Discussioni su Quella sporca ultima meta - Film (1974)

DISCUSSIONE GENERALE

19 post
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  • Pol • 1/02/12 23:39
    Servizio caffè - 185 interventi
    Mi aspettavo un classicone epico e sanguigno ed invece mi ritrovo un film girato con pochi soldi e probabilmente abbastanza in fretta: praticamente un b-movie (produttivamente parlando). Qualcuno potrà smentirmi ma ad occhio e croce è il primo film con il campione in cerca di riscatto a capo di una squadra di disperati, la matrice su cui si baseranno innumerevoli film sportivi. Forse 3 palle ci potevano stare anche solo per questo motivo "storico", ma in certi momenti è talmente scarno che sembra di vedere un telefilm, e la cosa mi ha spiazzato.
    I primi 10 minuti in questo senso parlano da soli: lui fugge prendendo "la Maserati" della compagna che si rivela un cardenzone Citroen, e già la cosa mi insospettisce. Poi lo fermano al bar che è uno stanzino 2x2 metri con un mini bancone ripreso sempre dalla stessa angolatura, e si capisce chiaramente che il povero Aldrich si è dovuto accontentare di quello che passava il convento. Considerando che ne ha tirato fuori un classico, tanto di cappello.
    Ultima modifica: 1/02/12 23:40 da Pol
  • Zender • 2/02/12 08:37
    Capo scrivano - 48339 interventi
    Sì, soprattutto lo scambiare una Citroen con una Maserati non lo capisco. Quanto mai costerà noleggiare una Maserati? O è finita distrutta?
  • Pol • 2/02/12 19:41
    Servizio caffè - 185 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Sì, soprattutto lo scambiare una Citroen con una Maserati non lo capisco. Quanto mai costerà noleggiare una Maserati? O è finita distrutta?

    A giudicare da questa e da altre scene mi sono immaginato una situazione produttiva "all'italiana", della serie: Aldrich gira il dialogo tra Reynolds e la moglie citando la Maserati, poi quando si tratta di girare la scena dopo... "A'dottò, la Maserati nun ce l'avemo!" "Ma sulla sceneggiatura... Ormai je ho fatto dì che pija la Maserati... vabbè, qualcune ce può mette la macchina?" "Dottò, io sò qua con la Citroenne!" "E daje la Citroenne..." (scusate il penoso tentativo di scrivere alla romana, ma solo così poteva rendere)
  • Buiomega71 • 2/02/12 19:55
    Consigliere - 26534 interventi
    Ora non lo ricordo granchè bene, ma lo trovato un piccolo capolavoro del genere "carcerario sportivo", e come giustamente scrisse un critico su Film tv, le scene sportive sul campo l' Oliver Stone di Ogni maledetta domenica se le sogna. Gran cinema muscolare e macistico, in puro Aldrich -style (vedere come Burt tratta la pupattola a inizio film).

    Sinceramente poco mi interessa la pecunia spesa o gli errori , quando un film mi piglia manco me nè accorgo.

    Non è il gran budget che fà grande un film, anzi...A volte, come il caso del grande Bob, i film se li produceva da solo, lontano dalle pressioni hollywoodiane-che ben conosceva, e faceva i film come voleva lui!

    Del duo Burt/Robert (che avevano fondato insieme una piccola casa di produzione) vorrei citare un altro film (questa volta capolavoro assoluto di cinismo e cattiveria) Un gioco estremamente pericolo.

    Avercene ancora di film così oggi, ma tant'è.
    Ultima modifica: 2/02/12 20:03 da Buiomega71
  • Pol • 2/02/12 20:49
    Servizio caffè - 185 interventi
    Sono daccordo che il film non si giudica dal budget ed infatti le mie erano considerzioni più di "colore". Diciamo che in questo caso aumenta una certa sensazione di film tirato un pò via. Ho anche scritto un "tanto di cappello" ad Aldrich per avere tirato fuori un classico con 4 lire... però "classico" in questo caso non fa proprio rima con "capolavoro", la regia per lunghi tratti mi è sembrata quasi televisiva ed in generale tolti quei 5 minuti di split screen parecchio anonima. Anche se la mia giovane età forse non me lo permette ho cercato di contestualizzare il più possibile il film al suo anno di produzione, e fatta la tara non mi è sembrato un capolavoro.
    Non per infierire, anche perchè poi sembra he il film non mi sia piaciuto e non è affatto così, ci tengo a specificarlo, ma se parliamo della partita (che ridi e scherza è metà film) non voglio fare confronti con Stone, diciamo che sicuramente è molto "vera" però... siamo sempre lì, a me è sembrata quasi una diretta tv, gran lavoro di regia non l'ho visto...

    Insomma, sicuramente un onesto film, non mi è affatto dispiaciuto, però non sono arrivato all'ultima meta con il cuore in gola e da questo titolo sinceramente è quello che mi aspettavo.

