George Sluizer viene chiamato a Hollywood per dirigere il remake di IL MISTERO DELLA DONNA SCOMPARSA, film che egli stesso aveva diretto cinque anni prima con successo in Europa. Ebbene, il risultato è un remake clamorosamente ricalcato sull originale. Le variazioni riguardano unicamente l'inserimento deciso di una figura femminile (Nancy Travis), che affianca lo sfortunato protagonista (Kiefer Sutherland) dopo la scomparsa misteriosa della sua ragazza (Sandra Bullock) e soprattutto il finale: gli ultimi quindici minuti sono un'aggiunta evidentemente compromissoria con il mercato hollywoodiano e rappresentano...Leggi tutto un epilogo compiacente che nell'originale non esisteva e non sarebbe potuto esistere, senza togliere credibilità alla vicenda. In America invece il cinema si fa anche così e la coerenza può essere sacrificata in favore di un innalzamento del fattore sorpresa, che giustifica pienamente l'appartenenza del remake al genere "thriller". Per il resto Jeff Bridges guadagna leggermente più spazio del suo predecessore Donnadieu apparendo (inutilmente) fin dall'inizio, mentre Sutherland è incolore quanto il suo omologo in SPOORLOOS. Meno rigoroso e freddo dell'originale (e anche più superficiale, dal punto di vista psicologico), THE VANISHING conserva comunque la forza di un soggetto intrigante che Sluizer continua a dimostrare di saper mettere bene in scena.
Due fidanzati; lei scompare in una stazione di servizio e lui non si dà pace finché qualcuno non gli darà delle risposte... Kiefer Sutherland fa il bravo ragazzo e Jeff Bridges il professore matto in un singolar tenzone (leggi: tortura per il primo) dai risvolti inaspettati (sofferenti di qualche sindrome ansiosa astenersi); ritmo lento che accelera fino a sgonfiarsi nel finale (diverso nella prima pellicola olandese).
MEMORABILE: eh... dai, diciamo l'incontro con il Professore (e quel che ne segue...)
Mediocre thriller che non aggiunge niente di nuovo a quanto visto in precedenza. La sola cosa riuscita in questa pellicola è l'aver affidato a Bridges il ruolo del matto, che svolge molto bene. Sutherland jr, dal canto suo, si dimentica facilmente. La regia manca di ritmo e di idee e lo svolgimento è molto, troppo, lento. Insomma, si può tranquillamente sorvolare.
Riuscito thriller che è il rifacimento di un misconosciuto film franco-olandese di cui questa pellicola riprende parecchi spunti ed ingredienti. Dopo l'angosciante idea di partenza (una ragazza che scompare nel nulla quasi sotto gli occhi del suo fidanzato) il film avanza creando una bella tensione, anche se con qualche leggera pausa di troppo, fino ad arrivare ad un finale letteralmente claustrofobico e terrificante. Bravo come sempre Jeff Bridges.
Remake del film originale di un regista olandese, The vanishing è un buon thriller che parte da una idea teribile nella sua semplicità. Purtroppo la mano di Hollywood non tarda a farsi sentire, sconvolgendo la spietata storia del film originale per garantire un improbabile happy end.
Inizio angosciante con la scomparsa della compagna del protagonista. Il film prosegue però in modo piuttosto piatto fino al riuscito e finale con il cattivo Jeff Bridges in splendida forma: proprio il claustrofobico epilogo rende questo film a suo modo un classico del thriller che ne giustifica i continui passaggi nella televisione pubblica (senza urlare al miracolo, si intenda).
Diretto da George Sluizer che ha realizzato un remake di un film da lui stesso girato in Olanda, The Vanishing ha un’inizio folgorante, legato alla sparizione della compagna del protagonista in grado di trasmettere nello spettatore un autentico senso di angoscia e frustrazione. Successivamente il film si “indebolisce” a causa del calo della tensione ma rimane tuttavia piuttosto interessante grazie alla buona prova dei protagonisti, in particolare Bridges.
Bridges merita sicuramente un plauso per l'interpretazione (è uno dei migliori psicotici che abbia mai visto). Il suo personaggio è, sia un freddo pianificatore, minuzioso (si cronometra da narcotizzato) e senza pietà, sia un padre dolce e un marito devoto (e pensare che moglie e figlia credono che abbia una relazione...magari fosse così). Purtroppo però, la pellicola, specialmente nella fase centrale, manca di guizzi, di intuizioni e finisce per arenarsi un po' nella difficile relazione del protagonista (Sutherland) con la cameriera (lui non ha certo dimenticato). Per fortuna, l'epilogo è ok.
MEMORABILE: L'intera parte finale (dal viaggio in auto in poi).
