Discussioni su Madagascar 3 - Ricercati in Europa - Film d'animazione (2012)

di Eric Darnell, Tom McGrath, Conrad Vernon con (animazione)
  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/08/12 DAL BENEMERITO BELFAGOR
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  • Davvero notevole!:
    Belfagor, Piero68, Yamagong
  • Quello che si dice un buon film:
    Capannelle, Pigro
  • Non male, dopotutto:
    Puppigallo, Galbo, Nando
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Ryo

DISCUSSIONE GENERALE

8 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Capannelle • 1/10/12 10:59
    Scrivano - 3546 interventi
    Introduco un elemento di cui ho parlato con mia moglie: ma possibile che negli ultimi anni in ogni film di animazione ci sia il solito cattivo dipinto con sempre maggiore cattiveria e protagonista di scontri e inseguimenti un tantino violenti? Lo dico perchè questo mi sconvolge un tantino la prole (complice il sorround, penso) ed è un peccato perchè il resto del film vale.

    Lo stesso Disney non scherzava (la strega di Biancaneve, la mamma di Bambi che muore..) e se penso alla Pixar dico che WallE era bellissimo ma a tratti faceva venire il groppo in gola. Up pure ma anche lì ci sono il cattivo e i suoi mastini.

    Quali film sono invece più soft? Forse Ponyo di Miyazaki? Avete suggerimenti su altri autori?
  • Gugly • 1/10/12 11:03
    Portaborse - 4710 interventi
    Il primo titolo che mi viene in mente simpatico e non violento anzi, una parodia dei mostri è, appunto Monster's & Co, sui babau che spaventano i bambini del sonno.
    Davvero bello e adatto alle pupette :-)
  • Pigro • 1/10/12 12:06
    Consigliere - 1663 interventi
    Mah, forse scrivo una cosa in controtendenza (e, non avendo bambini, suscettibile di reprimenda!), però credo che il cattivo, anche mostruoso, sia "utile" nella favola.
    Certo, è vero che sono sempre più violenti, ma al di là di questo, ciò che davvero conta da un punto di vista pedagogico è il fatto che il "cattivo" può essere cattivo finché vuole, mostruoso finché vuole, pauroso finché vuole, ma sarà sempre sconfitto grazie all'intelligenza e all'amore di coloro che sono apparentemente più deboli.
    Questo, in teoria, dovrebbe proprio rafforzare il carattere dei bambini, credo. La questione non è che i bambini non devono aver paura o non devono fare incubi: la questione è che devono sapere che la paura si può affrontare e sconfiggere, e che dopo gli incubi ci si risveglia sempre.
    L'importante è che anche i genitori siano in quest'ordine di idee. Per esempio, mi aveva molto colpito tempo fa la vibrante accusa di un pedagogista ai genitori che, di fronte a un qualcosa di molto negativo che turba o fa piangere i bambini, interrompono il racconto (per esempio bloccando il film e non facendolo proseguire). Anzitutto, in questo modo i bambini avvertono che i genitori hanno timore di qualcosa (e invece i bambini devono sentire tranquillità e sicurezza in loro), ma soprattutto i bambini devono arrivare sempre fino in fondo per scoprire che quel qualcosa di molto negativo è stato superato. Se c'è un mostro terribile che spaventa, non si deve spegnere, perché i bambini rimarranno con l'immagine "irrisolta" del mostro: bisogna continuare, a costo di far soffrire il bambino nel momento in cui c'è il mostro, perché poi deve vedere che quel momento che fa stare tanto male può essere superato.
    Ora, magari ho detto tutte cose che sai già, però non credo che sia meglio far vedere cose tranquillizzanti, perché si perde proprio il valore della favola, e si propongono modelli "falsati". Il fatto che il mostro sia tanto terribile non credo che spaventi davvero più di tanto i bambini: o meglio, li spaventa lì per lì, magari gli fa fare qualche incubo, ma credo che sia "sano" (ripeto: sempre che i genitori non drammatizzino). D'altra parte, tu citi "Ponyo": beh, anche lì c'è qualcosa di terribile: nientemeno che un'inondazione che cancella la casa e la città... E' vero che magari noi adulti rimaniamo più colpiti dal mostro sanguinario, ma credo che per un bambino sia mostruosa anche la perdita di sicurezza della casa, e quindi anche il grazioso "Ponyo", da questo punto di vista, può essere agghiacciante per un bambino, mentre per noi sembra una favoletta tanto carina.
    Insomma, per concludere, credo che non ti debba preoccupare della violenza dei cartoni animati. L'importante è non drammatizzare, e magari, dopo, far elaborare ai bambini quel che hanno visto: fargli fare dei disegni del film e poi parlare insieme del disegno (dove magari c'è il cattivo sanguinario), non tanto per tranquillizzarli, ma per scoprire insieme che il mostro non fa paura a nessuno...
    Ah dimenticavo: i bambini, anche se si spaventano, sanno distinguere perfettamente la finzione dalla realtà. Credo che ciò che davvero sia "mostruoso" per i bambini sia la realtà: magari le immagini della televisione. Gli adulti vedono il telegiornale o qualche altra trasmissione, magari mentre i bambini giocano: non sembra, ma è lì che passa la vera paura, quella che non riesce a risolversi con il lieto fine, perché da lì si apprendono cose agghiaccianti che non hanno soluzione, ed è questo che potenzialmente li fa stare peggio. Mi era giunta voce di bambini sconvolti e in preda a incubi per aver sentito dalla tv del terremoto, e quindi con il terrore che il terremoto potesse distruggere anche la loro casa. Credo che un mostro sanguinario di un cartone animato non faccia lo stesso effetto...
  • Capannelle • 1/10/12 13:11
    Scrivano - 3546 interventi
    Grazie Gugly e grazie Pigro.

