Lo straniero - Film (1991)

Ray è riuscito a creare un intero paesaggio emotivo e filosofico all'interno di semplici mura domestiche, trasformando il salotto di casa in un teatro e scrivendo una meravigliosa sceneggiatura. Decostruisce sapientamente e spietatamente le nozioni assunte come segni di civiltà, rivelandoli come strumenti utilizzati per creare un'ulteriore divisione delle persone.

Kammerspiel filosofico in cui Ray riesce, con la sua solita maestria, a tenere in pugno lo spettatore per tutta la durata della pellicola nonostante tutto si svolga in spazi quasi sempre angusti. La narrazione è all'apparenza semplice, così come il tema portante del film, ma si arricchisce in realtà sempre più di spunti e quesiti molto interessanti ed intriganti, ribaltando i luoghi comuni sul concetto di civilizzazione. Così il film, di grande e rara intelligenza, si fa sempre più denso e spinge lo spettatore a riflettere sulle sue, false, sicurezze e certezze. Chapeau.