Carlitos • 7/02/22 21:24
Galoppino - 79 interventiCarlo Ausino venne contattato dal produttore Emiliano Di Meo per realizzare un giallo dal titolo
Il ritorno, protagonista Virna Anderson. Dopo circa mille metri di pellicola girati ,per ragioni ancora non chiarite, il progetto venne abbandonato. Un anno dopo circa, Ausino fu stupito e allo stesso tempo incuriosito quando venne a sapere che nella sua Torino ,in una sala cinematografica come le altre, stavano proiettando un film con tale “Barbarella” e regia impropriamente a lui ascritta. Andando a vedere la pellicola si rese subito conto dell’inganno: Di Meo utilizzò tutto il girato inedito e lo gonfiò con scene softcore girate successivamente allo scuro di Ausino e a progetto chiuso, richiamando sul set Barbarella e altri nuovi attori (a tal proposito si notino i cambi di look della Anderson da scena a scena, dovuti all’anacronismo di un irregolare sviluppo della realizzazione del film). Tentò quindi una querela atta a sequestrare il film ma ormai era troppo tardi: pochi giorni dopo l’uscita nelle sale il film venne “con clamore” già annunciato in video dalle stampe specializzate (per ulteriori info si consulti l’articolo “Quando il cinema è
senza scrupoli” a firma Beppe Ferreri, pubblicato su La Stampa - edizione di Torino, in data 28 agosto 1990).
Ultima modifica: 7/02/22 21:25 da
Carlitos
Daidae, Panza, Reeves