La pellicola risulta all'avanguardia rispetto al periodo in cui è stata realizzata; le scenografie sono validissime, il pianeta suggestivo (anche per via del contrasto tra l'aridità e il mare pescoso, le esotiche abitanti e i mostri che lo popolano) e la sceneggiatura si rivela ricca di spunti interessanti. Certo, oggi l'occhio moderno coglie al volo il lato vintage (i robot, il polpo ballerino, il fintissimo spiaggiato pteroddatilo di gomma...), ma il film può dirsi tranquillamente riuscito e il connubio tra preistoria e spazio affascina.
Terribile. La speranza di assistere a un b-movie comunque abbastanza divertente naufraga presto. Dopo un primo "pistolotto" che c'introduce al concetto di cose fantascientifiche che diventano realtà, parte la pellicola vera e propria; la noia regna mortalmente per tutta la durata della visione e sembra che le parti girate ex-novo da Bogdanovich non facciano altro che appesantire ulteriormente il già non leggero materiale di partenza. Dialoghi imbarazzanti affossano ulteriormente l'operazione. Fortunatamente il regista girerà cose assai migliori.
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Il film è un adattamento della versione di Curtis Harrington "Voyage to prehistoric planet" che a sua volta è un adattamento di Planeta Bur di Pavel Klushantsev.In sostanza da un film ne derivano altri due.
Quindi ritroverete il simpatico pterodattilo di gomma, qui spiaggiato in riva all'oceano abitato dalle avvenenti esotiche venusiane e alcuni dei mostri.
Io l'ho trovato migliore dell'altro e soprattutto più suggestivo.
Molto saggiamente Bogdanovich (che figura anche come voce narrante, nell'edizione originale del film) ha scelto di non apparire come regista, usando lo pseudonimo di Derek Thomas