    In effetti anche io non voglio farli crescere nella bambagia e condivido che esempi violenti, da altre trasmissioni oppure dal comportamento di altri bambini, ne apprendano molto più che nel film.

    Quello che mi dispiace sono 2 cose: che un brutto ricordo, per quanto elaborato successivamente, possa fare ombra a quelli belli e che sia ricorrente questa idea, questa necessità della "vendetta sul cattivo". Paradossalmente il fatto che venga sconfitto dai buoni contiene in sè l'idea che si debba sempre arrivare a uno scontro finale con un vincente e uno sconfitto.
    Ultima modifica: 1/10/12 13:42 da Capannelle
  • Gugly • 1/10/12 13:34
    Portaborse - 4710 interventi
    Mettiamola così: quello che ai bambini può apparire uno scontro può diventare, mediante le spiegazioni e l'esempio dei genitori in primis, il modo per affermare, diffondere e condividere i principi migliori che regolano la vita :-)
  • Pigro • 1/10/12 15:13
    Consigliere - 1663 interventi
    Credo che dipenda molto anche dall'età. Per esempio, credo che fin verso gli 8 anni (sparo un'età più o meno a caso, ma non troppo), non ci sia alcun problema di "vendetta sul cattivo", nel senso che il cattivo dei cartoni animati non è identificabile con un vero cattivo, ma più che altro con qualcosa di ancestrale che abbiamo dentro. Come dire che quel cattivo sono le nostre paure, e attraverso la sconfitta di quel cattivo il bambino acquista fiducia in sé.
    Poi, in effetti, sono d'accordo che a un certo punto (diciamo dopo gli 8 anni) si possano elaborare diversamente le cose, anche se continuo a ritenere che i bambini siano in grado di distinguere tra un cartone animato e la realtà (o a un film con attori veri). A quel punto, forse, più dei cartoni animati può essere interessante mostrare film per ragazzi (ai miei tempi c'era la tv dei ragazzi che mostrava telefilm eccellenti, ora non so cosa propinano le tv). A parte alcuni hollywoodiani, che eviterei o perlomeno che vedrei col contagocce, ci sono i tanti, bellissimi film europei per ragazzi, e tutti (o quasi) hanno un'impostazione completamente diversa, quasi sempre impostata sui valori dell'amicizia, della solidarietà (ma in maniera mai bigotta o stupida).
    Se i tuoi figli hanno quell'età, e se ci tieni a far vedere loro cose davvero belle e che abbiano valore, allora ti consiglio vivamente di prendere come riferimento quel bellissimo festival che è il Giffoni Film Festival ( http://www.giffonifilmfestival.it/ ). Se fai una ricerca nei loro programmi anche degli anni passati, trovi tantissimi titoli notevoli, che possono essere davvero formativi. E oltretutto, spesso sono film molto belli, ingiustamente trascurati dagli adulti: io ne ho commentati diversi qui sul Davinotti.
    Ecco, a proposito di questo, l'unica delusione che ho ricevuto dai programmi di Giffoni è stata con "We shall overcome", che appunto risolve il conflitto con un esito che mi ha sorpreso e "scandalizzato". Ma tutti gli altri che ho visto sono decisamente buoni.
    Ultima modifica: 1/10/12 15:14 da Pigro
  • Daniela • 2/10/12 08:40
    Gran Burattinaio - 5929 interventi
    Ciao Capannelle, Pigro mi ha preceduto, esprimendo, molto meglio di quel che avrei potuto far io, il mio stesso pensiero...
    Aggiungo solo un paio di aneddoti personali.
    Grande appassionata di cinema fin da ragazzina, ho cercato di tirar su due piccoli cinefili, anzi credo sia l'unica cosa che sono riuscita a trasmettere loro sia proprio l'amore per il cinema. Una volta, quando Fabio era ancora piccolino e frequentava la prima elementare, mi capito di ascoltare non vista un discorso fra lui ed il suo migliore amichetto che parlavano dei film più spaventosi che avessero mai visto. A sorpresa, sai cosa aveva fatto loro più paura di tutti? ET, che a noi adulti suscita tanta tenerezza con i suoi occhioni da cucciolo, per loro era un bruttissimo "bambino rugoso". E nota che entrambi avevano già visto Jurassic Park, facendo naturalmente il tifo per i dinosauri.
    Credo che la cosa più importante non sia tanto, quando sono piccoli, cosa guardano (a parte Saw e simili, ovvio) ma come e con chi.
    Credo siano precocemente in grado di cogliere la differenza fra realtà e fantasia, ma ci vuole comunque un adulto partecipe accanto, pronto a cogliere segni o rispondere a domande. A meno di non conoscere per filo e per segno cosa passa il convento (tipo l'ennesimo "Bianca e Berni nella terra dei canguri", visto fino allo sfinimento genitoriale), meglio non lasciarli mai soli davanti ad immagini che potrebbero non essere in grado di comprendere e "metabolizzare".
    Mio cognata, che mi criticava perché facevo vedere ai figlioli film di fantascienza secondo lei troppo violenti (erano i vecchi telefilm Ai confini della realtà), non aveva però remore a piazzarli davanti al Commissario Rex in TV, nonostante si potesse anche parlare di pedofilia e assassinio di bambini (è successo una volta e mi ci sono voluti giorni per capire cosa li aveva tanto turbati).
  • Didda23 • 2/10/12 10:49
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Ringrazio tutti per la profondità degli interventi. Mi ha fatto sorridere l'aneddoto di Daniela su E.T, perchè ancora oggi la mia ragazza è terrorizzata e se per caso gli mostro qualche immagine del mostriciattolo gli sale un senso profondo d'angoscia.
    Personalmente mi ha senpre terrorizzato la strega di Biancaneve.