Discussioni su Eva nera - Film (1976)

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 7/08/21 09:56
    Consigliere - 25985 interventi
    Rassegna estiva
    EsoticaErotica
    Un'estate al tropico dei sensi
     

    Paradossale che il primo film brutto di questa rassegna al tropico dei sensi sia firmato proprio dall'amato zio Aristide, che, sulla carta, dovrebbe essere quello che da la polvere a tutti, mentre, in realtà, la polvere se la mangia lui.

    Lo zio Joe mira in alto con le ambizioni ma sbaglia totalmente il bersaglio (c'ha pure Jack Palance nel cast), proponendo una storiella loffia e insipida, parecchio noiosa e soporifera, dove praticamente non succede quasi nulla per tutto il film, se non le solite immagini da cartolina di Hong Kong giusto per guadagnare metraggio (la Gemser e la Starck in gita turistica) e, quel che è peggio, non insiste nemmeno più di tanto sull'erotismo, tanto che, alla fine, di vere sequenze di sesso non ce n'è traccia (anche nella sua versione integrale).

    La Gemser che fa la Cicciolina con il serpentone, qualche bacetto e carezza in timidissime effusioni saffiche, un pò di pelo e poco altro (nudi integrali femminili compresi)

    Unico momento "caldo" degno di nota è quando la Ziggy Zanger, con il fratellino, si mette a palpare la gamba della Gemser, la Gemser palpa la gamba del fratellino, e il fratellino, a sua volta, palpeggia la Gemser, tutti e tre seduti sulle emmanuellesche e simboliche sedie di vimini. Ma poi, ancor prima di lasciarsi andare, Gabriele Tinti interrompe l'incontro caliente sul nascere.

    Anche la doccia lesbo a due (sempre le solite Gemser/Strack) sbirciata dal Tinti voyeur, si riduce a qualche tiepida carezza in zona pubica (con peletto bello in vista) e ad un'insaponata con il bagno schiuma.

    Manca del tutto la visceralità di cui ci ha abituati lo zio Joe, e l'innesto thrilleresco (uccidere le amanti della Gemser previo letali rettili) sembra appiccicato con lo sputo e non riesce a creare nessuna tensione, nemmeno per sbaglio.

    E sempre per arrivare ai 90 minuti, Aristide prende per sfinimento con  spettacolini sexy che sembrano usciti da  Il mondo di notte (il locale per sole lesbiche dove si rifugiano la Gemser e la Starck con lo show, miserello, di due gemelline giapponesi che menano un pò il culetto), inutili e gratuite derive nel mondo-movie con le solite violenze sugli animali (il serpente scuoiato-che verrà poi ripreso in Nudo e crudele-, fatto a pezzi e messo in padella, i poveri topolini dati in pasto ai crotali nelle teche di vetro, con sadico e crudele compiacimento del topino stritolato e ingoiato dal pitone, un pò come la scimmietta di La montagna del dio cannibale) e il noiosissimo momento del massaggio (mutuato dal secondo Emmanuelle originale) con la Gemser e la Starck nude sul lettino e stà macchinetta che passa sopra i loro corpi senza nessunissimo accenno erotico.

    Pure il cast femminile è mal sfruttato e poco valorizzato: la Gemser in tono minore e poco convinta, la Zanger insipida (anche lei appare nudissima nella scena in cui Tinti, sadicamente, le passa un serpente sopra le nudità), pessima , poi, la Starck, che non ha un briciolo di sensualità talmente è legnosa e insignificante.

    Va meglio con Tinti (sempre grandissimo quando fa il bastardo) e Palance che vuole fare il buono protettivo ma non le riesce granchè. Ma a mancare è la sostanza femminea, l'odore di femmina.

    Un pò di bava alla bocca nel morso letale del mamba (che lo zio Joe anticipi Mario Orfini?) e attimi di ridicolo involontario (le continue chiamate al medico per le ragazze morte in casa, uccise dai morsi dei serpenti, che arrivano a quota tre).

    Il lato truce e crudele di Aristide salta fuori giusto nei minuti finali, tra terribili vendette con serpenti infilati nel corpo che "divorano gli intestini per farsi strada"  alla stregua del topo sadiano/pasoliniano e una chiusa beffarda e nerissima (l'ultima danza della Gemser/Salomè con il letale mamba verde) atipica nel genere, con un alto grado di freddo cinismo da parte di Palance. Ma il tutto avviene fuori tempo massimo, proprio allo scadere del minutaggio, non risollevando le sorti di un filmetto sciapo e inconcludente, forse il peggiore tra quelli diretti da Aristide in quel periodo e sicuramente il più "pudico".

    Invasive e fastidiose le musichette di Piero Umiliani, che sembrano uscite da una commediola pruriginosa degli anni 60.

    Resta davvero poco, sia sul fronte puramente sessuale che su quello delle efferatezze (Aristide ci ha abituato diversamente, e pensare che, solo poco prima, aveva licenziato quel capolavoro che è Emanuelle & Francoise le sorelline).

    A questo punto, restando in zona serpenti e mignottaggine, meglio recuperarsi Libidine.
    Ultima modifica: 7/08/21 14:32 da Buiomega71