Uno straniero tra gli angeli - Film (1955)

Poeta vagabondo viene coinvolto casualmente in un complotto ai danni di un giovane califfo. Titolo italiano fuorviante per questo musical nel senso pieno del termine (le sequenze parlate sono poche rispetto a quelle canore) che pare - non si capisce il perché - sia stato in seguito bistrattato dallo stesso regista. Eppure non è affatto male: scorre via veloce a fronte di una durata di quasi due ore, i brani sono gradevoli quanto le coreografie (sebbene più che ballare, si canti), i costumi eleganti e colorati e il cast simpatico. La trama è fiabesca, ma non è un soggetto originale.

Il califfo di Bagdad si innamora della figlia di un povero poeta e vorrebbe sposarla, ma questi ostacola i piani del gran visir che, per impedire le nozze, ricorre all'inganno... Tra i musical diretti da Minnelli, il meno noto e non senza motivo: scenografia e costumi sono sgargianti, le melodie gradevoli anche se non particolarmente memorabili ma la messa in scena è statica, le coreografie dei pochi balletti girate con scarsa  ispirazione, la derivazione teatrale troppo palese. Nel cast, il più gustoso è Cabot visir intrallazzatore.