The Blues: Warming by the devil's fire - Documentario (2003)

Un ragazzino viaggia dalla California al Mississippi per incontrare lo zio predicatore, ma viene "rapito" dall'altro zio, perdigiorno e donnaiolo, ma grande appassionato di blues, che vuole far vedere al nipote cos'è la vita. Strano tentativo di docufiction, in cui i due protagonisti "incontrano" o vedono suonare grandi del blues in immagini di repertorio (Big Bill Broonzy, Muddy Waters, Sonny Boy Williamson, Sister Rosetta Tharpe). La fusione però non riesce granchè e il sottotesto (l'iniziazione all'adolescenza) è scontato. Frammentari i contributi musicali.

Il blues non è un genere musicale come altri, è anche e soprattutto una filosofia di vita. È questo il messaggio che Buddy cerca di trasmettere al nipote a lui (incautamente!) affidato dalla sorella. Buddy non suona blues: È il blues e tutta la sua quotidianità ne è impregnata. Egli cammina, mangia, respira, fa l'amore e pensa blues. Anche quando dorme i suoi piedi tradiscono l'emozione, perché Buddy sta sognando blues. Se arte e vita sono spesso elementi imprescindibili, a Charles Burnett va un sentito ringraziamento per avercelo ricordato.