Su
Barbara Cupisti e
Madri.
Dopo l’esperienza di danzatrice nella compagnia di Louis Falco, intraprende la strada della recitazione e si diploma all’
Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico, con la direzione di Aldo Trionfo.
Inizia la sua carriera in teatro con Giuseppe Patroni Griffi. Nel cinema debutta con
La chiave di Tinto Brass e vive da protagonista la stagione del
noir italiano, periodo a cui resta particolarmente legata, recitando in film di Dario Argento, Michele Soavi (di cui è stata compagna per molti anni), Lucio Fulci, Lamberto Bava. In seguito si divide tra Italia, Francia e Stati Uniti lavorando, tra gli altri, con Norman Jewison, Gabriele Salvatores, Angelo Orlando, Carlo Verdone, Franco Bernini. Le prime esperienze di regìa risalgono al 1988, anno del cortometraggio
Fotoromanza, film in 16 mm di produzione francese. Nel 2007 dirige
Madri, ad oggi probabilmente la sua opera più matura, presentato a Venezia nella sezione
Orizzonti; vince nello stesso anno il
David di Donatello per il miglior documentario italiano. Attraverso le testimonianze delle madri israeliane e palestinesi che vivono nella terra dilaniata dalla guerra infinita, con il terrore di non veder rientrare a casa i propri figli, vengono mostrati i conflitti e i drammi privati che raccontano la Storia.
Il dolore per la perdita di un figlio, che sia vittima o carnefice, è il più profondo e straziante, ingiusto e incomprensibile. La sofferenza per la perdita di un familiare è universale, non esistono differenze di razza né di credo. Attraverso il riconoscersi in questo dolore è possibile iniziare un nuovo cammino che porti alla comprensione. Sono tante le storie che il documentario racconta, dalla mamma di Malki (15 anni, vittima di un
kamikaze alla pizzeria Sbarro a Gerusalemme nel 2002) alla madre di Izz, il ventunenne di Jenin autore dell'attentato. Storie di dolore e di rabbia nella terra dove ora il sentimento del perdono non esiste.
I genitori di
Parents Circle (organizzazione che riunisce genitori di vittime palestinesi ed israeliane) ci fanno capire come stanno tentando di migliorare il futuro delle nuove generazioni.