Bel thriller che mantiene sulla corda in modo organico e presenta un Jeff Bridges perfettamente a suo agio nel ruolo del sadico. Non mi sono dispiaciuti nemmeno Sutherland e, per quanto si vede, la Bullock. Buono l'incipit, la storia della ricerca prende lo spettatore e mette la quarta con l'incontro tra i due antagonisti. Di lì in poi si registra qualche cedimento al "romanzare" ma rimane un sano senso di angoscia. Esempio di film senza vette epocali ma che si può rivedere anche più volte.
Gli americani quando vogliono fare sul serio non scherzano: allora ingaggiano attori di razza (su tutti un maestoso e un pò depresso Kiefer Sutherland), attrici con aspetto di ragazza della porta accanto (Sandra Bullock) e scenografi da premio Oscar. Così The Vanishing parte benone e prosegue meglio, lasciando nel dubbio e nella curiosità per oltre un'ora. Poi il mistero si disvela e ne esce un ritratto di killer (ch'é pure buon padre di famiglia) da pelle d'oca. Segue un risveglio sotto terra da cardiopalma e si finisce in un rocambolesco e buonista happy ending, non privo d'infelice battuta.
Lo scontro tra due volontà ostinate, tra due radicate ossessioni: quella di jeff, che non si rassegna alla scomparsa della fidanzata, e quella dello psicopatico Barney, che uccide per il puro piacere di mettersi alla prova. La tensione è tutta incentrata sul gioco perverso da gatto col topo, che si instaura tra i due uomini e, per la maggior parte del film, è una tensione ben gestita. Sicuramente angoscioso chiedersi chi vincerà l'ultima sfida, anche se, in fondo, sappiamo che il peggio che poteva accadere è già accaduto. A Diane. Triste.
Thriller che mi è piaciuto molto: c'è un crescendo di tensione notevole e la figura del killer (interpretato benissimo da Jeff Bridges) è tutt'altro che banale, normale nella sua vita eppure molto più squilibrato di tanti cattivi visti sullo schermo. A lui si contrappongono con efficacia Sutherland e la Travis, entrambi in parte, mentre per la Bullock si tratta di una parte molto piccola (ma importante). Buona la colonna sonora, simpatica la battuta che chiude il tutto.
La sua ragazza è scomparsa nel nulla durante una sosta mentre erano in viaggio insieme. Tre anni dopo Sutherland la cerca ancora, tormentato dall'incertezza su quanto realmente avvenuto... Auto-remake alla maniera hollywoodiana con varie aggiunte rispetto all'originale europeo, che non arricchiscono la storia ma anzi le tolgono rigore (brutto oltre che incongruo il finalino-relax), e soprattutto un cast di volti noti, con Bridges abbastanza convincente in uno dei pochi ruoli da fetente della carriera. Il plot resta intrigante, ma il risultato è così così.
Bel thriller che non delude le aspettative. La giocosa tensione del litigio iniziale tra i due giovani lascia ben presto spazio alla drammaticità della scomparsa. Il senso di colpa, lo smarrimento, l'angoscia, ben veicolati da Sutherland, aumentano in modo esponenziale fino a trasmettere, nel dipanarsi delle incredibili vicende, una profonda inquietudine, anticipatrice dell'agghiacciante realtà. Non lo svelo, ma... meno male che c'è il "lieto fine"!
MEMORABILE: Il momento in cui Jeff deve decidere se bere o no il caffè; Il suo atroce risveglio dalla narcosi.
Una coppia in vacanza e lei viene rapita; il ragazzo farà di tutto pur di trovarla e proprio quando smette di cercarla rinasce la speranza. Thriller piuttosto canonico, che lascia spazio alla figura del rapitore dedicandogli tutta la sequenza introduttiva e conferendogli una certa logica delle sue azioni. Il ritmo non è serratissimo, ma non ci si annoia. Nota di biasimo, tuttavia, per alcuni particolari, tra cui le numerose coincidenze impossibili più che improbabili, le situazioni poco curate e la grossolanità generale. Passabile.
Diretto con professionalità e mestiere, contando su una compagine di attori capace di non sfigurare affatto. Bridges è forse il migliore e ben si adatta al suo ruolo. Non ci sono vuoti narrativi e tutto sembra costruito a dovere riuscendo a non far perdere il filo e stimolare la curiosità per il finale, claustrofobico e liberatorio. Non raggiunge vette altissime, ma è comunque un buon prodotto.
Thriller riuscito, che sa toccare le corde emotive dello spettatore dosando abilmente il confronto tra il normale mondo degli affetti e quello malato della follia psicotica travestita da normalità. Particolarmente efficace Bridges che, nella sua pazzia, si misura col crimine con approccio studiato, quasi scientifico. Cast ben selezionato, dalla Bullock a Sutherland e alla Travis. La parte finale è particolarmente angosciante, con tanto di risveglio claustrofobico sottoterra. Non si dimentica facilmente.
