Curiosità su Non aprite quella porta - Film (1974)

CURIOSITÀ

6 post
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  • Zender • 4/12/07 10:55
    Capo scrivano - 47790 interventi
    Fa parte dei cento film (realizzati tra il 1950 e il 1980) che Stephen King ritiene abbiano dato "un peculiare contributo al genere horror" (ed è anche fra i suoi preferiti).
    (Fonte: S. King, Danse Macabre, 1981)
  • Undying • 14/04/08 22:05
    Risorse umane - 7574 interventi
    Queste sono alcune chicche estrapolate da Wikipedia ed in grado di dare un'idea delle avverse condizioni nelle quali si muoveva il set allestito da un Hooper - a giudicare dai resoconti - fuori di testa:

    * Gunnar Hansen colpì più volte la testa su vari oggetti poiché la maschera che indossava non gli permetteva di vedere bene.

    ** Gunnar Hansen ha vestito sempre la stessa maglietta per tutte le scene nei panni di Testa di cuoio e a fine riprese puzzava moltissimo.

    *** I denti del cannibale sono stati fatti apposta dal dentista di Gunnar Hansen.

    **** Hooper ha detto che gli scheletri umani del film erano tutti veri ed importati dall'India.

    ***** L'attrice Teri McMinn, che doveva essere appesa al gancio da macello nella trama, è stata realmente appesa con una corda legata alle sue gambe.

    ...e, last but not least, l'apporto dell'attore al personaggio di Leatherface:

    ****** i creatori della trama volevano che Faccia di cuoio parlasse ma Gunnar Hansen decise che non lo avrebbe fatto. Hansen decise inoltre che il killer sarebbe stato ritardato mentalmente.

    Fonte: Wikipedia
  • Homesick • 6/06/09 09:12
    Scrivano - 1363 interventi
    L’attore Gunnar Hensen (Leatherface) ha spiegato che, contrariamente all’opinione comune, il film non è tratto da una storia vera. Per la famiglia di macellai Hooper si era ispirato sì alla figura del killer degli anni Cinquanta Ed Gain (maschera di pelli, mobili di ossa, cannibalismo),già fonte di ispirazione per Psyco, ma la storia è totalmente inventata e in Texas non ci fu mai alcun “massacro della sega elettrica”. L’attore tuttavia ricorda dei tizi che sostenevano di aver lavorato come guardie nella prigione di Huntsville (Texas) e di aver conosciuto il vero Leatherface, lì rinchiuso. Ironico, commenta: «Forse conoscevano qualcuno che sognava di essere Leatherface. Suppongo sia qualcosa a cui aspirare»...
  • Ciavazzaro • 27/06/09 11:38
    Scrivano - 5591 interventi
    Originariamente il film doveva essere girato in 2 settimane,ma alla fine ci vollero 4 settimane per finire.
  • Undying • 27/11/09 09:30
    Risorse umane - 7574 interventi
    Tobe Hooper: tra alti e bassi

    Nato ad Austin (Texas) nel lontano 1943, Tobe Hooper collabora come capo operatore e montatore per la televisione americana; realizza spot e documentari per il ministero dell'Educazione.
    La notorietà arriva, però, con un film che traccia, nel titolo, location e dinamica degli omicidi, ispirati (molto liberamente) ad una tragica figura di killer realmente esistita (Ed Gein).

    Nel 1972, con Egg Shell, Hooper aveva già tentato, inutilmente, di proporsi nel ruolo di cineasta.

    Texas Chainsaw Massacre consegue svariati riconoscimenti: tra tutti il primo premio al Festival di Avoriaz, 1976; a seguire la Palma d'oro al Festival di Anvers.
    Non male andò pure l'esito al box office, poiché nei primi due mesi, incassò cinque milioni di dollari, solo negli Stati Uniti.

    In seguito il regista, titolare, assieme a Wes Craven e George A. Romero, di una nuova concezione del cinema horror, ovvero più viscerale e stilisticamente feroce, alterna una serie di pellicole con risultati discontinui e quasi antitetici.

    Si riconferma, parzialmente, grazie a Quel motel vicino alla palude (1977) mentre da lì in poi i film assumono uno spessore spesso limitrofo al ridicolo, eccezion fatta per Poltergeist (mega produzione dietro alla quale sta "celato" pure Steven Spielberg) e, parzialmente, Texas Chainsaw Massacre 2 (1986).

    Pure in anni recenti, dopo lungo periodo di assenza dietro una M.d.P., Hooper conferma questo dualismo artistico, portando a conclusione un film mediocre (Mortuary) ed uno più riuscito (Toolbox Murders), mentre per i Masters of Horror gira due modesti e poco incisivi capitoli (Dance of the Dead e The Damned Thing).

    Al momento è coinvolto nel progetto From a Buick 8, pellicola ricavata da uno scritto di uno dei più abusati autori, spesso co-responsabile di film inguardabili, ovvero Stephen King.
  • Zender • 12/10/16 16:38
    Capo scrivano - 47790 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:



    Un altro flano del film: