo nel quartiere San Lorenzo a Roma. Ancora oggi svetta la ciminiera, ciò che avanza del vecchio Birrificio Roma (poi Peroni) in parte distrutto dai noti bombardamenti del 1943. Attualmente al posto della Peroni sorge la sede della Facoltà di Psicologia (Università La Sapienza). Il bar invece è a Testaccio (sempore a Roma ovviamente), in Via Galvani (a sinistra dell’officina la casa di Siddhartha ne L’albero delle pere).

9. A CASA DI MUSTAFA'
(Travis)
Caterina conosce Mustafà, lo spacciatore di Joe. Il ragazzo invita la donna a casa sua e le offre un the. Conversando con lui Caterina capisce che tra i due giovani c’è un’amicizia particolare e che della vita del figlio conosce ben poco. Tenta di persuadere Mustafà a non fornire più la droga a Joe ed egli la rassicura che presto partirà e non rivedrà più l’amico. L’abitazione di Mustafà è in Via di Monte Testaccio, anche questa una zona spesso utilizzata nel cinema (si veda ad esmpio Squadra antiscippo). La strada oggi pullula di locali notturni dove è possibile ascoltare musica dal vivo. Ci sono arrivato piuttosto facilmente, dal momento che conosco bene la mia città.
 
10. CATERINA A PARMA, CITTA' DELLA SUA GIOVINEZZA
(Travis)
Caterina, in piena crisi esistenziale, è decisa a non cantare più. Parte per Parma per ripercorrere le strade della città della sua giovinezza, ma al contempo è il viaggio a ritroso dello stesso autore nella sua città di origine. Caterina ripercorre le stesse strade dei protagonisti di Prima della Rivoluzione e così, nello stesso tempo, Bertolucci rivive il suo cinema passato. E’ curioso a questo proposito un aneddoto che ci racconta lo stesso regista: "Mentre filmavo La luna, mi sono ritrovato a girare esattamente negli stessi punti che Gina percorre in Prima della Rivoluzione quando decide di andarsene.
Cercando un’inquadratura nel mirino della cinepresa ho perso l’equilibrio e sono caduto… come se tornando a Parma e portandoci la madre avessi osato troppo e mi fossi messo in una situazione insostenibile". (Stefano Socci, "Bernardo Bertolucci", Il Castoro). Sarà così costretto a continuare le riprese con un busto di gesso. Siamo davanti alla Cattedrale, in Piazza Duomo a Parma. Dopo aver attraversato le vie del centro di Parma, Caterina va a far visita al suo anziano maestro di canto (Rodolfo Lodi) che non sembra ricordare la sua brillante allieva né tantomeno è in grado di aiutarla a prendere un'importante decisione: se continuare a cantare o smettere del tutto. Mentre un vecchio registratore magnetico suona le note di Così fan tutte di Mozart Caterina dalla finestra del villino si accorge che è arrivato Joe e si precipita in strada ad abbracciarlo. Dalla strada possiamo finalmente vedere anche l'esterno e capire dove siamo. Dopo avere cercato la strada della villetta per tutta Parma, invano, mi sono persuaso che si doveva trattare di una strada di Roma. Siamoin via Clitunno 40 nel quartiere Trieste a Roma.

11. VERSO LA PROVINCIA, STOP AL PASSAGGIO A LIVELLO
(Travis, B. Legnani)
Caterina e Joe intraprendono il viaggio per la provincia di Parma dove la donna rivivrà i luoghi della sua giovinezza. Ferma a un passaggio a livello la donna esclama: "E’ qui che mi baciò per la prima volta!" "Chi?" "Tuo padre!"... I due allora si scambiano un bacio appassionato e tenero insieme. Siamo alla stazione di Mezzani-Róndani, e quello che segue è il reportage di B. Legnani (Settembre 2011).

La stazione, come si legge chiaramente nel film, si chiama Mezzani-Róndani. Nome curioso, anche perché Mezzani-Róndani non esiste. Mezzani è un comune della provincia di Parma, formato da Mezzano Superiore, Mezzano Inferiore e parte di Mezzano Róndani. Quest’ultima località è divisa in due parti: una (più piccola) appartiene al comune citato, l’altra a Colorno (come se non bastasse, il paese fino al Quattrocento era in Lombardia: il Po, in seguito ad una alluvione, ruppe verso nord e il paese si trovò su un’isola, che poi si unì al territorio parmense). La definizione della stazione (Mezzani-Róndani) sembra volerla attribuire a tutte le località dei dintorni: però sorge a Sacchetta (in Via Argine Maestro del Po Vecchio), a sua volta frazione di Colorno! Il passaggio a livello non c’è più. Al posto delle sbarre, due cancellate che impediscono il passaggio delle automobili. Dalla parte dalla quale proviene l’auto con i protagonisti sono stata appoggiate alla cancellata le segnalazioni rettangolari bianche e rosse che segnalavano il passaggio a livello: da lì (deviazione dalla Statale che porta a Casalmaggiore) è impossibile raggiungere la stazione. Dall’altra parte (raggiungibile recandosi nella frazione di Sacca) c’è un piccolo varco nella cancellata che permette il passaggio delle persone. La stazione è stata declassata a semplice “fermata”. È in completo abbandono. Ha perso l’intera intonacatura, ma la cosa l’ha esteticamente migliorata, perché oltre le pietre a vista mostra ora un bello stemma in pietra. Si tratta di una delle fermate “inutili”, ma Legnani, nella sua esplorazione, ha reperito un biglietto ferroviario che testimonia la sua attuale apertura. AGGIORNAMENTO 2022: il fabbricato della stazione, in completo abbandono nel 2011, è stato completamente abbattuto.

