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Discussioni su La cugina - Film (1974)

DISCUSSIONE GENERALE

3 post
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  • Undying • 25/02/10 01:04
    Comunicazione esterna - 7565 interventi
    Per Stefania:
    mi fa piacere che tu abbia visto questo film.
    Anche se sono l'unico controtendenza, lo reputo raffinato e di classe.
    Trovo che proprio il "coitus continuamente interruptus" sia la vera forza de La cugina, che lo distingue da più semplici e "materiali" lavori del tempo.
    E' palpabile, nel film di Lado, un forte senso di tensione (erotica) incrociata con una vena di malinconia (cagionata dalla bellissima colonna sonora di Morricone): due ingredienti che lo elevano al di sopra della media.
    (imho)
    Ultima modifica: 25/02/10 01:09 da Undying
  • Stefania • 25/02/10 01:39
    Addetto riparazione hardware - 601 interventi
    Beh, ecco, sì... mi pare di avere letto che quella di rimandare il compimento dell'atto, per così dire, fu una scelta precisa di Lado, quando scrisse la sceneggiatura discostandosi non poco dal romanzo di Patti a cui ufficialmente il film è ispirato. D'altra parte, non credo neppure che Lado avesse poi ambizioni molto alte, con questo film, come ho scritto, è interessante vedere la promiscuità potenzialmente incestuosa di tutti i rapporti familiari in una società chiusa e tradizionalista: vedi la scena della vasca da bagno con la Betti e De Sica... E' una bella scena, c'è tanta ironia!
  • Marmotta • 2/04/25 16:39
    Galoppino - 34 interventi
    Dichiarazioni di Aldo Lado.
    "Quando lessi la sceneggiatura, dissi: - Faccio il film, ma non così.- Perché, partendo dal libro di Ercole Patti, gli sceneggiatori, Franciosa e Montagnana, lo avevano seguito fedelmente, e il romanzo, dalla seconda pagina, è una scopata dietro l'altra. 
    A me non andava. Allora dissi: - Dobbiamo riscrivere la sceneggiatura e approfondire il rapporto tra lui e la cugina. Non dobbiamo buttarli a letto subito, ma creare un sottile erotismo che esploda solo alla fine, con una gran scopata.- 
    L'ho costruito tirando la tensione fino al momento culminante e per quella pecorina tra la Haddon e Ranieri mi sono inventato, insieme al direttore della fotografia, Gabor Pogany, qualcosa di originale. 
    Cioè, abbiamo cambiato la velocità della ripresa, passando da quella normale al ralenti e poi di nuovo a quella normale, alternando in sincronia i rapporti del diaframma e, in progressione parallela, le luci. Quello che volevo trasmettere era che in quel momento il tempo, come noi lo conosciamo, spariva. La soddisfazione è stata che, a quella scena, il pubblico [...]partiva con un fragoroso applauso. Era un momento liberatorio."

    Da Percorsi alternativi - Controcorrente 2, Nocturno Dossier, n. 30, gennaio 2005.
    Ultima modifica: 3/04/25 16:41 da B. Legnani