Buiomega71 • 1/08/17 10:22
Consigliere - 27145 interventi Rassegna estiva: Notti d'estate buie(sche) e senza stelle
Curioso e bizzarro mix tra
Stand By Me,
Le simpatiche canaglie , e certi racconti di formazione "kinghiani", dove il terrore e la minaccia irrompono nella quotidianità di un placido paesello rurale della Nuova Zelanda
Pillsbury ha un certo talento (poi vanificato nel mare magnum dei prodotti televisivi), sia per le immagini che per la narrazione, raccontando la storia di questa famiglia campagnola alle prese coi fatti giornalieri e terribili eventi che incombono
Nel mezzo delle marachelle dei due ragazzini (perchè il film ha l'intelaiatura di una pellicola per "ragazzi" e di certi richiami all'opera di Mark Twain), che rubano galline, devono vedersela con la banda di bulletti capitanata da Victor Lynch (!) (fortuna che non si chiama David), sono presi dal fervore e dalla curiosità della loro adolescenza (la sorella maggiore del protaginista, Prue, sboccia e emana profumo di sensualità e accalappiauomini), si staglia la terrifica e decrepita figura di un uomo misterioso, vestito di nero come un becchino, e venuto dal nulla (un inquietante e mortifero John Carradine, che potrebbe fare il paio col reverendo Kane di
Poltergeist 2, in quanto a mefistofelia e vecchiardume diabolico non ha nulla da invidiare), prestigiatore per passione, ma anche necrofilo stupratore di ragazzine, signore della morte (come lui stesso si definisce) che sconvolgerà l'esistenza e la vita sonnacchiosa del paesino, predando giovincelle in fiore e dando ai ragazzini un'avventura che và al di là delle solite ragazzate
Peccato, però, che Pillsbury si concentri un pò troppo sulle birbanterie dei ragazzini, lasciando la vera minaccia e la paura sullo sfondo, non andando mai oltre la linea di demarcazione, presentandoci personaggi ora strambi, ora buffi (il becchino del paese, la signora "Dracula" che vive nella grande casa alle porte del paese, il vecchio zio furfante e con un occhio di vetro, la banda di Lynch, il poliziotto "imbranato" e timido in amore ma risoluto nel lavoro, la maestra di pianoforte che ogni sera suona nel suo salotto, spiata costantemente dallo "scemo" del villaggio innamorato di lei, che la osserva, ogni notte, fuori dalla finestra, anche nudo se occorre, l'amichetta della sorella, la sorella stessa che stà diventando donna) e imprese che smorzano un pò l'interesse per la svolta "nera" (le galline e i polli rubati, la cameretta della sorella da rifare, ancora la banda di Lynch che importuna le ragazze, le nuotate al fiume, le varie peripezie della famiglia)
Pillsbury sembra indeciso su che film voglia fare alla fine (racconto di formazione giovanile, horror, thriller, dramma, commedia , mistero, la voglia di crescere in fretta, i turbamenti dell'età, il mondo degli adulti-e le sue brutture-viste con gli occhi di un ragazzino).
Purtroppo Pillsbury non e Phillip Ridley, e l'acre sapore di un'occasione mancata resta fortissimo (basta vedere il brutto finale parecchio tirato via, sul destino del necroforo "signore della morte")
Accenni alla necrofilia ("
Secondo mio padre l'assassino e un negro nonsocosa, che uccide le ragazze, le spoglia, eppoi ci và insieme"), Carradine e gli inquietanti "giochi di magia" (notevole il suo primo incontro con Prue, che sà di viscido e laido, nella cucina di casa), Carradine che filosofeggia su Dio e la morte ("
Tu porti la vita, io porto la morte"), che appare al ragazzino protagonista in un bivio sulla strada a inizio film, le apparizioni di Carradine nelle notti senza luna e stelle, con il suo volto spettrale che si staglia nel buio, seguendo ragazzine e progettando disegni di morte.
Alcune trovate sono notevoli, se non "disturbanti" a dispetto del racconto (la famiglia di maniaci sessuali: il vecchio pazzo infermo a letto che urla e non perde occasione di palpeggiare le ragazze che lo assistono e lo lavano, il baldo giovane che si tira giù i pantaloni e lo fà vedere a Prue mentre lei lava i pavimenti, la vecchia pazza-la signora DRACULA-, sorella del vecchio a letto e madre del ragazzo sessuomane, che dà fuoco alla casa e impazzisce, dando al film un vago sentore di proto
Twin Peaks). Visivamente suggestivo, poi, il funerale di Angela, sotto un cielo plumbeo e minacciso, dove Pillsbury sembra omaggiare il
Vampyr di Dreyer.
Un opera un pò stralunata, che non sà bene che direzione prendere, dove gli omicidi commessi dal "signore della morte" sono solo suggeriti, preferendo concentrarsi sul lato tomsawyeriano della vicenda. Sempre in bilico tra "horror rurale disneyano" sulla linea di
Qualcosa di sinistro stà per accadere (c'è un marcato fil rouge che li accomuna)
Un pò fastidiosa la voce fuori campo che narra i fatti (il ragazzino protagonista da adulto)
Evocativo il titolo originale, che per Spaventapasseri intende la figura maligna e mortifera di John Carradine
Un cult nei paesi anglofoni, da noi non se l'è filato nessuno
Buiomega71