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Discussioni su The village - Film (2004)

DISCUSSIONE GENERALE

14 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Manulele81 • 17/07/08 17:17
    Galoppino - 4 interventi
    Mi spiace che non lìabbiate apprezzato e forse capito, ma è il miglior film di Shyamaan, il più necessario, il più profondo...
  • Zender • 17/07/08 17:55
    Capo scrivano - 49247 interventi
    Mi incuriosisci e avrei voluto leggere le motivazioni di quanto dici nel tuo commento sul film. ma non l'ho trovato.
  • Manulele81 • 21/07/08 17:40
    Galoppino - 4 interventi
    Hai ragione e infatti devo farlo, ma essendo nuovo stavo concentrandomi sulle novità. A presto ne saprai di più...;)
  • Undying • 21/07/08 20:36
    Comunicazione esterna - 7565 interventi
    A parte la significativa opinione del Davinotti (che lo impallina come un discreto film) i pareri degli utenti si spaccano a metà. Nel complesso, quindi, non è stato affatto poco apprezzato, anzi...

    Restiamo sintonizzati per avere anche la tua opinione, Manuele81 ;)
  • Manulele81 • 22/07/08 15:39
    Galoppino - 4 interventi
    Oh yeah
  • Gestarsh99 • 25/11/10 01:58
    Scrivano - 21542 interventi
    Sabryna ebbe a dire in maniera originale ed interessante:

    Un film non subito di semplice comprensione. Metafora di un mondo alternativo e utopico, decisamente impossibile da creare. Shyamalan insegna che il male non è insito negli standard della società, quanto nell'uomo stesso. L'uomo è colpevole di brama e desiderio infiniti, ragion per cui una società "comunista" è destinata a crollare miseramente. Presentato come una sorta di thriller/horror, The Village è più un mix di metafora e politica. Lascia un po' il tempo che trova, seppur confezionato con fattura abbastanza pregevole.


    Questo film di Shyamalan (che ritengo essere tra i suoi migliori, assieme a The sixth sense ed Unbreakable), l'ho sempre interpretato come uno specchio "favolistico" della situazione post-11 Settembre in cui versavano gli Stati Uniti.
    Una nazione da sempre piena di se e del suo strapotere, che dopo un evento disastroso come quello dell'attacco aereo alle Twin Towers, scopriva l'amara realtà del mondo esterno, arrivando a trincerarsi dentro i suoi stessi confini, terrorizzata dalle minacce esterne incombenti...Per di più ben conscia di non essere più un'entità invulnerabile (come per quasi 60 anni aveva creduto di essere).

    Questa tua lettura originale ed ideologicamente opposta è davvero interessante e meriterebbe di essere discussa.
    Ti va di aggiungere qualcosa a quello che hai scritto? Mi piacciono le voci fuori dal coro :)
    Ultima modifica: 14/01/11 02:38 da Gestarsh99
  • Galbo • 25/11/10 05:56
    Consigliere massimo - 4022 interventi
    A mio avviso un film ben pensato ma mal realizzato, penalizzato da una trama il cui andamento (e cosa ancora più grave la conclusione) si intuisce facilmente dopo pochi minuti.
  • Zender • 25/11/10 08:13
    Capo scrivano - 49247 interventi
    Sono due letture interessanti, ma non credo ne possa esistere una univoca. La situazione, che porta in scena una comunità settaristica, è più che altro un'estremizzazione di comunità realmente esistenti e non so se davvero Shyamalan abbia pensato a tutte le molteplici metafore a cui sui presta.
  • Rebis • 25/11/10 17:15
    Compilatore d’emergenza - 4454 interventi
    Per me il film è una riflessione sulla mitopoiesi generata dalla paura: tutto ciò che nella società viene rimosso perchè temuto e tacciato di perversione o corruzione ritorna sotto forma di "spettro", mostro, leggenda, svolge una segreta funzione di monito. Il suo disvelamento mostra ciò che l'uomo è, ciò che ha alienato per cercare di essere "migliore"...

    Oltre a questo per me rimane uno dei film più romantici degli ultimi anni, al punto che lo spiegone finale diventa ininfluente per quanto prosaico...
    Ultima modifica: 25/11/10 17:48 da Rebis
  • Brainiac • 25/11/10 20:23
    Call center Davinotti - 1464 interventi
    Manulele81 ebbe a dire:
    Mi spiace che non lìabbiate apprezzato e forse capito, ma è il miglior film di Shyamaan, il più necessario, il più profondo...
    Mi piace quando qualcuno difende un film che ama, ma 'sta storia del dire che un film è "necessario" non l'ho mai capita. (adesso, per non fare una figura barbina, spero solo di non averla mai tirata in ballo nei miei commenti ;))))
    Ultima modifica: 25/11/10 20:28 da Brainiac
  • Zender • 25/11/10 21:21
    Capo scrivano - 49247 interventi
    Ahah, sì, anche secondo me i film "necessari" sono veramente non pochi ma pochissimi! Se la leggo in tuo commento te lo faccio notare, sta certo Brainiac! E dovrai spiegarmelo bene!
  • Brainiac • 25/11/10 21:46
    Call center Davinotti - 1464 interventi
    Ahahaha, nooo, il Dossier "brainiac"! ahahaha
  • Harrys • 26/11/10 00:49
    Fotocopista - 649 interventi
    Wow, sono contento ci sia qualche altro pazzo oltre a me a prendere sul serio quel geniaccio di Manoj... :-D
    Molto interessanti le vostre ipotesi. Personalmente, trovo che il tutto sia stato ideato per fungere da mero "contesto" alle turbe familiari che affliggono l'indiano sin dal suo esordio. Come scrissi nel commento: stavolta addirittura traslandole in un'intera comunità. Le tematiche dell'isolamento, della diffidenza, della fobia (seppur chiaramente adattabili ad un contesto post 11 settembre), temo siano state metaforicamente sfruttate per scandagliare le dinamiche più, passatemi il termine, di "basso rilievo", care all'autore. Dubito (ma potrei assolutamente errare) siano state concepite come primigenie...
    Ultima modifica: 26/11/10 01:16 da Harrys
  • Leukimara • 9/07/19 16:06
    Galoppino - 8 interventi
    L'ho trovato un film davvero incredibile, bellissimo, e che riguardo sempre con immenso piacere...