Resistance - La voce del silenzio - Film (2020)

Resistance - La voce del silenzio
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Titolo originale: Resistance
Anno: 2020
Genere: biografico (colore)
Note: Il film racconta la vita sotto l'occupazione nazista della Francia, l'impegno nella Resistenza e il salvataggio di oltre cento bambini ebrei dalla deportazione da parte di un giovane attore di origini ebraiche, Marcel Mangel, che proprio in quegli anni assunse il nome d'arte di Marcel Marceau, diventando in seguito il più celebre mimo dell'epoca moderna.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/08/20 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 8/08/20 01:31 - 12606 commenti

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Uno di quei film biografici di cui si vorrebbe tanto poter parlare bene, sia per la tematica, nobile e tragica nello stesso tempo, che per rendere onore ad un grande artista che per molti anni mantenne un pudico riserbo circa la sua partecipazione attiva alla Resistenza. Pudore assente in questo film banalmente celebrativo che arriva persino a far raccontare la storia in flashback dal generale Patton, mentre la regia piatta, la sceneggiatura fitta di stereotipi, il tono ricattatorio di molte sequenze ammantano lo spettacolo sotto una coltre di convenzionalità. Occasione persa.

Lucius 5/02/21 08:50 - 3015 commenti

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Un aspetto della vita privata di Marcel Marceau (allora solo ventenne) che in tanti non conoscono e che collima con una delle pagine nere del nazismo, che la pellicola di Jakubowicz restituisce senza autocompiacimento, limitandosi a narrare la storia infernale di un salvataggio eroico di minori strappati alla barbarie naziste, La resistenza di Lione è al centro del toccante, livido racconto, con alcuni momenti di altissima tensione. Fotografia (sia in interni che in esterno) di eccezionale valore filmico, al pari di un'incastonatura di una pietra preziosa. Da non perdere.
MEMORABILE: Schweighhoefer che interpreta il boia di Lione primeggia su tutti con la sua interpretazione.

Nando 29/05/23 17:01 - 3806 commenti

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La prima vita del grande mimo Marceau, che durante il secondo conflitto mondiale s'impegnò per salvare migliaia di orfani ebrei dalle persecuzioni naziste. Momenti toccanti e soprattutto la visione del famigerato Boia di Lione, turpe nazista che scappò in seguito in Bolivia. Il taglio è buono, anche se il rischio film televisivo incombe... tuttavia la visione è consigliata, perché le emozioni ci sono.

Il ferrini 23/08/23 00:42 - 2337 commenti

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Regia veramente notevole, con movimenti mai banali e momenti poetici ben valorizzati, soprattutto sulla mimica di Eisenberg/Marceau. Il suo sdrammatizzare la ferocia dell'antisemitismo con i bambini non può non rammentare Benigni, così come il nazista Barbie sembra decisamente modellato su Landa e il vestito rosso di Emma un richiamo a Spielberg. Ma il film ha una sua precisa personalità e racconta quegli anni da un punto di vista totalmente nuovo, forse poco eroico ma molto umano. Marcel Marceau salvò davvero una moltitudine di bambini orfani e questo film ne è un sentito omaggio.

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