12. LA CORTE DEL PANE FRESCO
(Travis)
Caterina, mentre viaggia alla ricerca della casa in cui abitava, ritrova il posto dove il padre acquistava il pane fresco. Si tratta della Corte delle Piacentine, una casa colonica del 1820 dalla forma quadrangolare con una grande aia posizionata al centro della struttura. L’aia nelle case coloniche era lo spazio adibito alla battitura del grano nel periodo della mietitura. Fino a mezzo secolo fa ci vivevano decine di famiglie che svolgevano il lavoro e la vita privata tutto all’interno della corte. Un tipo di vita comunitaria tipica della Bassa e dei romanzi di Peppone e Don Camillo. "La grande era una tenuta che non finiva più, con una stalla di cento vacche, caseificio a vapore, frutteto e via discorrendo. Tutta roba del vecchio Casotti, il quale viveva solo alla Badia" (Giovanni Guareschi, Don Camillo, Rizzoli).
Sentiamo invece la descrizione fatta da Lorenzo Molossi nel Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla (Parma 1832): nel luogo delle Piacentine, lungi un miglio all’est della Chiesa di Roncole, sulla strada da Busseto a Soragna si sta costruendo una grandiosa villeggiatura da S.E. il Sig. Principe D. Giovanni Vidoni de Soresina. Per Bertolucci evidentemente è un luogo speciale: in Novecento era la fattoria dei Berlinghieri. L’azienda agricola Corte delle Piacentine si trova a Roncole Verdi, Busseto (PR).

13. LA CASA DI GIUSEPPE VERDI
(Travis)
Durante il viaggio per la campagna emiliana, Caterina trova la casa in cui visse Verdi, suo maestro spirituale. Per lei è l’emozione è molto forte: “E' come un padre per me”, afferma la donna che non riesce a condividere il sentimento con un Joe sempre più sull’orlo dell’autodistruzione nichilista. Oggi la villa, realmente appartenuta a Verdi, ospita un museo dedicato al musicista parmigiano (http://www.villaverdi.org/). L'indirizzo esatto di Villa Verdi è Via Giuseppe Verdi 7, Sant' Agata Villanova sull'Arda (PC).

14. FORATURA IN CAMPAGNA
(Travis)
L’auto di Caterina sbanda per una foratura allo pneumatico e si ferma sul ciglio della strada. Joe inveisce contro la madre e Caterina senza scomporsi scende a sostituire la gomma danneggiata. Un nuovo litigio tra madre e figlio (di nuovo per un buco, anche se di natura diversa: sarà un caso?) provoca la fuga del ragazzo che lascerà la madre a piedi. Questa è stata di gran lunga la location più difficile da trovare e non a caso l’ultima a venir fuori. Gli elementi utili per la riconoscibilità erano miseri: una cascina in lontananza da un lato, un’abitazione semicoperta dall’altra e in mezzo un enorme campo di mais. Un tipo di paesaggio assai comune nella campagna di Parma. C’è una pietra miliare che indica una strada statale… della Sardegna! Mi sono rivolto a un sito locale, bassaparmense.it, che per alcune settimane ha gentilmente ospitato la mia richiesta di aiuto: a chi indovinava l’esatta collocazione andava un omaggio. Sono arrivate un paio di segnalazioni a sostegno della personale ipotesi di dove potesse essere il luogo. Prova la golena del Po mi veniva detto, prova Roccabianca, ma niente di più concreto di questo. Finché, all’ennesimo tentativo, un bel giorno salta fuori l’incrocio, quasi immutato nel tempo e coperto persino da streetview! Veniva così correttamente posizionato l’ultimo tassello. Siamo sulla Strada provinciale vecchia in direzione Ragazzola (Parma).

