Strani compagni di letto - Film (1964)

Carter sta per ottenere un'importante promozione. Per fare buona impressione, ha però bisogno di una moglie "di rappresentanza": chiede alla bella Toni, dalla quale è separato, di fingere, per pochi giorni, di essere ancora sposata con lui... Toni è una specie di "bisbetica domata": pittrice anticonformista nella Londra degli artisti, è costretta ad adattarsi al ruolo di perfetta padrona di casa. Questa commedia sofisticata ha una freschezza che fa apparire analoghi prodotti "di giornata", quali Ricatto d'amore, irrimediabilmente vecchi...

Lui e lei, ovvero l’attrazione degli opposti: si sposano, si lasciano per 7 anni, poi si rimettono insieme, poi si rilasciano, e così via, tra scalate professionali e cortei anti-Usa, tra strategie e sentimento. Siamo dalle parti della classica commedia sofisticata americana, a base di situazioni spiritose e battute umoristiche, che contornano le star-pezzi da 90 (Hudson e Lollobrigida). Ma con il gustoso condimento di allusioni piccanti (molto anni 60) che sfociano in divertenti equivoci (a cominciare da quelli gay/trans sul taxi). Piacevole.

Inimitabile nel "confezionare" commedie sofisticate, il cinema americano ha prodotto moltissimi film di buona qualità appartenenti al genere. Questo fa parte di diritto della categoria. Commedia assai godibile, è ricca di situazioni brillanti, diretta con brio ed interpretata da due attori in gran forma come Hudson e la Lollobrigida, senza dimenticare l'apporto di un grande caratterista come Gig Young. Diverte ma non dimentica sapidi riferimenti all'attualità del periodo.

Pronti? via! E in 3’ e 12” Rock Hudson e la Lollo si sono già conosciuti, baciati, sposati e lasciati, con tanto di spiegone fuori campo (non male per sgravare lo sceneggiatore). Dopo sette anni si rincontrano, chissà cosa succederà?... ma chissà... Se gradite i prevedibili tira e molla amorosi conditi da litigi forzatissimi tra adolescenziali attori quarantenni, prego c'è posto. Per fortuna c’è anche gente come Gig Young, Terry Thomas o Bernard Fox a rendere più godibile l'umorismo ultra commerciale anni '60. Poco attrattivi per il botteghino, ma certamente più intonati al genere.