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Durata: 5 stagioni
Titolo originale: Vikings
Anno: 2013
Genere: fiction (colore)
Regia: Vari
APPROFONDIMENTI: "Vikings" stagione per stagione
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/09/14 DAL BENEMERITO FABBIU
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- Capolavoro assoluto (e ce ne sono pochi!):
Jackreda - Davvero notevole!:
Fabbiu - Quello che si dice un buon film:
Galbo - Mediocre, ma con un suo perché:
Piero68
Sorvolando su alcune espressioni facciali tipicamente da serie tv e che vogliono farci credere potessero aver avuto i vichinghi, sorvolando pure su alcune cose che proprio non mi convincono (un prete che diventa amico dei vichinghi), per il resto la serie ha un suo discreto fascino, narrando del personaggio "semi-leggendario" Ragnarr Loðbrók e delle sue conquiste. Fotografia fascinosa e buona cura dei dettagli, tanto ritmo e una narrazione molto lineare. Meritevole, specie per chi dei vichinghi non ne sa molto.
È prodotta dal canale History e si vede questa serie che "romanza" un personaggio realmente esistito. Si nota la volontà di realizzare un prodotto che sia di intrattenimento e divulgativo nello stesso tempo. Quindi, una grande cura dei dettagli tecnici, dalla fotografia molto suggestiva ad una riuscita ambientazione, ma anche un ritmo elevato e la cura (specie nelle serie successive alla prima) per la caratterizzazione dei personaggi, ben rappresentati nelle parti d'azione e in quelle più intimistico spirituali.
A dire il vero dopo la visione della prima stagione il prodotto non convince granché. Anche se la confezione è discreta e il "modello" Fimmel se la cava egregiamente nei panni di Ragnar Lothbrok, la serie ha il sapore dell'incompiuta e sembra sempre mancargli qualche cosa. Noiose alcune puntate, inverosimili altre. L'ho apprezzato quasi unicamente per la presenza dell'ottimo Byrne il cui personaggio viene però "eliminato" troppo presto. Sbandierata aderenza storica, ma il realtà è solo per il contesto generale.
MEMORABILE: Il tempio di Gamla Uppsala e l'atmosfera del luogo ricreata; I sacrifici umani.
6 stagioni, 90 episodi, un turbinio di ricordi ed emozioni. Una serie che lascia il segno, una saga che non può essere dimenticata, personaggi che vivranno sempre nel nostro cuore. La serie narra la storia di Ragnarr Loðbrók e dei suoi figli, accompagnata dalla conseguente irruzione dei Norreni nello scenario politico europeo. Non è un documentario, alcune parti sono romanzate ma non tolgono assolutamente nulla alla godibilità del programma. In particolare è importante sottolineare e apprezzare la profonda introspezione psicologica dei personaggi, che garantisce alla serie 5 pallini.
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- Terza stagione (10 episodi) 2015 ***!
La terza stagione parte decisamente più lenta e sottotono rispetto alle altre, nel momento in cui, vengono accostati Ragnar ed altri personaggi primari, senza compensare la mancanza con risvolti significativi nelle scelte di Lagherta;assistiamo pure ad alcuni elementi convenzionali proprie delle serie ambientate nella modernità; Fortunatamente da metà serie in poi con la marcia dei vichinghi su Parigi le cose iniziano nettamente a cambiare, ed il livello ritorna ai soliti binari. in particolare gli ultimi episodi di guerra, sono adorabili. Il finale (non definitivo) fa dubitare molto della annunciata quarta stagione. - Ad oggi sono 5 stagioni, l'ultima è del 2017
- STAGIONE 1 (2013)
****
Ragnar col suo fascino tenebroso fatto di dignità, lealtà e coraggio cattura subito fin dai primi schizzi di sangue andando a mostrarci squarci di storia che poco conosciamo. L'ambientazione non può che deliziarci quasi contraltare di un uomo forgiato nella violenza, abbrutito dalle razzie ma anche "innalzato" nei suoi riti pagani. Questi vichinghi ci catturano e ci ricordano Spartaco ed i suoi traci.
A contorno del bel Ragnar un Byrne molto in parte e comunque un cast che funziona molto bene. Finale con Rollo e l'epidemia al villaggio che la fanno da padroni.
(Redeyes) - Grazie Red aggiunto.
- STAGIONE 2 (2014)
**** Allenze, tradimenti, aquile alte nel cielo e serpenti nell’occhio. Questa seconda stagione muove più le pulsioni umane che le comunque molteplici scorribande dei nostri. Al solito le immagini spesso riescono a rubare la scena e soprattutto nascondono le imperfezioni storiche. Il quadro completo evidenzia, con un’ottima costruzione, la sfida fra strateghi, con un Ragnar che sfida gli dei e non solo e re Ecbert “esegeta” del Caesar kaiser par excellance. Acquisisce importanza il personaggio di Floki, eccellente nella sua recitazione molto fisica (ricorda quasi Ryuk di Death note), mentre pare in rampa di lancio Bjorn la corazza. Il finale ci dà quello che volevamo e adrenalinici aspettiamo gli sviluppi. Lunga vita al Re.
(Redeyes) - Grazie Red, aggiunto.
- Zender ebbe a dire:
Grazie Red, aggiunto.
STAGIONE 3
*** Parigi val bene una messa e persino un funerale! I nostri Vichinghi dopo le scorribande dalle parti di re Ecbert puntano i loro desideri verso la fortificata Parigi inspirati dal “prete” grande amico di Ragnar. La serie paga lo scotto di un ritmo un po’ troppo blando nelle prima parte, come plasmato più nei giochi di potere di Re Ecbert che nell’action che ci aveva catturato nelle prime due stagioni. Il finale, al solito, regala violenza, intrighi e sotterfugi, mentre par spegnersi una luce, fra vecchi e nuovi tradimenti sembra che l’evoluzione finale della serie sia iniziata, vedremo con quali risultati.
(Redeyes) - Grazie Red, aggiunto.
- Redeyes ebbe a dire:
Zender ebbe a dire:
Grazie Red, aggiunto.
STAGIONE 3
*** Parigi val bene una messa e persino un funerale! I nostri Vichinghi dopo le scorribande dalle parti di re Ecbert puntano i loro desideri verso la fortificata Parigi inspirati dal “prete” grande amico di Ragnar. La serie paga lo scotto di un ritmo un po’ troppo blando nelle prima parte, come plasmato più nei giochi di potere di Re Ecbert che nell’action che ci aveva catturato nelle prime due stagioni. Il finale, al solito, regala violenza, intrighi e sotterfugi, mentre par spegnersi una luce, fra vecchi e nuovi tradimenti sembra che l’evoluzione finale della serie sia iniziata, vedremo con quali risultati.
(Redeyes)
STAGIONE 4 (2016)
**!
Parallelamente alla progressiva “fuga” di re Ragnarr anche l’interesse per la serie par perdere forza, come se assente il mitologico sovrano il resto della combriccola fosse alla deriva fra mere razzie e barbare uccisioni, scevra da quell’empatia per i Vichinghi che nutrivamo. La “new wave” trova il suo leader naturale nell’unico personaggio con un certo spessore vale a dire Ivarr il senza ossa. In questa stagione esce “vincitore” l’intelletto di Ecbert, contraltare decisamente intrigante ad oggi, del guerriero vichingo. Fra mediterraneo, Parigi e York restiamo un po’ smarriti ed un po’ stanchi. (Redeyes)Ultima modifica: 17/09/18 13:48 da Redeyes - Grazie Red, aggiunto.