    Come al solito opinioni personali, non bisognerebbe neanche specificarlo ma non si sa mai ;)
  • Buiomega71 • 2/02/12 20:58
    Consigliere - 26534 interventi
    Per amor di dio, ognuno ha i suoi gusti.

    Tirato via non mi pare proprio comunque, anzi, secondo me è uno dei migliori Aldrich degli anni 70 (insieme a Grissom Gang, I ragazzi del coro e Un gioco estremamente pericoloso)

    Non ci vedo nulla di divertente fare dell'ironia sul grande Bob, ma questa è una mia considerazione prettamente personale, essendo Aldrich uno dei miei registi di podio (insieme a Altman e Peckinpah).

    Così come non ho visto una regia televisiva, anzi, prettamente robusta e cinematografica.

    Che il film viaggi sui lidi della "commedia" e del non prendersi sul serio e ovvio, anche da parte di Bob, che farà di più (ma inferiore leggermente ) con California Dolls.

    Certamente non è il suo capolavoro, ma il cinismo aldrichiano c'è tutto, e pure il suo cinema inconfondibile, e a me tanto basta.
    Ultima modifica: 2/02/12 21:05 da Buiomega71
  • Pol • 2/02/12 21:20
    Servizio caffè - 185 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:

    Certamente non è il suo capolavoro, ma il cinismo aldrichiano c'è tutto, e pure il suo cinema inconfondibile, e a me tanto basta.


    Nonostante mi sia soffermato molto più sui difetti che sui pregi, la tua sintesi mi trova d'accordo. L'unica cosa è quel "cinema inconfondibile", ma è una mia ignoranza: di Aldricht ho visto solo 2 o 3 film, forse troppo pochi per avere un'idea chiara sul suo stile. Ma abbastanza per capire che il suo è un cinema molto "macho" (che qui se vogliamo si traduce in cinismo, tipo lo scontro tra Burt & signora), su questo non ci piove! :)

    Gia che ci siamo sfrutto la tua conoscenza enciclopedica per chiederti il più classico dei "3 film da recuperare di Robert" ;)
  • Buiomega71 • 2/02/12 21:27
    Consigliere - 26534 interventi
    Pol ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:

    Certamente non è il suo capolavoro, ma il cinismo aldrichiano c'è tutto, e pure il suo cinema inconfondibile, e a me tanto basta.


    Nonostante mi sia soffermato molto più sui difetti che sui pregi, la tua sintesi mi trova d'accordo. L'unica cosa è quel "cinema inconfondibile", ma è una mia ignoranza: di Aldricht ho visto solo 2 o 3 film, forse troppo pochi per avere un'idea chiara sul suo stile. Ma abbastanza per capire che il suo è un cinema molto "macho" (che qui se vogliamo si traduce in cinismo, tipo lo scontro tra Burt & signora), su questo non ci piove! :)

    Gia che ci siamo sfrutto la tua conoscenza enciclopedica per chiederti il più classico dei "3 film da recuperare di Robert" ;)


    Oddio Pol, così non saprei...Ti consiglio sicuramente I ragazzi del coro (ocio, che è un mio personal cult ;), poi Grissom Gang (davvero folle e disperato con i suoi looser perdenti), Un gioco estremamente pericoloso (gran poliziesco cinico e bello disilluso) , L'imperatore del nord (ah bhè, qui si tocca il paradiso aldrichiano per antonomasia, sicuro che ti piacerà) e non ultimo California dolls, che anche questo ambientato nel mondo dello sport (il catch femminile), con un ottimo Peter Falk e non ultimo Nessuna pietà per Ulzana, western bello tosto con vaghe schegge splatter.
  • Cotola • 2/02/12 21:37
    Consigliere avanzato - 3877 interventi
    Il mio cult aldrichiano è Un bacio e una pistola, seguito a stretto giro da Prima Linea e da I ragazzi del coro (ma come dice Buio è un personal cult,
    che a molti potrà anche non sembrare tale).
    Poi di sicuro di consiglio anche b]L'assassinio
    di sister George[/b] e Piano Piano dolce Carlotta.



    Che ne dici Buio di questi titoli?
  • Buiomega71 • 2/02/12 21:43
    Consigliere - 26534 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Il mio cult aldrichiano è Un bacio e una pistola, seguito a stretto giro da Prima Linea e da I ragazzi del coro (ma come dice Buio è un personal cult,
    che a molti potrà anche non sembrare tale).
    Poi di sicuro di consiglio anche b]L'assassinio
    di sister George[/b] e Piano Piano dolce Carlotta.



    Che ne dici Buio di questi titoli?


    Ah, bhè, Coty...Su tutti direi L'assassinio di Sister George, adoro quel film. Un Aldrich in terra d'albione davvero cinico e spietato.

    Di sicuro i due "geriatric horror" di Baby Jane e Carlotta...Ma più Baby Jane.

    A Pol ho consigliato l'Aldrich anni 70 (quello che amo di più in assoluto), ma anche i suoi film del passato meritano una riscoperta al volo.

