Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
Zender • 21/11/09 09:42 Capo scrivano - 49283 interventi
Ciao Febriz, per cortesia quando scrivi i commenti curati di mettere le maiuscole quando serve (nomi propri, inizio frase ecc.), altrimenti tocca perder molto tempo a correggerli uno per uno...
Scusami, essendo nuovo non conosco bene il meccanisco...Farò del mio meglio!
Ciao
Febriz
B. Legnani • 7/11/10 20:45 Pianificazione e progetti - 15270 interventi
R.f.e. ebbe a dire: [...] l'opinione generalmente accettata [è] che i documentari "sexy" trovino l'accoglienza più favorevole nel pubblico culturalmente più sottosviluppato. E invece pare che non sia così. Se è lecito (come credo sia in un paese come il nostro dove la cultura - per non parlare dell'aggiornamento culturale - è appannaggio della classe agiata, tuttora la sola a arrivare a un'istruzione universitaria) considerare più evoluto il pubblico delle prime e seconde visioni, è poi facile controllare che proprio questo pubblico affolla con maggior costanza le sale dove si proiettano i fim "sexy", che vanno spesso semideserti nelle sale di periferia, così come hanno pochissimo successo nelle cittadine rurali e ancora meno nel sud.
[da: Claudio Risé, I documentari "sexy", in Film64, Feltrinelli 1964, pp. 87-88]
Nel '64, forse, era così. Nel decennio dopo, però, non credo.
R.f.e. ebbe a dire nella SEZIONE CURIOSITA': [...] l'opinione generalmente accettata [è] che i documentari "sexy" trovino l'accoglienza più favorevole nel pubblico culturalmente più sottosviluppato. E invece pare che non sia così. Se è lecito (come credo sia in un paese come il nostro dove la cultura - per non parlare dell'aggiornamento culturale - è appannaggio della classe agiata, tuttora la sola a arrivare a un'istruzione universitaria) considerare più evoluto il pubblico delle prime e seconde visioni, è poi facile controllare che proprio questo pubblico affolla con maggior costanza le sale dove si proiettano i fim "sexy", che vanno spesso semideserti nelle sale di periferia, così come hanno pochissimo successo nelle cittadine rurali e ancora meno nel sud.
[da: Claudio Risé, I documentari "sexy", in Film64, Feltrinelli 1964, pp. 87-88]
Il fenomeno Home Video prima e Internet poi credo abbiano in parte contribuito a far sì che questa opinione, autorevolissima a metà anni Sessanta, possa oggi essere rivista.
Certo, ciò non toglie che l'erotismo in generale e il porno in particolare sia estraneo a uomini e/o donne di cultura.
Brass, ad esempio, è un valido esponente di cineasta erudito e colto, assoggettato (probabilmente per questioni di denaro?) al genere.
Il Gobbo
Febriz, Fauno
Markus
Ronax