Undying • 21/07/09 14:57
Comunicazione esterna - 7565 interventi Rino Di Silvestro dixit
"John Steiner mi dava la sensazione di essere convinto della propria cattiveria perché c'aveva (
sic: termine improprio e tipico delle locuzioni toscane, n.d.r.) quella risata amara, cattiva...
Cattiveria, come si può dire... lucida: esiste la lucida cattiveria.
C'è
quella scena* che lei prende un tappo di una bottiglia di sughero, rompe in quattro una lametta, ne fa una croce, e se la infila nella vagina.
E difatti io dicevo: attenta a come cammini, fai come se avesti dentro veramente qualche cosa!
E il pubblico ha seguito questa scena fino alla fine sino a quando poi c'è stata l'introduzione sua (...)
La seconda botta, la seconda spinta che dà... il pubblico che già sa che il membro, il glande si è schiantato in quattro, pur sapendolo in condizioni ch'è morto dissanguato, c'è stato l'applauso.
Ho puntato sulla cattiveria pura".
Fonte:
Stracult Light / 20 luglio 2009
* Quella scena:
analogo momento, pur realizzato in contesto diverso,
è rinvenibile in Ilsa, la belva del deserto (1975, Don Edmonds).
Ciavazzaro
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