Schramm • 28/07/15 14:42
Scrivano - 7817 interventidevo, a costo di insurrezioni, dissociarmi dagli entusiasmi.
certo che prima di entrare nel “vivo” , sior klimovsky si fa una bella vasca di porci comodi per una buona mezzora preparatoria pallosa come poche, dove non accade sostanzialmente niente e quel poco che dà a intendere sugli sviluppi futuri non innesca neanche un milligrammo di carica tensiva. poi arriva l’attesa catastrofe, e le cose si mettono anche cinematograficamente peggio: non solo il grande bang interrompe l'unico momento interessante del film col conciliabolo pronto a diventare orgia, ma la resa dell’esplosione nucleare e dei suoi effetti è di una bruttezza, di una sciatteria, di una negligenza tecnica barra inattendibilità scientifica-logistica che si resta davvero indecisi tra la risata di scherno e la pietà fantozziana.
con tutta probabilità siamo alla catastrofe nucleare più visibilmente e risibilmente indigente, inefficace e implausibile mai catturata da macchina da presa: la cameriera fissa una finestra con tendine, dalla quale non si intravede il ben che minimo bagliore accecante, ma lei resta egualmente incecata (capisco il low budget, ma chessò, ovviare con un banalissimo lampo al magnesio, il flash di un polaroid d'epoca, uno spinterometro, un arco voltaico?) non si sentono rombi, tutto è ridotto all’equivalente di una scossetta della sesta mercalli; si parla bel belli, dopo, di più esplosioni, e restano tutti vivi e in ottima forma. stacco su una ripresa aerea in campo lunghissimo sulla vallata circostante: una presenza di verde che nemmeno in amazzonia, non una costruzione a terra, il cielo terso e più blu del derma dei puffi, manco una vaga colonna di fumo in lontananza: ma sono esplose bombe atomiche o miccette di capodanno?
basterebbe questo a far sentire completamente scollati dal film, ma anche il resto mancia mica, eh: prima della parte diciamo così romeriana (george perdonami, si fa per capirsi) vai, altra mezzora di perlustrazioni e ciance a vuoto, intercalate da qualche bizzarria (pig-man: chi ha visto capirà) che si esaurisce in pochi attimi; lo zuccherino che viene fatto usmare ad atmosfera zero arriva a film praticamente quasi finito, con “zombi” proletari che farebbero ridere anche quelli di De Ossorio e effetti speciali che in un laboratorio per bambini di 3 anni te li realizzano meglio con cartoncini e colla: in tutto ciò di valenze come orrore, inquietudine, senso del disastro, angoscia e tutto quel che ne è sinonimo neanche l’ombra di una mezza briciola.
il tutto appesantito anche da quello che vorrebbe essere un attacco para-bunueliano all’alta borghesia viziata e snob e al potere militare (che può dormire sonni tranquillissimi, se queste sono le sferzate che il cinema iberico le dispensa).
e allora, se proprio si parteggia per gli zombi di serie ultra z tenemose stretti tutta la vita quelli di bianchi, massaccesi e mattei, toh al limite anche quelli di schnaas tanto per capirci e ho detto davvero tutto.
sullo stato di calamità attoriale, registica e fotografica fa davvero troppo caldo per poter sprecare energie in altre righe di lamentela. certo è che per film come questo andrebbe introdotto il pallinaggio sottozero.
20 e passa anni di hype risolti in una bolla di sapone e 90’ buttati nel tritarifiuti. proprio vero che una volta idealizzati e mitizzati certi film non andrebbero mai visti. non dopo 2 decenni rimasti in mente dei, almeno.
unica cosa degna di nota del film è una delle maschere dei convitati che ricorda tantissimo, curiosamente, il volto liquefatto di toxie: chissà che quel malandrino di kaufmann non abbia tratto ispirazione proprio da qui...
per me comunque, monopalla che più mono non si può.
Ultima modifica: 28/07/15 16:38 da
Schramm
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