15. L'OSTERIA DOVE CATERINA RITROVA JOE
(Travis)
Caterina, visibilmente sporca e affaticata, rimedia un passaggio in auto da un uomo gentile (Renato Salvatori) che, pensando di scandalizzare la donna, si definisce "un comunista". La accompagna in un'osteria dove si trova casualmente anche Joe. I due siedono al tavolo, scherzano, si stuzzicano a vicenda fino a provocare la gelosia del ragazzo. Quando Caterina domanda una camera sarà Joe ad andare da lei: madre e figlio si uniranno così in un incontro incestuoso che culminerà con l’ennesimo litigio. L'osteria in questione è l'Osteria Antica Ardenga, Loc. Chiavica 61, Diolo di Soragna, Parma. Non mi aspettavo di trovare ancora questa osteria e invece fortunatamente è ancora in attività. Curiosamente, la torre campanaria che si vede nel film – e che mi è stata di aiuto per localizzare il posto - ospita il Museo del Boscaccio, dedicato allo scrittore della bassa per antonomasia: Giovannino Guareschi.

16. LA SCUOLA DOVE INSEGNA IL PADRE DI JOE
(Travis)
Di nuovo a Roma, Joe apprende che il vero padre si chiama Giuseppe e lavora come insegnante in una scuola. Una volta avvistatolo, lo pedinerà fino alla casa al mare (la villa di Sabaudia in cui vivevano insieme quando Joe era un bambino piccolo) dove padre e figlio arriveranno a un doloroso riconoscimento. La scuola è l'Istituto Tata Giovanni in Viale di Porta Ardeatina 108 a Roma. Anche questa location è stata piuttosto facile da trovare come tutte quelle che riguardano la mia città, ossia Roma. In più questa scuola è la stessa che era già stata trovata sul Davinotti in Due strani papà. Torna nel finale del film Tomas Milian, qui in un piccolo ruolo che tuttavia gli vale il nastro d’argento come migliore attore non protagonista.

17. IL BALLO IN MASCHERA ALLE TERME DI CARACALLA
(Travis)
Finalmente Caterina ritrova la vocazione per il canto. Durante le prove per Un ballo in maschera che verrà rappresentato alle Terme di Caracalla, a Roma, rivede uniti Joe e Giuseppe. Così Joe, Caterina e Giuseppe torneranno a essere una famiglia: il cerchio è chiuso. Siamo in Via delle Terme di Caracalla 52, a Roma. Nella cornice di una suggestiva scenografia, quindi, tra i ruderi delle Terme, nel gran finale del film tornano i tre protagonisti (qui per la prima volta insieme) accompagnati dalla musica di Verdi e illuminati da una grande e avvolgente luna...

Testi e ricerche: Travis - Tavole: Zender

APPROFONDIMENTO INSERITO DAI BENEMERITI TRAVIS E ZENDER

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commenti (12)

RISULTATI: DI 12
    Ellerre

    2 Aprile 2012 13:12

    Grande Travis che ci delizi con le location d'autore! Pure una capatina oltreoceano! Mitico come sempre.
    Didda23

    2 Aprile 2012 18:41

    Grandissimo Travis! complimenti vivissimi
    Andygx

    3 Aprile 2012 09:05

    Non conosco il film ma l'accurato lavoro di ricerca dei luoghi delle riprese svela delle location assai suggestive che mi spingono a colmare la mancanza.
    Sensazionale Travis! ...ma questo e' ormai piu' che assodato.
    Complimenti ad entrambi!
    B. Legnani

    3 Aprile 2012 11:17

    Grazie a Travis per tutto, a partire dal mistero del cippo "sardo".
    Ovviamente il pezzo forte dell'intero speciale è il biglietto del treno...
    Guru

    3 Aprile 2012 18:05

    Bravo Travis...non ho mai visto questo film..l'elenco delle lacune aumenta...
    Allan

    4 Aprile 2012 11:10

    Special affrontato con cura e impegno, complimenti.
    Geppo

    4 Aprile 2012 13:28

    Complimenti ragazzi. Ottimo lavoro.
    Zender

    5 Aprile 2012 11:11

    Infatti Buono, il biglietto del treno non potevo non metterlo. E' senza dubbio ciò che innalza lo speciale a livelli altissimi e lo rende così particolare :)
    Travis

    9 Aprile 2012 22:22

    Grazie di cuore a tutti.

    L'impulso iniziale che ha portato a ocuparmi di questo film è una visione 'giovanile' di molto tempo fa che mi impressionò sopratutto per la splendida casa romana dove vivono i protagonisti che ahimé - avrei scoperto poi - è una ricostruzione in studio. Tuttavia il film suggeriva molte altre location interessanti per cui sono andato avanti con le ricerche.

    I rigraziamenti vanno a B.Legnani per il reportage (di sua iniziativa, va detto: doppiamente meritevole); all'amico Luciano dall'Oglio curatore del portale Bassaparmense; all'imprescindibile supporto tecnico di Zender.

    Grazie a tutti voi altri per la curiosità e la stima.
    Markus

    11 Aprile 2012 18:21

    Travis, sentiti rallegramenti per l'ottimo e complesso lavoro!