Carino, ma non troppo orginale (si veda l'italiano Farfalle). L'ambientazione orientale ricorda il bellissimo Les Kiriki, dell'anno prima, ma qui non abbiamo acrobati, bensì accadimenti magici su palcoscenico, che trovano il loro apice nelle farfalle colorate che volano e, in seguito, nell'evoluzione da baco a farfalla, con tanto di grande bòzzolo.
Ispirato da un film italiano su farfalle nipponiche, Chomón riprende i motivi esotici di Kiriki con queste variazioni "giapponesi" sui meccanismi dell'illusionismo, regalando alcuni momenti godibili, sia grazie alle invenzioni (belli gli ombrellini che volano) che alla coloritura della pellicola. Particolarmente suggestiva è la parte finale dedicata alle mutazioni della grande farfalla, che si concludono (come nel film italiano) con la solita vorticosa danza alla Loïe Fuller, che il regista aveva già ripreso anche qualche anno prima.
Dopo un inizio non troppo entuasiasmante, il corto si conclude in maniera soddisfacente con effetti speciali già usati altre volte. I vari colori della farfalla vengono ben fotografati e cito anche, nell'intro, l'effetto speciale col fuoco. Discreto, senza brio.
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Confermo la mia impressione: Chomón è uno che non ha ispirazioni sue, ma va sempre di riporto, soprattutto con Méliès o, in questo caso, con l'anonimo italiano. Quello che ha di suo, e che invece è da riconoscergli, è la sua capacità di lavorare di dettagli, di cesellare. Vede una cosa, gli piace, ne "copia" l'idea di fondo e però la arricchisce, lavorando soprattutto su dettagli e colori, oppure introducendo il gioco degli oggetti animati, che in lui trovo sempre molto intriganti.
Non dico che sia male, ma gli manca la fantasia creatrice, mentre ha la fantasia - diciamo così - "decoratrice".
Che ne pensi?
Confermo la mia impressione: Chomón è uno che non ha ispirazioni sue, ma va sempre di riporto, soprattutto con Méliès o, in questo caso, con l'anonimo italiano. Quello che ha di suo, e che invece è da riconoscergli, è la sua capacità di lavorare di dettagli, di cesellare. Vede una cosa, gli piace, ne "copia" l'idea di fondo e però la arricchisce, lavorando soprattutto su dettagli e colori, oppure introducendo il gioco degli oggetti animati, che in lui trovo sempre molto intriganti.
Non dico che sia male, ma gli manca la fantasia creatrice, mentre ha la fantasia - diciamo così - "decoratrice".
Che ne pensi?
Le farfalle italiane la avevo notate, ma senza guardarle, per ora. Molto interessante il meccanismo di ricerca del "nostro" sito, sulla destra: per nazione, per periodo ecc.
Come curiosità ti segnalo http://www.europafilmtreasures.it/FT/298/a-proposito-del-film-seni_gusto_mela_e_coca-cola : nulla di veramente filmico, ma la somiglianza con la Monroe è impressionante.
Mi pare che de S.d.C. sia in effetti molto creativo nelle animazioni e nel cesello, ma anche nell'onirico (il viaggio su Jupiter) produce bene. Certo: quando "copia" da Méliès (come nel viaggio lunare) dà un lieve senso di disagio...