Complice Venezia, una ragazza si innamora di un maturo regista di spot seguendolo fino a Parigi, salvo poi lasciarlo con l'amaro in bocca. Una soundtrack inopportuna per un film drammatico e un tessuto narrativo infarcito di ridicoli slogan (da cui il titolo) che minano la credibilità del soggetto. Nonostante la presenza di un'intensa Jane Birkin, all'epoca una delle attrici più belle al mondo, il film lascia il tempo che trova soprattutto per una certa vacuità di fondo e non meno per alcuni comparti tecnici. Souvenir de Venice.
La famigerata pellicola cult dove si conobbero i due artisti destinati a formare una delle coppie più importanti dell'immaginario erotico della loro epoca, è in realtà una deludente e risaputa storia d'amore borghese condita da ambizioni da novelle vague malamente innestate. La Birkin è bella e fragile, Gainsbourg è efficace in un personaggio costruito a sua misura (un affermato regista maturo e già sposato che non fa che fumare Gitanes, battere a macchina e sorridere a ogni donna che passa), ma solo le scenografie pop spezzano la noia.
MEMORABILE: Lo spot del profumo
Jane Birkin HA RECITATO ANCHE IN...
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Nel film, uno spot dietro l'altro. Questo profumo strapubblicizzato è, come ha scoperto lo specialista Markus, il noto Balafre di Lancome (già segnalato nel film Ultimo minuto di Pupi Avati).
Continua Markus: è una colonia maschile tabaccosa uscita alla fine degli anni '60 e popolare fino agli Anni '80 compresi. Questo flacone parrebbe un’eau de toilette (o after shave) nella versione "atomizateur" (flacone dritto) e nel packaging originario (poi subì un restyling nell'aspetto grafico - vedi a destra in basso):
DiscussioneZender • 9/06/12 13:31 Capo scrivano - 49120 interventi
Lucius ebbe a dire: Nel film, uno spot dietro l'altro. Questo profumo strapubblicizzato è, come ha scoperto lo specialista Markus, il noto Balafree di Lancome (già segnalato nel film Ultimo minuto di Pupi Avati).
Continua Markus: è una colonia maschile tabaccosa uscita alla fine degli anni '60 e popolare fino agli Anni '80 compresi. Questo flacone parrebbe un’eau de toilette (o after shave) nella versione "atomizateur" (flacone dritto) e nel packaging originario (poi subì un restyling nell'aspetto grafico - vedi a destra in basso):
La Excalibur sulla quale Serge (Gainsbourg) scarrozza Evelyne (Birkin) nel film apparteneva davvero allo chansonnier parigino, il quale nella vita reale amò collezionare auto d'epoca pur non avendo mai preso la patente di guida!
Tra le auto più famose appartenute a Gainsbourg si ricorda la Rolls Royce Silver Phantom che sarà al centro del suo concept-album Histoire de Melody Nelson (1971).
La Chanson de slogan (ascoltabile per intero sui titoli di coda e riarrangiata in tutte le salse nel corso del film) è una pregevole rarità nel repertorio di Serge Gainsbourg, non essendo stata inclusa in nessun album ufficiale dello chansonnier.
La versione uscita su 45 giri all'epoca è inclusa nel box set di 3 cd Le cinema de Serge Gainsbourg (inedito in Italia) che racchiude i pezzi più essenziali degli oltre 150 film musicati dall'artista. http://www.amazon.com/Le-Cinema-De-Serge-Gainsbourg/dp/B00005YX6Z
Strano come certi film inseguiti per anni possano rivelarsi cocenti delusioni indegne di tali affanni.
Visto due volte di seguito (nella speranza di essermi perso qualcosa alla prima visione) e rigorosamente in lingua originale (perché le voci dei protagonisti almeno per me restano particolarmente evocative) è in definitiva un filmetto, che si trascina per un'ora e mezza tra scene che sarebbero state adatte per un video-clip di Je t'aime moi non plus (i momenti di passione tra i due amanti hanno un piacevole sapore glamour) e altre (la maggiorparte) che sfidano continuamente il fast forward.
Evitabilissimo, e se ve lo dice uno che ha chiamato il suo cane Gainsbourg potete crederci.