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Discussioni su 1990 I guerrieri del Bronx - Film (1982)

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
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  • Buiomega71 • 16/08/24 10:45
    Consigliere - 27344 interventi
    Rassegna estiva:
    Postatomica-L'estate italiana del dopobomba
     

    A distanza di anni e rivedendolo con gli occhi di oggi, resta ancora un piccolo grande film, dove la muscolarità castellariana svetta sullo script derivativo, che inglomba (oltre agli ormai consolidati Walter Hill-il primis- e John Carpenter) anche le metropoli in disfacimento sulla falsariga glickenhausiana (gli sterminatori capeggiati da un bastardissimo e straordinario Vic Morrow, che adotta, in senso inverso, la pulizia giustizialista di Robert Ginty).

    Castellari centellina l'azione, fa dire ai suoi personaggi frasi cultissime, immerge il tutto in un Bronx squallido e marcissimo, tra doppi giochi di potere, tradimenti e personaggi viscidi (su tutti l'ottima performance di Joshua Sinclair, occhialuto farabutto con armi da taglio nascoste nella punta degli anfibi), con scampoli dal Grande racket, riverberi keomaniani (il rito funebre) e un'uccisione a colpi di fucile, al ralenti, con splatterosi colpi in arrivo, in cima alle scale, così come Morrow, con destrezza e abilità, fa secchi , in crescendo, tre "morti viventi" straccioni, col terzo a cui fa saltare il cranio in pieno Romero style.

    Momenti di grande cinema (i ballerini di tip tap, capeggiati da Carla Brait, versione guerresca di All that jazz, George Eastman che sfonda argentianamente la vetrata con la faccia, l'irruzione degli sterminatori a cavallo, armati di lanciafiamme, nel covo di Ogre dove salta fuori tutta la poetica castellariana della violenza, la fine di Ogre, Re decaduto, accanto al suo trono tra le fiamme che lo avvolgono), scorie post atomiche (i cenciosi "zombi" che vivono nel sottosuolo) e un pessimismo di fondo che risparmia solo la furia vendicativa di Trash (Mark Gregory legnoso e dalla camminata rigida, ma perfetto per il ruolo).

    Perfetti anche i personaggi, dal vigliacco zoppo di Connelly, all'amazzone mistress armata di frusta della Dessy, al Golem kurosawaiano di Montefiori fino al "padrino nero" di Williamson, e non ultima la spietatezza del "cane sciolto" di Vic Morrow e della sua risata sadica/onnipotente mentre si compie l'eccidio della dimora di Ogre.

    Corpi dati alle fiamme e infilzati, teste mozzate, devastanti colpi in arrivo, un pre finale apocalittico che lascia il segno e una chiusa "mozzata" senza tanti fronzoli (trascinato via da Trash nella più selvaggia tradizione western).

    Il tutto impreziosito dallo splendido score di Walter Rizzati, dalla fotografia di Sergio Salvati (i cromatismi nella palestra di Golem e nel regno blaxploitation di Ogre) e dai kitschissimi costumi delle varie(gate) bande.

    Togliendo le inutili ( per fortuna brevi) e stucchevoli parentesi romantiche tra Trash e la figlia di Castellari, quel che rimane è l'essenza stessa del Castellari pensiero, che dal polizesco, all'western , al war movie, passa al warrior movie metropolitano ad un passo dal post atomico prossimo venturo e Trash (nella sua efebica monoespressività) ne è l'antieroe per antonomasia.

    Non saprei poi quanto voluta o meno la scena in cui Sinclair insegue in motocicletta Massimo Vanni, Ad un certo punto. e appena prima di essere fuori dall'inquadratura, Sinclair casca dalla moto.

    Notevoli i titoli di testa, che presentano le figure "carnevalesche" oscure dei "guerrieri della notte", e la colonna sonora eccezzionale del compositore di Quella villa accanto al cimitero.
    Ultima modifica: 16/08/24 14:22 da Buiomega71