Una ragazza scomparsa, un fidanzato che non si rassegna e uno psicopatico da manuale sono gli ingredienti di questo thriller (remake di un film olandese diretto dallo stesso regista) che, pur senza far gridare al miracolo, risulta interessante per l'intera durata, riuscendo a coniugare approfondimento psicologico dei personaggi e suspense (questa concentrata nella parte conclusiva). Ottimo Bridges, Sutherland è più credibile nei ruoli da cattivo, bravina la Bullock, ottima la Travis. Stranamente anonime le musiche di Goldsmith.
MEMORABILE: L'ultima parte, compreso il finale (che sarà pure troppo buonista ma non mi è dispiaciuto affatto).
Piacevole sorpresa, questo film. Partendo da una storia di base classica, il plot risulta interessante e a tratti avvincente per un buon 80% del film. Ottime le soluzioni e le idee (all'inizio avrei pensato tutto l'opposto di quello che poi succede), ottima l'interpretazione e relativo personaggio di Bridges. Purtroppo la parte finale del film tende ad andare in picchiata, trasformandosi in un prodotto fin troppo classico con una scena finale alquanto insulsa.
Una grande delusione. Lo spunto c'era, come buona è l'idea del gioco gatto-topo tra i due protagonisti, ma il tutto scade presto in un lavoro stracolmo di particolari forzati e poco credibili, senza una vera tensione e con un finale ipertrofico che inizia circa mezz'ora prima della conclusione; che sarebbe da attendere con trepidazione se non fosse che il siparietto finale assesta il colpo di grazia alla pellicola. Cast mediocre, si salva solo Jeff Bridges, fotografia da gialletto del sabato. Un peccato per certi particolari interessanti, ma il plot è davvero mal sviluppato.
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Io purtroppo ho visto solo il remake.Lo vidi al cinema quando uscì nel 93 in una calda sera di agosto,in quel periodo stavo facendo il militare....cmq il film mi colpì molto,più che altro perchè non mi aspettavo un andamento del genere...io credevo che la ragazza finisse in un giro di prostituzione o affini(questa era l'idea che mi ero fatto dal trailer).e invece mi ritrovai con un discreto thriller...la parte finale col colpo di scena mi fece un bell'effetto....non si capiva bene dove fosse finito Sutherland.....
Da allora ho sempre cercato di vedere l'originale ma non ci sono mai riuscito...cmq anche il remake ha fatto il suo effetto.
DiscussioneGugly • 2/02/08 22:14 Archivista in seconda - 4712 interventi
io ho visto anche l'originale, recuperato con i sottotitoli, ma è ancora più lento del remake e francamente è pesante
DiscussioneZender • 3/02/08 00:54 Capo scrivano - 48693 interventi
L'hai trovato pesante Gugly? Certo è figlio di un modo d'intendere il cinema molto "francese", però la scrittura mi è parsa buona e in grado di coinvolgere, nonostante i tempi non velocissimi...
Il remake non l'ho trovato poi così' lento io.....vabbè che non lo rivedo da più di 10 anni...magari rivedendolo adesso mi fa addormentare;)
DiscussioneGugly • 3/02/08 16:56 Archivista in seconda - 4712 interventi
si per me è stato pesante...sarà che avevo trovato un po' lenta già la versione americana, o meglio ho subito come il protagonista il tormento, ma è stato un po' di tempo fa; magari oggi cambierei idea
DiscussioneZender • 9/02/08 19:05 Capo scrivano - 48693 interventi
Visto il remake, che è davvero ricalcato scena per scena dall'originale. Con l'aggiunta degli ultimi venti minuti, mooolto americani e distantissimi dalla lucida follia del film precedente.
DiscussioneGugly • 9/02/08 19:51 Archivista in seconda - 4712 interventi
Zender ebbe a dire: Visto il remake, che è davvero ricalcato scena per scena dall'originale. Con l'aggiunta degli ultimi venti minuti, mooolto americani e distantissimi dalla lucida follia del film precedente.
vorrà dire che mi rivedrò l'originale e vedrò se le mie convizioni sono cambiate:)
DiscussioneZender • 9/02/08 22:36 Capo scrivano - 48693 interventi
Comunque a me è piaciuto anche il remake (pur con le sue forzature)
HomevideoZender • 24/02/09 08:20 Capo scrivano - 48693 interventi
Esce finalmente in dvd il remake Usa di Sluizer. Il 26 febbraio 2009 per la Fox.
Audio: Ita.DS
Video: 16:9/1.85:1
CuriositàZender • 10/04/23 19:22 Capo scrivano - 48693 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: