Master of the universe - Documentario (2013)

Una telecamera, gli enormi spazi dismessi di un'ex sede bancaria, un uomo che soliloquia rivolto all'obiettivo: è la sagoma di Rainer Voss, fino a poco tempo prima fra gli ingranaggi principali dell'implacabile orologio finanziario e, come tale, capace di descriverne dall'interno struttura e funzionamento. Più che per il contenuto delle rivelazioni del protagonista, il documentario di Bauder instilla una certa inquietudine per le geometrie (ir)razionaliste e (an)antropizzate fissate su telecamera, simbolo metafisico di un universo distopico cui i comuni mortali non hanno accesso.

Pensionato (in anticipo) dell'alta finanza spiega come funzionano i vari sistemi economici dall'interno e dall'alto di un grande ufficio dismesso. Interessante per i primi minuti, poi subentra un po' di fiacchezza: la testimonianza è unica, le metafore poco ficcanti, le spiegazioni non sempre comprensibili. Insomma: se poco se ne sa, poco se ne saprà anche dopo. Sicuramente di buona fattura è invece tutta la parte tecnica, sempre di impatto, sebbene ci si muova poco dalle premesse iniziali: vedute urbane, ufficio sfitto, testimone. L'impasto è buono ma gli ingredienti pochini.