Discussioni su Starry eyes - Film (2014)

DISCUSSIONE GENERALE

18 post
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  • Schramm • 2/06/15 18:02
    Scrivano - 7694 interventi
    ebbene danyta per farmi perdonare questo potrebbe essere un ottimo lasciapassare: è praticamente maps to the stars rifatto da refn e fosse, seguendo la gaussiana di martyrs, serbian film e thanatomorphose. e non dico altro. tuffatici poi mi dici se mi vorrai di nuovo bene!
  • Brainiac • 2/06/15 19:54
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Confermo, film interessante con una protagonista bravissima. Un po' confuso nel finale ma consigliato.
  • Herrkinski • 3/06/15 03:43
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Vedo che vi è piaciuto, quindi. Molto bene! :-)
    E' tra i miei preferiti dell'anno scorso.
    Ultima modifica: 3/06/15 03:44 da Herrkinski
  • Daniela • 3/06/15 08:27
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Schramm: questo non l'avevo mai sentito, lo segno, lo vedo e poi ti faccio sapere se il reato di lesa maestà (bunueliana) ti è stato condonato
  • Schramm • 3/06/15 10:24
    Scrivano - 7694 interventi
    dany, vedrai che me lo perdonerai con la prima puntata di shameless. ma anche questo sarà d'avanzo per perdonarmi le prossime 20 imputazioni di alto tradimento...
  • Cotola • 3/06/15 22:18
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Daniela mi permetto di avallare il consiglio di Schramm: un gran bel film. Mi è piaciuto molto. Tiene botta sempre e credo, almeno per me, che sia molto inquietante. Facci sapere.
  • Daniela • 3/06/15 23:18
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Farottilo... :o)
  • Herrkinski • 4/06/15 03:38
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Caspita Schramm, che recensione ricca di citazioni! :-)
    Mi fa piacere che pure tu hai notato alcune similitudini con lo stile di Refn; in particolare il montaggio e l'uso della OST sono le cose che me l'hanno ricordato maggiormente.
    Su Zulawski ed altri non mi pronuncio in quanto o non li ho ancora visti o li ho visti troppo tempo fa per ricordarmeli, mentre vorrei capire cosa ti ha ricordato Martyrs e A Serbian Film.
    D'accordo su Cronenberg -anche se Maps To The Stars ancora mi manca- non fosse altro per il tema del disfacimento fisico che è tutto suo. Personalmente ci ho trovato anche qualche tocco di Lynch, ad esempio nella scena della sessione "strobo-subliminale", come la chiami tu.
    E' un film che evidentemente tocca molte corde nello spettatore, anche se trovo stia in piedi da solo benissimo e non debba esser visto come un film prettamente citazionista.
  • Daniela • 4/06/15 07:42
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Visto ieri sera, i link mentali ad alcuni dei film e degli autori da voi citati scattano quasi in automatico, ma, come osserva Herrkinski, sta in piedi da solo: più che citazioni mi pare si tratti di suggestioni.
    PS: tanto per aggiungere altri link, la figura del produttore-tentatore mi ha ricordano il lynchiano Ray Wise, mentre la presenza nel cast della faccia poco raccomandabile di Marc Senter rinvia ad altre perle nere come The Lost e Red White & Blue

    Schramm, ti condono la pena ma ancora non ti perdono. Bunuel è uno dei miei registi prediletti, non basta qualche buona dritta di singoli film, ci vorrebbe una serie intera, spera in Shameless ;oP
    Ultima modifica: 4/06/15 10:16 da Daniela
  • Schramm • 4/06/15 10:35
    Scrivano - 7694 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Caspita Schramm, che recensione ricca di citazioni! :-)
    Mi fa piacere che pure tu hai notato alcune similitudini con lo stile di Refn; in particolare il montaggio e l'uso della OST sono le cose che me l'hanno ricordato maggiormente.
    Su Zulawski ed altri non mi pronuncio in quanto o non li ho ancora visti o li ho visti troppo tempo fa per ricordarmeli, mentre vorrei capire cosa ti ha ricordato Martyrs e A Serbian Film.
    D'accordo su Cronenberg -anche se Maps To The Stars ancora mi manca- non fosse altro per il tema del disfacimento fisico che è tutto suo. Personalmente ci ho trovato anche qualche tocco di Lynch, ad esempio nella scena della sessione "strobo-subliminale", come la chiami tu.
    E' un film che evidentemente tocca molte corde nello spettatore, anche se trovo stia in piedi da solo benissimo e non debba esser visto come un film prettamente citazionista.


