Ovvero in viaggio con mamma, per dirla alla Sordi, il quale però era riuscito a dare tutt'altro slancio al suo personaggio. Barbra Streisand qui non è altro che la tipica mamma petulante e logorroica, che il figlio un po' introverso interpretato da Seth Rogen decide di portare con sé nel più classico dei coast-to-coast in auto, da New York in California. Le tappe sono le ditte in cui Rogen si ferma nel tentativo di piazzare un prodotto detergente da lui brevettato, il punto d'arrivo l'abitazione di un ex boyfriend di mamma, rintracciato al volo dopo un racconto quasi "piccante" di lei....Leggi tutto Il rapporto tra madre e figlio non promette granché fin dalle prime scene: Rogen appare frenato, lontano dagli eccessi a cui ci ha abituato, e il suo personaggio non sembra molto nelle sue corde. Meglio la Streisand, più a suo agio nel ruolo della mamma esuberante e insieme malinconica. Poche le battute; il regista preferisce concentrarsi sulle riflessioni conseguenti alla scoperta dei nuovi risvolti nel carattere dei due, che ovviamente impareranno a conoscersi meglio: il figlio riuscirà a trasformare la sopportazione in complicità, la mamma a fargli capire quanto non siano solo stupidaggini, i suoi consigli e le lezioni di vita. Tutto ampiamente prevedibile ed esposto senza fantasia, con un bel colpo di coda nel finale e la solita professionalità tutta americana nella confezione.
La regista Anne Fletcher (27 volte in bianco, Ricatto d'amore) confeziona diligentemente una piacevole commedia on the road che vede per protagonisti madre e figlio alle prese con un rapporto non facile da gestire. La sceneggiatura è deliziosa e l'apporto comico di un misurato Seth Rogen (lontano anni luce dalle abituali battute onaniste) si basa molto sulla sua straordinaria duttilità facciale. Nulla di nuovo sotto il sole, ma l'assenza di volgarità e le buone intenzioni di fondo rendono il film un piacevole scacciapensieri.
MEMORABILE: La presentazione a Las Vegas; La visita al Gran Canyon.
Film che ha il merito di riportare sullo schermo la grande Streisand e di dare a Rogen la possibilità di recitare in un ruolo assai diverso a quelli a cui ci ha abituati. Il feeling tra i due attori è buono e il film, pur nella scarsa originalità delle dinamiche madre-figlio di certo non nuove nel cinema americano e la sceneggiatura non esattamente memorabile, "tiene" e risulta abbastanza gradevole grazie proprio alla prova dei due protagonisti che la regista asseconda senza dare grandi prove di personalità, anzi in modo abbastanza anonimo.
Anne Fletcher HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneBrainiac • 23/05/20 14:17 Call center Davinotti - 1464 interventi
Guardando l'ultimo Long Shot (per gli amici titolisti italiani: Non succede ma se succede) ho ripensato a questa gemma poco frequentata della filmografia di Seth Rogen. Film veramente underrated, misurato, delicato, con una sua coerenza "emotiva" che me lo fa preferire a molte cosucce del canadese dalla risata grassa. Mi piace Rogen, ma a parte qualche filmone (Pinapple express, The Interview) trovo alcuni suoi "sforzi" grossolani, poco rifiniti. Penso alla doppietta dei "Sorority", a "Zack e Miri", ed appunto all'ultimo "Long Shot". La brigata dei sodali di Rogen (Franco, Goldberg, Stoller) tende un po' a "buttare via" certe sceneggiature a volte, con esiti meno lusinghieri di questo piccolo film, che andrebbe rivalutato.