Schramm • 7/05/19 15:39
Scrivano - 7816 interventila lista è potenzialmente infinita e temo il contatore geiger impazzisca o taccia a seconda anche del caso. personalmente non ricordo granché niuna delle due versioni da voi messe alla sbarra, perché ai tempi non mi colpì il film in sé (magari rivisto oggi, chissà, svetterebbe in cima alle mie predilezioni), ma per propaggine mi viene subito pensato al
don chisciotte di welles superbamente (nel senso che si vuole) messo a punto da franco. e/o che dire del
caligola di brass-non brass, di tutti e di nessuno, dove ogni versione, anche la più pasticciata, è quantomeno interessante e lascia comunque trasparire il brass più discolaccio e fumantino?
l'agone è problematico: da una parte l'esito finale, l'opera che può (..deve?!) prescindere da chi l'ha concepita (che la intese e ideò differente a monte), dall'altra la matrice che non andrebbe idealmente toccata, perché se pincopallo l'ha concepita in quel preciso modo, l'opera della quale tenere conto e rispetto è quella.
tuttavia il cinema ha di bello che per sua congenita natura, è frankenstein. cambi un arto, cambia tutto, e da uno stesso film, mischiando o togliendo o aggiungendo metri, sovrascrivendo suoni ost o dialoghi, o rendendolo muto, puoi ricavare 10 20 50 film diversi e tutti potenzialmente interessanti.
rituttavia: in quanto corpo ha anche un cuore, un'anima e un cervello, e cambiando gli arti si rischia di trasfigurare anch'essi. senza contare che accettando una pluralità di versioni si rischia di abbracciare anche la sfera scivolosa della censura, e di dire "
massì, ma chissene se gli mancano quei tot minuti, anzi io lo preferisco così". mentre dietro a quei tot minuti magari c'è tutto il (senso del) film, e comunque sono stati realizzati a fronte di tantissimo sudore e denaro versati (per tacere del tempo), quindi andrebbero preservati e rispettati.
alla domandona
che fare? non credo di avere risposte tranchant, anche perché il vero regista dell'opera, una volta immessa nell'arena, diventa lo spettatore.
ovviamente e come sempre vige il ciascun per sé, il 'dove c'è gusto non c'è perdenza', il rispetto di ogni significante e di ogni gradimento, però s'io fossi romero piangerei sangue nel vedermi riprocessata l'opera e tradite o stravolte, in tutto o in parte, le idee e le dinamiche interne che la impastano. a meno che queste, a monte, non fossero fallimentari, e dunque perfettibili. è un dibattimento destinato comunque a restare una spirale non chiusa. per me avete ragione tutti.
Ultima modifica: 7/05/19 15:50 da
Schramm
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