    caro, sperando di esaudire la tua curiosità, vado a risponderti passo passo: refn mi è arrivato fortemente proprio nel passaggio della sessione stroboscopica, ma più in generale l'ho visto sullo sfondo a fare ciao con la manina per la cura visiva impeccabile e sontuosa di tutto l'insieme, la cui ricchezza e generosità mi ha in più momenti ricordato anche il massimalismo dei registi di amer. poi certo c'è anche lynch, che però secondo me fa maggiormente capolino nell'irrazionalità narrativa dei 5' finali, totalmente "fuori controllo" (in senso lynchano di contraddizione del reale) e inattesi. il discorso della rinascita e dell'aldilà/terra promessa conseguito tramite la massima curva discendente del dolore, del disfacimento corporeo, della follia e della violenza mi ha ricordato anche, e molto, il vuoto misticismo che determina martyrs.

    perché zulawski: gli isterismi sperticati della protagonista mi hanno subito fatto risuonare come un gong il momento chiave di possession dove l'adjani sbrocca in galleria, ma più ancora il film mi è parso tra le altre cose anche femme publique in salsa horror per il discorso meta-testuale sul sistema della narrazione, e sulle sue possibili derive di degenerazione psichica nell'everyday life.

    per il disfacimento carnale legato a elica al doppio dell'immagine, certamente si potrebbe tirare in mezzo anche videodrome, ma mi è sembrato maggiormente il contraltare al sangue di maps to the stars, che come vedrai non è a sua volta altro che l'interno del cabinotto di cosmopolis riversato su hollywood fino a renderla una discarica. mentre il discorso di una letale malattia degenerativa contratta da una dipendenza mi è parso arrivare dritto da thanatomorphose: là una dipendenza sessuale, qua una dipendenza (sensuale) dall'immagine, e dalla smania di appartenere a essa.

    perché srpski: per il suo ingresso nel mondo del cinema fattosi lucignolo e faust, per i battenti del cinema pari a quelli del mattatoio, per l'industria dell'immagine spacciata come bengodi per gli assetati di fama e denaro facili e poi disvelata come macchina di morte.

    poi è certo che il film cammina bene sulle proprie gambe, e non ho riscontrato una volontà epigonale, ma le risonanze e le risignificazioni -talora anche forti- sono suo malgrado briganti dietro l'angolo che lo rendono un ideale mosaico.
    Ultima modifica: 4/06/15 10:41 da Schramm
  • Herrkinski • 5/06/15 21:53
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Grazie mille delle delucidazioni Schramm, direi che sono tutte impressioni plausibili.
  • Raremirko • 5/09/16 23:01
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Non me l'avevate mica detto che c'è pure il Marc Senter di The lost; appare poco ma è comunque bravissimo (fa il superbo e riesce a dare fastidio).

    Lui per me non avrebbe proprio nulla da invidiare ai vari Zac Efron/Pattinson, ecc..
  • Buiomega71 • 15/09/18 10:03
    Consigliere - 26006 interventi
    O Hollywood o morte, o meglio, quando La valle delle bambole fa un violento crash test con La fabbrica delle mogli mixato al marciume splendete che si nasconde nell'alta borghesia di Society (mutare oscenamente per il piacere di inglobare il ceto medio basso, mutare oscenamente per rinascere come splendidasplendente diva, ossia, ultracorpo di inumana perfezione, androide scintillante dagli occhi verde smeraldo che sembra uscito dalla fanta 70, come se sopra le colline di Hollywood ci fosse uno stralcio del cimitero indiano dei Micmac-non per nulla il duo registico è stato opzionato dalla Paramount per il remake di Pet Sematary- una nuova Persis Khambatta di startrekkiana memoria, cyborg senza sentimenti, assetato di sangue-l'ultimo atto degustativo prima di aprire il regalo e specchiarsi di radiosa e robotica bellezza- antitesi orrorifica del finale di Viale del tramonto in chiave incubotica-l'inizio della fine, l'inizio di una nuova , in una Hollywood che pare l'anticamera dell'inferno-)

