Buiomega71 • 1/04/23 10:14
Consigliere - 27153 interventiPer il sottoscritto
Linea mortale è una delle punte di diamante del cinema dello zio Schumy (all'epoca sulla cresta dell'onda tra
Cugini e
Scelta d'amore, punto di riferimento del cinema giovanilistico novantiano post John Hughes) ancor più che
Ragazzi perduti.
Il danese degli uomini che odiano le donne lo rifà praticamente seguendone le tracce quasi fedelmente, ma si impantana in uno stile da serial televisivo, remasugli da j-horror, jumpscare, farlocco buonismo del perdono e , soprattutto, ci infila antiestetici effetti in CG che ne minano il fascino (terribili, poi, quelli in modalità
Matrix nel risveglio della Page nel primo viaggio oltre i confini della morte).
Alcune intuizioni visive colgono nel segno e l'atmosfera cupa è anche ben resa, così come qualche suggestivo scampolo da ghost story (l'apparizione fantasmatica della sorellina nell'appartamento, mentre la radio vintage gracchia musichette e lei dà fuoco ai suoi disegnini, la stessa ragazzina morta intravista alla festa, il suo corpicino che galleggia all'interno dell'abitacolo dell'automobile, la ragazza vendicativa sullo yatch, l'incubo nella morgue che rimanda al Fulci dell'
Adilà) e lo spaventoso incidente stradale nell'incipit.
Poi, però, il film perde di fascino, allineandosi con la pletora anonima dei fantasmi rancorosi da discount e da un politicamente corretto assai marcato e fastidioso (espiando le proprie colpe e chedendo scusa per i torti commessi).
L'elaborazione del lutto e i sensi di colpa (la Page), atti meschini di cyberbullismo mandando in giro video sexy di ragazze secchione (la Clemons), mettendo incinta ragazze e piantandole in asso (Norton, curioso quì, come , per non offendere nessuno e visto i tempi grami che cambiano nel perbenismo, nessun accenno ai videotape erotici e alla misoginia di William Baldwin nell'originale schumacheriano) o uccidendo involontariamente pazienti per poi modificarne la causa del decesso (la Dobrev). Questi i tormenti esistenziali della
Linea Mortale 2.0
In più una madre soffocante e autoritaria modellata sulla Barbara Hershey del
Cigno nero, una disperata confessione video stile
Blair witch project e alcune imbarazzanti trovate da commedia giovanilistica che nemmeno
A proposito della notte scorsa (l'euforia sotto la grandinata).
Manca l'anima, l'avvolgente atmosfera gotico/mortifera dell'originale e quel tocco cinico che ha saputo infondere l'autore di
8 mm, per un compitino professionalmente ben realizzato, ben recitato, ma anonimo, superficiale, incolore e indolore che si dimentica in fretta.
Simpatico ma non indispensabile il cameo di Kiefer Sutherland (giusto per strizzare l'occhio ai nostalgici) e velo (im)pietoso sull'improponibile e zuccherosa chiusa finale dove nemmeno
Friends ha osato tanto.
Ultimo film dove si può ammirare la bellezza (oltre la bravura) della Page, dopo quel crimine contro l'umanità mutandosi in Elliot.
Herrkinski, Mco
Piero68, Rambo90, Il ferrini, Minitina80, Buiomega71, Alex-1971
Pumpkh75, Daniela