Undying • 25/12/09 18:19
Comunicazione esterna - 7567 interventi Epitaffio per l'horror coreano
Ovvero cose mai viste (per vostra fortuna)
Il nadir dell'horror coreano, concepito sulla scia del già poco brillante
The kingdom trieriano.
Posto che si riesca a non chiudere occhio, tanto funge da sonnifero, il film azzarda una storia confusa, poco lineare, stucchevole e impopolare per via dei continui salti temporali tali da rendere anticronologico ogni avvenimento che si compie davanti agli occhi dello stupito spettatore, specie se occidentale.
Ricolmo di simboli e metàfore prettamente orientali, questo
monstrum della
sfiga corre piatto e indolore, annoiando a più non posso e facendo sorridere per vigliacche e false verità (dis)velate nel pre-finale.
Se mai, per vostra sfortuna, vi azzardaste a vederlo, munitevi di scaccia-jella (corni rossi, ferri di cavallo o, se maschi siete, toccatevi lì): c'è una tale distribuzione di sfortuna (tra morti suicidi, omicidi e incidentati) che
Epitaph -nomen omen- assurge al peggior e sinistro titolo funerario (per i protagonisti: uno più indecifrabile dell'altro) della storia cinematografica.
Ultima modifica: 27/12/09 17:55 da
Undying
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