Herrkinski • 14/04/22 17:36
Consigliere avanzato - 2665 interventiBella sorpresa questa rivisitazione dello slasher anni '70/'80 da parte di un regista con cui non avevo familiarità; in questo caso stilisticamente sembra una versione perfezionata di Rob Zombie - i cui film ho sempre trovato imperfetti - nell'unire temi classici del cinema grindhouse a un approccio più artistico, evidente ad esempio dall'uso delle musiche, dalla fotografia retrò e in generale da un approccio chiaramente più curato e rispettoso del cinema d'antan rispetto a uno slasher medio dei 2000.
West sa che il paragone era inevitabile, per cui omaggia apertamente l'originale
Non aprite quella porta per tutta l'introduzione della storia, dalla partenza all'arrivo alla casa; dal van quasi identico, fino alla gas-station, al look di alcuni dei protagonisti, alla struttura della casa, passando ovviamente per l'ambientazione nel Texas rurale del 1979 (anche se siamo in una Nuova Zelanda mascherata benissimo), financo replicando volutamente alcune inquadrature del film di Hooper (mi vengono in mente quella dentro il van e quella con Henderson che bussa alla porta-zanzariera, per dirne due). Ma gli omaggi a Hooper non finiscono qui: i due anziani ricordano i vegliardi centenari del
Texas Chainsaw, ma pure il folle Judd di
Quel motel vicino alla palude, citato anche con un lago adiacente la casa infestato da alligatori in attesa di divorare il malcapitato di turno.
West inserisce poi un elemento sessuale marcato, sia nella relazione morbosa dei due anziani sia nel cast di giovani, una crew impegnata nella realizzazione di un film X-rated; il contrasto tra la bellezza e la libertà di costumi giovanile e il decadimento fisico della vecchiaia è il fulcro del film, così come la repressione sessuale della
bible belt del sud degli Usa.
Il reparto prettamente slasher è di buon livello, con qualche omicidio sanguinoso (con tanti effetti pratici) e un clima piuttosto ripugnante e morboso, a tratti volutamente grottesco; i film di riferimento sarebbero troppi da citare, da
Motel Hell fino a
Quella strana casa,
Nero Criminale,
American Gothic, la stessa
trilogia di Zombie ma più in generale tutta la cinematografia di genere. E come in molti di quei film dei '70/'80, la prima parte è uno
slow-burner, reso però interessante dallo stile registico che permette di non annoiarsi particolarmente; durando 1 ora e 45, resta comunque tempo a sufficienza per tutta la parte slasher, che da quando inizia si mantiene decisamente brillante.
Notevole la Goth nel doppio ruolo, quello della pornodiva in erba e quello della vecchia viziosa, in quest'ultimo coperta da testa a piedi in un make-up ripugnante (e aiutata da trucchi di montaggio e controfigure nelle scene in cui i due personaggi si incontrano).
Curioso che West e al Goth abbiano trovato il tempo di girare back-to-back un prequel,
Pearl, basato sulla storia della vecchia protagonista, in uscita presumibilmente a breve e che a questo punto si spera sia interessante quanto questo prototipo.
In ultima analisi, nonostante abbia apprezzato il recente
Non aprite quella porta, mi rimane a questo punto il dubbio di cosa sarebbe stato in grado di fare con quel soggetto West, ma questo
X è di certo un bell'accontentarsi.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/11/22
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