Vai alla scheda Sei nel forum Discussioni di

Discussioni su La neve non si scoglierà mai - Film (2008)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/01/11 DAL BENEMERITO REBIS
  • Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
  • Non male, dopotutto:
    Rebis
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Mco, Buiomega71
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Undying

DISCUSSIONE GENERALE

5 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 4/01/14 17:02
    Consigliere - 27343 interventi
    Zender, nel dvd Dynit il film come titolo italiano reca : La Neve non si scoglierà mai, e non La neve non si scioglie più

    A te se sostituirlo, oppure metterlo negli aka

    http://www.amazon.it/gp/product/B0080MCWPQ/ref=ox_sc_sfl_image_1?ie=UTF8&psc=1&smid=A11IL2PNWYJU7H
    Ultima modifica: 4/01/14 17:04 da Buiomega71
  • Zender • 4/01/14 17:50
    Capo scrivano - 49230 interventi
    Ok, sostituito.
  • Buiomega71 • 29/11/14 00:50
    Consigliere - 27343 interventi
    Rebis, ora è tardi, ma vorrei discutere con te di questo film, perchè e una delle rare volte dove ci ho capito poco e una mazza (mi sembrava di esserci arrivato sù verso la fine, invece nada...)

    Trovo azzeccato l'accostamento che hai fatto con Images (anche se Altman è altro pianeta)

    Ah, il filosofo alla cena, con occhiali e cappellino (che si piglia un pugno in faccia) e che ciancia del nulla, un pò ti somiglia come fisionomia del viso

    IMDB manco lo scheda (incredibile!), e così non posso nemmeno leggere il cast tecnico e di chi e la meravigliosa fotografia (i titoli di testa, con i nomi del cast, sono in cirillico)

    Se qualcuno ne sa di più si faccia avanti (in rete non trovo nulla)
    Ultima modifica: 29/11/14 00:52 da Buiomega71
  • Buiomega71 • 29/11/14 09:54
    Consigliere - 27343 interventi
    Troppo astruso e ermetico, zeppo di simbolismi (forse anche troppi) dove il sottoscritto ha colto poco o nulla (opera che si pone a mille chiavi di lettura, complessa, magari da vedere più volte per coglierne il significato)

    Una professoressa di lingua giapponese (Regina Myannik, comunque, è da sturbo) vive in una villa lussuosa, seduce il suo allievo (spiazzante l'inizio stile L'insegnante ciceriana), tra pranzi con amici intellettualoidi, serviti da spaghetti che sembra facciano davvero schifo

    Poi gli amici spariscono di botto, la donna si ritrova sola nella grande casa. Vede una dama giapponese che pare uscita dal 1600 che la perseguita (verso la fine ci sono sprazzi addirittura dal j-horror).

    Si ritrova in una specie di bunker dove i suoi amici (e pure il marito) si scatenano come se fosse una discoteca underground (con effetto videoclipparo stridente)

    Poi silenzio, un letto a baldacchino, la dama giapponese le è sopra, poi-nello stesso letto-gioca all'amore (masticando cicca americana) con il suo virgulto studentello

    La ritroviamo ancora chiusa in casa, con la solitudine che l'attanaglia fino quasi a annientarla (emblematiche le piccole scene familiari in cucina, con il marito e la figlia sfocati accanto a lei, e che quando escono di casa dimenticano i giubbini)

    La scoperta di un manoscritto giapponese le entra nel corpo come una "lama di pugnale", mentre nel bunker i suoi amici si lasciano andare a pantagrueliche e quasi orgiastiche cene bunueliane, cianciando del nulla, circondati da manzi muratori e da operaie che lesbicano tra loro, poi si degenera, e ci si tira il cibo addosso come Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi nell'episodio dei Nuovi Mostri e che poi la "spiano" dal televisore come in uno degli sketch di Ridere per Ridere

    Forse stò cominciando a capire, la donna e preda di allucinazioni, causa la solitudine che la stà portando alla deriva delle follie femminee polanskiane e altmaniane

    Ora ci siamo, una composizione infantile che vira decisamente al macabro, che la donna trova nella cameretta della figlia, dipana l'arcano (ma sì, e così, per forza che deve essere cosi, un lutto non elaborato)

    La donna si dispera, si cosparge il corpo coi colori che usa la figlia per dipingere e si mette in posizione fetale nel lettone (identica a Asia Argento nella Sindrome di Stendhal)

    No, non e come pensavo io, credevo di esserci arrivato invece si sprofonda sempre più nell'incomprensibile, e la chiusa finale getta del tutto le mie convinzioni e ne aumenta l'incomunicabilità

    Insomma, ma che caspita voleva dire la Markina alla fine?

    Va bene il surrelismo, l'essere criptici e visionari, ma qui si esagera

    Non sono uno di quelli che cerca lo spiegone a tutti i costi (anzi), ma qui ho sentito l'odore della spocchia e dell'intellettualità fine a se stessa (o ignorante io che ciò capito una beata mazza)

    Al di là di tutto la Markina il talento c'è l'ha ed e indiscutibile (meravigliosi alcuni scorci visivi: la dama giapponese nel campo disteso con la neve, la bambina e i fogli del libro che svolazzano nel campo innevato, la donna sola in casa perseguitata dal "fantasma" della dama, il baldacchino nel bunker quasi greenawayano), ma il suo racconto si accartoccia su se stesso, lasciando storditi e molto perplessi, negando ogni tipo di partecipazione emotiva a quello che avviene sullo schermo.

    Rebis: Ti rimando al post sopra, mi piacerebbe sapere (se qualcosa ti ricordi) cosa ti ha trasmesso il film (oltre al fatto che assomigli all'intellettuale con occhiali e cappellino alla cena nel bunker)
    Ultima modifica: 11/09/16 20:52 da Buiomega71
  • Rebis • 29/11/14 14:50
    Compilatore d’emergenza - 4452 interventi
    Buio purtroppo il film l'ho visto troppo tempo fa per poterne argomentare. Lo ricordo come uno scavo psicologico visionario e un po' allucinato. Non tornava tutto, sicuramente, e il film difettava soprattutto nella messa in scena, nella coerenza stilistica, con diversi azzardi non sempre efficaci. Però mi era sembrata un'opera nel complesso originale, e mi ha lasciato la voglia di vedere qualcos'altro della regista. Di più non saprei dire.

    Per la somiglianza con il tipo ho controllato: devo ammettere di sentirmi più affine al ruolo di "filosofo che ciancia del nulla" piuttosto che all'aspetto fisico :) però, sai, meglio lasciar dire agli altri in certi casi :)
    Ultima modifica: 29/11/14 14:52 da Rebis