Il film è un attacco frontale ai magnati dell'industria e agli imprenditori, che oltre a essere caratterizzati dalla totale sordità a qualsiasi aspirazione degli operai, son qui delineati peggio dei kapò di un lager a suon di metafore, visioni, slogan, immagini di repertorio, voci fuori campo, rappresentazioni teatrali, punizioni corporali, frivolezze da caduta dell'Impero Romano... Si usa perfino la Torosh fra i protagonisti, nel ruolo della reazionaria più accanita. Ma come ne uscirà mai un dirigente aperto e illuminato? Altro che capolavoro... è platino!
MEMORABILE: Il banco esterno della macelleria; La lettura dei capi d'accusa; Il colino dell'acquasanta; L'inquadratura dall'alto del campanile; Le tre porte finali.
Una giovane coppia di borghesi vorrebbe essere progressista, ma lui è un neolaureato con futuro da dirigente già stabilito e lei la figlia di un ricco industriale. La regia è piuttosto ambiziosa, con ampio ricorso a suggestive visioni oniriche che tuttavia falliscono nel tentativo di chiarire la faccenda. Anche i non tanto celati messaggi (la sconfitta di una generazione) finiscono nel tritacarne di un'ovvietà mascherata da colto pensiero. Il nostro cinema, allora, era in grado di rendere affascinate anche l'inezia. Un punto a favore.
Si capisce che il film cerca di veicolare messaggi e contenuti di alto profilo e che c'è anche un tentativo di dargli una forma non piatta ed usuale. Ma tra il dire e il fare… ci si scontra con una dura realtà. Forse per supponenza o forse per inesperienza, ne è venuto fuori un film pasticciato e spesso confuso, che non riesce a far andare a segno le sue stilettate antiborghesi (a volte un po' facili e qualunquiste) e pure, a tratti, anticlericali. Salvabile per le intenzioni ma, a mio avviso, non per la realizzazione.
Un bel film. coraggioso. Il vuoto esistenziale nel mondo senza valori dell'alta borghesia anni '70, l'incomunicabilità tra i coniugi. Bravi Paolo Graziosi e Carla Gravina. Il regista Massimo Antonelli al suo primo film mostrava già un suo stile intenso, intelligente, con una vena surreale. Bella la fotografia e notevole il commento musicale. Un film che non ha avuto la diffusione che avrebbe meritato.
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Quel che non mi piace è che gli attori sono in ordine alfabetico, ma il protagonista, cioè Marco, è Paolo Graziosi. FAUNO.
DiscussioneZender • 24/10/15 09:16 Capo scrivano - 48908 interventi
Beh ma Fauno, nessuno ti impediva di cambargli ordine eh. L'importante è che ogni nome sia copiato e incollato da Imdb, ma l'ordine puoi cambiarlo come preferisci. Ho messo Graziosi in testa. Se vuoi che ne spostiamo altri dimmelo.