    Di fatto stò cercando Quando muore una stella, per diana non lo becco più :( Mi manca nella mia Aldrich collection...
  • Pol • 2/02/12 21:50
    Servizio caffè - 185 interventi
    Grazie per le dritte, vedrò prima o poi di recuperarli. Un bacio e una pistola è uno dei due che avevo già visto (l'altro è il classico "The dirty dozen"). Ricordo solo che mi piaque più la figura del protagonista che il film in sè, ma leggendo fugacemente i commenti ad altri titoli mi sembra di capire che il suo è più un cinema di caratteri forti che di "regia" (non che sia un demerito, intendiamoci)... dico una castroneria?
    Ultima modifica: 2/02/12 21:52 da Pol
  • Buiomega71 • 2/02/12 21:54
    Consigliere - 26534 interventi
    Pol ebbe a dire:
    Grazie per le dritte, vedrò prima o poi di recuperarli. Un bacio e una pistola è uno dei due che avevo già visto (l'altro è il classico "The dirty dozen"). Ricordo solo che mi piaque più la figura del protagonista che il film in se, ma leggendo fugacemente i commenti ad altri titoli mi sembra di capire che il suo è più un cinema di caratteri forti che di "regia"... dico una castroneria?

    In effetti Pol trovo Quella sporca dozzina il suo film più debole, e Un bacio e una pistola lo vidi da ragazzino, quindi non ricordo una cippa.

    Comunque fatti una bella maratona aldrichiana con i titoli che preferisci (non serve seguire i miei consigli, magari ti porto sulla cattiva strada :)
  • Ruber • 11/04/17 00:38
    Formatore stagisti - 9298 interventi
    Credo che "Fuga per la vittoria" abbia attinto molto piu di qualcosa da questo. Entrambi ottimi film di ambientazione carceraria che hanno nello sport la loro valvola di sfogo.
  • Daniela • 11/04/17 02:03
    Gran Burattinaio - 5937 interventi
    x Ruber

    Fuga per la vittoria è liberamente ispirato alla cosiddetta "partita della morte" giocata nel 1942 fra ufficiali tedeschi e giocatori ucraini prigionieri, già portata sugli schermi dall'ungherese Fabri con Due tempi all'inferno.
    Comunque, al di là delle somiglianze che ci possono essere con il film di Aldrich, non li definirei entrambi film di ambientazione carceraria: per i carcerati di quest'ultimo film, lo sport è un'occasione, più o meno consapevole, di riscatto personale dal passato (criminale o comunque degradato come nel caso del protagonista) che passa attraverso la capacità di far lavoro di squadra.
    Nei film di Fabri e Huston, per i giocatori, che non sono carcerati ma prigionieri di guerra, l'obiettivo primario non è invece il riscatto personale ma l'affermazione della propria dignità di uomini (Fabri) e/o la riconquista della libertà perduta(Huston).
  • Ruber • 11/04/17 03:00
    Formatore stagisti - 9298 interventi
    Si ma come ho scritto in entrambi lo sport è una valvola di sfogo, anche se per motivi diversi come scrivi tu.
  • Daniela • 26/11/20 16:41
    Gran Burattinaio - 5937 interventi
    x Zender
    da inserire nel cast Richard Kiel, indimenticabile "Squalo" bondiano, che ovviamente gioca nella squadra dei detenuti. 
  • Zender • 26/11/20 18:10
    Capo scrivano - 48339 interventi
    Messo. Noto che risulta impossibile parlare del poveruomo senza citare il suo soprannome da cattivo bondiano (d'altra parte c'è cascato pure oggi il Marcel nel papiro di Wagon-lits, quindi...).
  • Daniela • 26/11/20 19:57
    Gran Burattinaio - 5937 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Messo. Noto che risulta impossibile parlare del poveruomo senza citare il suo soprannome da cattivo bondiano (d'altra parte c'è cascato pure oggi il Marcel nel papiro di Wagon-lits, quindi...).
    D'altra parte è il ruolo che l'ha reso famoso. Se non ci fosse stato il doppio 007, pochi ne ricorderebbero il nome anche se fisicamente si faceva notare: alto come un armadio quattro stagioni, un aspetto che metteva paura senza bisogno di ricorrere al trucco, un'aria vagamente aliena (ad infatti in un famoso episodio dei Confini della Realtà era stato credibile come visitatore proveniente da un altro pianeta).
    Ho letto da qualche parte che per un certo periodo ha lavorato come insegnante di matematica: magari era la persona più amabile del mondo, ma quale studente avrebbe osato farlo arrabbiare?

  • Zender • 27/11/20 08:29
    Capo scrivano - 48339 interventi
    E' vero, però è una condanna bell'e buona per un uomo che ha fatto anche parecchi altri film (io lo ricordo con un ruolo di una certa importanza, sicuramente più dello Squalo di 007, in L'umanoide per dire, a proposito di aria aliena). Però niente, alla fine verrà sempre e solo ricordato per quel ruolo lì... o per altri motivi dai suoi alunni, se ne ha malmenato qualcuno.
    Ultima modifica: 27/11/20 08:30 da Zender