Transformation elastiques - Corto (1909)

Breve, anzi brevissimo (circa 1') filmino che può vantare una discreta idea, ben realizzata considerata l'epoca, ma che paga il pegno di una eccessiva ripetitività di ciò che accade sullo schermo. L'inizio, con parti che vengono asportate da un uomo per generarne una "copia", colpisce positivamente, poi però il trucco viene ripetuto sempre uguale troppe volte, senza nessuna variante interessante.

Togli il costume al manichino, lo metti a un altro e quello si anima diventando un personaggio: meccanismo elementare per una trovata tutto sommato anche sfiziosa. Ma la brevissima pellicola sembra ben poco originale considerando le magie meliesiane che hanno mostrato da tempo meraviglie e magie ben più intriganti. L'impressione è che sia stato creato un film d'occasione o forse utile per prendere confidenza con i meccanismi del cinema da parte di un autore ancora giovane, agli esordi e, evidentemente, poco estroso.

Una donna, avvalendosi di due manichini, crea delle trasformazioni che portano gli stessi a trasformarsi in figure e personaggi uno diverso dall'altro. Non c'è molta originalità in questo corto di Durand: la trovata fantasiosa è sempre la stessa e si ripete in continuazione senza che vi siano sostanziali e interessanti differenze. Questo è il maggior limite di un corto brevissimo che ha uno scarso piglio e poca inventiva. I trucchi presentati da altri registi coevi sono ben altra cosa. Si capisce quindi che Durand non ha ancora la maturità per elaborare opere più complesse.