Sol Lester (ma non doveva chiamarsi Clark Harrison?) viene accusato di un delitto altrui e si sciroppa cinque anni di galera. Scontata la pena torna per vendicarsi... Assai modesto western spagnolo di rara rozzezza, girato a tratti con sovrano sprezzo della sintassi cinematografica (l'aiuto regista Enzo G. Castellari avrà imparato un sacco di cose. Da non fare) e con un cast di uniforme monoespressività. Si salva solo il tema musicale di De Masi, "A man must fight".
Terribile. La penuria di mezzi diventa un handicap insormontabile, per giunta aggravato da una trama monotona e bradicardica, inettitudine tecnica (le scazzottate sono girate malissimo e quella nell’ufficio della miniera del tutto insulsa) e attori di legno, incapaci di una pura minima qualità caratterizzante. Curioso notare come, fortunatamente, le opere del qui aiuto regista Enzo G. Castellari saranno tutto il contrario di questo suo “cattivo maestro” spagnolo.
MEMORABILE: Le interminabili, fintissime scazzottate.
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Questo non eccelso capitolo del genere (ma il maestro Bruschini me ne raccomanda più meditata e rivalutativa analisi) è uscito in edicola per la Fabbri, numero 44 della serie I grandi classici del western all'italiana