Max a peur de l'eau - Corto (1912)

Max è follemente innamorato della sua compagna Dora e cerca di compiacerla in ogni modo. Quando però lei si accorge che lui ha paura dell'acqua lo mette di fronte a un ultimatum che lo costringerà ad affrontare una volta per tutte questa fobia. Ennesima comica targata Max Linder che rispetto ad altre è un po' più fiacca e monotona, anche se il finale è piacevole. Mancano soprattutto i momenti divertenti che contraddistinguono tutto il cinema del regista francese e l'opera in generale ne risente. Anche la sceneggiatura appare assai forzata in funzione dello scopo finale.

Max deve recuperare un anello che la donna da lui amata ha buttato in mare, affinché possa dimostrarle di avere vinto il suo terrore per l'acqua; un pesce inghiotte l'anello per cui... Comica di circa un quarto d'ora non particolarmente brillante. La giocata a tennis, in doppio misto, pare solo un riempitivo. Il film ha di tanto in tanto qualche picco divertente: Max che si allena a convivere con l'acqua nel suo appartamento (mette le mani in due bicchieri pieni...), nonché Max entusiasta nel finale, quando il problema più importante viene risolto. Ma i momenti piatti sono tanti.

La fidanzata butta l’anello in mare per spingere il pavido Max a tuffarsi, inutilmente. Comica graziosa che offre a Linder alcuni momenti in cui mettere a segno gag e situazioni riuscite: dai "balletti" di fronte al bagnasciuga per evitare di bagnarsi al lambiccato metodo per impratichirsi nel salotto di casa, fino all’inatteso colpo di scena durante il pranzo. In mezzo, c’è pure un frammento di cinema d’animazione con i pesci. Insomma, un film articolato e gustoso, non senza inutili stiracchiature, ma ben pensato e congegnato.