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Discussioni su Inhibition - Film (1976)

DISCUSSIONE GENERALE

3 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Faggi • 29/08/16 13:04
    Call center Davinotti - 433 interventi
    A chi interessasse: mi sono divertito a trascrivere qualche frase tratta dai deliranti (detto affettuosamente) dialoghi di questo film.

    Ivan Rassimov a una ragazza in un bar: bevi qualcosa? Lei: bevo molto (col bicchiere vuoto in mano...)

    Mi chiamo Marlene, sono belga e questa sera non voglio essere triste, mi piace l'insalata, Marlon Brando e il J&B, ti basta? (La stessa ragazza a Rassimov).

    Claudine Beccarie a Ilona Staller: Il mondo è diviso in due categorie: chi lavora per avere denaro e chi ha il denaro che lavora per lui.

    Stasera ci divertiremo e ti dimostrerò che gli uomini sono tutti marionette. (Beccarie a Staller)

    Per molti l'amore è istinto, basta assecondarlo, per me è desiderio di qualcosa di proibito. (sic!) (Beccarie)

    Rassimov, giocando d'azzardo a carte: Il saggio ha detto solo chi sa perdere è un uomo vero. (In questo film è un po' filosofo...)

    Beccarie a Staller: Sei una puttana, un uomo ti sorride e subito apri le gambe.

    E rincara la dose: Cosa credi, di puttane come te se ne trovano a decine.
  • B. Legnani • 29/08/16 13:55
    Pianificazione e progetti - 15247 interventi
    La ragazza del bar è Patrizia Gori.
  • Buiomega71 • 16/08/21 09:48
    Consigliere - 27325 interventi
    Rassegna estiva
    EsoticaErotica
    Un'estate al tropico dei sensi
     

    Basterebbe la OST dei fratelli De Angelis a farne un cult movie, ma poi c'è la Beccarie straordinariamente cinica e crudele, un atmosfera decadente velata di morbosità (i flashback con il marito della Beccarie che si diletta sadicamente in malsani giochetti erotici di gruppo, con altalene della perversione e voyeurismo malato, in una cornice di amoralità borghese degna di un Jean-Claude Brisseau, il morboso e tossico rapporto lesbo tra la Beccarie e la Staller, fatto di sottomissione, possessione, gelosia e prevaricazione) e di grandiose scene di sesso (lesbo, etero, a tre) dove la Beccarie si scatena e ci dà dentro (in doccia e sul letto con la Staller, mordicchiandole i capezzoli,  con un giovane tunisino nel camerino di un negozio, assaporandosi da sola in una scena di autoerotismo ad alta gradazione-spiata dal suo maggiordomo-, rubando il ragazzo alla Staller, incentivando il sesso di gruppo di tre giovani hippy, mentre lei assiste memore dei vizi coniugali).

    Rassimov che gira per tutto il film come se fosse sul set di un western, location esotiche mozzafiato, enormi ville spettrali che sembrano delle immense tombe sepolcrali con piscina e un momento di inaspettata crudeltà, quando la Beccarie tenta di affogare più volte la Staller nella vasca regale, colpevole di essersi presa una cotta per il bel giovane archeologo, fino a quella struggente chiusa sulla spiaggia dai sapori quasi rolliniani.

    Almeno un momento di cinema intensissimo, la Beccarie incatenata all'altalena sadiana destinata ad una dolorosa penetrazione con oggetto tribale a forma fallica,  l'infarto improvviso del marito pervertito, il primo piano del suo volto che sogghigna di soddisfazione mentre il tiranno tira le cuoia.

    Inutile soffermarsi sugli stupendi nudi integrali delle due dee (Beccarie/Staller) e sui lori amplessi che sono tra i più bollenti dell'intero genere al "tropico dei sensi" (la Beccarie pare lo faccia davvero e con gusto, con quella lingua famelica che non stà mai ferma, e non di meno con indosso quelle paradisiache ciabattine bianche  da camera con il tacco) e la Beccarie è davvero sorprendente come "femme De Sade" di raffinata bastardaggine ginecea (che ricorda la Lina Romay del franchiano Die Marquise von Sade, come la perversa e solitaria signora sola nella sua dimora in decadenza viscontiana, che la apparenta alle eroine perdute franchiane)

    Notevole anche il ruolo cameo di una bellissima Patrizia Gori (che ama il J&B e Marlon Brando) e la cultissima scena della discoteca tra ragazze che nuotano in "vetrina", la Staller che balla con Barro e la ritmica canzone , dai toni esotici, dei De Angelis.

    Tra i più intensi e sensuali film del filone, con immagini di seducente malia dell'occhio di Ferrando e l'amore in mare tra la Staller e Barro sono la quitessenza del genere "esotico/erotico"

    E come in Ciao Nì, il talento di Poeti sarebbe da mattere al vaglio.
    Ultima modifica: 16/08/21 15:41 da Buiomega71