    Prima parte fulminante, con Sarah che lavora in un untuoso fast food sculettando sui tacchi con quei pantaloncini aderentissimi e si reca ai provini nel dopo lavoro, i suoi momenti di isteria in bagno, il rapporto (e le ramanzine) del suo datore di lavoro, il tempo passato con i suoi amici fancazzisti, la sua determinazione a sfondare che rasenta la psicopatologia, mignotteggiando (tacconi, autoreggenti) al secondo appuntamento con il mefistofelico produttore e la sua segretaria imperturbabile che assomiglia a Stephen King

    La seconda prepara il terreno alla mutazione, al cancro, al marciume, al livello brundlemosca , con vomitate di vermi e profusione di sangue vaginale, perdita delle unghie e dei capelli, per poi sfociare nel massacro di Bel Air (facce spatasciate a suon di manubri da palestra, guancie squarciate, feroci coltellate e via splattereggiando), nella sepoltura/rinascita rituale con sudario annesso, misto di messa nera massonica tra Kill List e Il profumo della signora in nero , per poi risorgere dalla terra (s)consacrata della "grande baldracca" e entrare in zona Fabbrica delle mogli di ultracorpiana magnificenza, come la donna che cadde (non propiamente) sulla terra.

    Il duo ritrae una Hollywood plumbea, ben poco turistica, cupa e oscura (come la villa del produttore), fatta di strani figuri mascherati che sembrano usciti da Eyes Wide Shut, di patti "faustiani" firmati con la fellatio, e di magnetici nonchè viscidi Louis Chypher che promettono "l'immortalità" a carissimo prezzo.

    Forse mi aspettavo qualcosa di più viscerale (non che in dirittura di arrivo non lo sia), ma il finale è una gioia per gli occhi e la sequenza del naso rotto in piscina, con Sarah che sbotta a ridere mette i brividi nella sua cinica semplicità, mostrando in lei il cambiamento che stà già bussando alla porta, così come lo schiaffo improvviso che Sarah ammolla al suo datore di lavoro, fino allo stadio terminale della malattia (più che body horror sembra un "malattia movie" sul cancro che devasta il corpo) quando Sarah ormai corrosa dalla devastazione "cancerogena" vede sè stessa proiettata come una scintillante star hollywoodiana, la larva che si trasformerà in farfalla (non senza qualche sacrificio)

    Eppoi non sò, ma nella sequenza in cui Sarah maltratta un barbone fuori dagli studios della Astraeus Pictures mi è venuto in mente il John Carpenter del Signore del male (film che detesto oltretutto)

    Notevole la OST dalle sonorità carpenteriane di Jonathan Nispes che risalta l'atmosfera caliginosa e mortifera, come la puzza necrofora che emana il corpo in disfacimento di Sarah

    Facendo il contrario della frase di lancio Star 80: Hollywood l'ha distrutta, Hollywood l'ha creata

    A suo modo originale e coraggioso.

    Kevin Kolsch dedica il film al padre, scomparso durante le riprese.

    Amici io non ne ho, c'è una sola cosa che desidero da tutta la vita e loro intendono darmela
    Ultima modifica: 16/09/18 21:42 da Buiomega71
  • Digital • 15/09/18 10:18
    Portaborse - 4007 interventi
    Meravigliosa recensione, Buio, altro che Nocturno!
  • Buiomega71 • 15/09/18 10:21
    Consigliere - 26006 interventi
    Digital ebbe a dire:
    Meravigliosa recensione, Buio, altro che Nocturno!

    Grazie Digital, troppo buono

    Non credo di essere ai loro livelli comunque :)
  • Digital • 15/09/18 10:26
    Portaborse - 4007 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Digital ebbe a dire:
    Meravigliosa recensione, Buio, altro che Nocturno!
    Non credo di essere ai loro livelli comunque :)

    Ci sei e come, anzi fossi in te mi farei prendere a lavorare per loro: innalzeresti ulteriormente la qualità della rivista. :)
  • Schramm • 15/09/18 16:09
    Scrivano - 7694 interventi
    contento ti sia (stra)piaciuto e della casa degli specchi fatta esplodere notevoli i frammenti disseminati da te intercettati e ravvisati, ai quali, fosse a parte, non avevo assolutamente pensato. un inchino.
  • Raremirko • 15/09/18 22:39
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Grande Buio