Il tentativo di Cosimo Alemà di rappresentare la violenza quasi tribale in un contesto sulla carta distante come quello di una festa padronale in un piccolo paese meridionale, può dirsi sostanzialmente riuscito grazie soprattutto al talento visivo del regista che è evidente nella ricostruzione ambientale e nelle scene più movimentate. Difetta la sceneggiatura non abbastanza corposa che pure presenza qualche "guizzo" interessante, specie nel finale. Buona la prova degli attori.
In un paesino pugliese, quatto uomini progettano il furto della preziosa statuetta della patrona locale. Sembra un colpo facile, ma hanno fatto i conti senza gli osti, ossia gli abitanti decisi a difendere a mano armata la loro santa... Quasi una versione cattiva del film di Mazzacurati, un noir a basso costo di bella e spettrale ambientazione, non del tutto riuscito a livello di scrittura e con un cast disomogeneo nelle prestazioni, ma anche originale, non sentimental-ombellicale, coraggioso per la mancanza di qualsiasi catarsi conciliatoria. .
Ambizioso nell'elaborare in chiave antropologica l'heist movie, ma incapace di generare un efficace crescendo drammaturgico, procede per inerzia verso la tragedia, nemesiaca e ineludibile, tra ingenuità di sceneggiatura, felici intuizioni visive affioranti da una costruzione poco coesa, pistolotti che mettono impietosamente in luce pregi e difetti di un cast discontinuo ma indiscutibilmente impegnato. Chiusura a effetto, sulle orme dei più insigni epigoni del cinema noir.
Piccolo film di genere ruspante e a tratti feroce, piuttosto insolito nell’odierno cinema italiano infestato da commediole para-televisive. Inizia come La lingua del santo e poi si trasforma in un assedio degno di Carpenter e Romero, con i villici assetati di sangue e privi d’identità al pari degli assalitori di Distretto 13 e dei morti viventi di Zombi puntualmente citato da uno dei protagonisti. Peccato solo per qualche calo di tensione e per una fotografia troppo desaturata che penalizza i suggestivi scenari del Comune di Specchia.
MEMORABILE: Diego finito a bastonate da donne e bambini; La pausa dal fornaio Santino; Gianni ferito tra gli uliveti; Agostino freddato sul tetto della chiesa.
Un colpo di ordinaria malavita (il furto della statua di una Santa patrona) sarà l'incipit per uno spietato "western" ambientato in un paesino del Salento. Da un inizio da commedia a sfondo antropologico si svolta quasi subito verso un noir inaspettato e decisamente fuori contesto, tra bigottismo e leggi fai da te, con tanto di predicozzi vari e filosofemi spiccioli. Non male l'ambientazione scarna e senza velleità turistiche e un buon ritmo nelle scene di caccia all'uomo, ma nell'insieme ha un che di sperimentale e non risolto. Cast disomogeneo.
MEMORABILE: La doppia gang; La bastonatura nella cava; La musica dei Ninos du Brasil nei momenti di "caccia"; Le quattro salme.
Anche i devoti tradizionalisti, nel loro piccolo, aderiscono convintamente al vecchio adagio che suggerisce di scherzare coi fanti ma di lasciare stare i santi; figurarsi le loro effigi, simboli viventi di un'identità comunitaria capace di rigettare con inusitata violenza chi vi si insinua non invitato. Inizia con toni farseschi da tragicommedia, si evolve lentamente in una tesa sciarada fra guardie e ladri, esplode infine in un livido formato noir che non fa prigionieri; tale polifonia può confondere, ma per Alemà (nome noto nel campo dei videoclip) è una medaglia al merito.
MEMORABILE: Il finale convulso.
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DiscussioneDaniela • 29/01/14 08:55 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Anche io l'ho trovato poco risolto a livello di sceneggiatura, con alcuni passaggi forzati che stonano col resto: penso soprattutto al discorso che uno dei quattro, l'unico pregiudicato, rivolge alle ragazzine sequestrate all'interno della chiesa. Anche l'intreccio con la vicenda delle due donne non risulta molto convincente, a mio parere,
Più in generale, mi pare che il film funzioni meglio sul piano figurativo che su quello dei dialoghi, così che le sequenze migliori sono quelle in cui questi sono quasi assenti, come l'assassinio nella cava da parte delle donne armate di bastoni oppure l'appostamento del cecchino circondato dai bambini.
Comunque, un film protettente, più originale rispetto a quello d'esordio.
Daniela l'ho visto l'altra sera. Che dire mi è piaciuto a metà, la prima parte dove il gruppo di squattrinati arriva nel paesello e organizza il piano per rubare la santa paesana e buona, ma la seconda dove il gruppoetto dovpo aver rubato la santa vengono inseguiti da tutto il paesello, beh li la sceneggiatura mi appare un pò forzata, si assiste anche a scene abbastanza ridicole (il ragazzo che si nasconde nella casa dove la cicciona si fa dare una bella ripassata da un paesano e lui assiste sbigottito, oltre che ridicola e assolutamente fuori luogo) Credo che si può meritare una strappata sufficienza, ma a parer mio il precedente lavoro e un mezzo passo avanti.
DiscussioneDaniela • 13/03/16 10:16 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Ruber ebbe a dire: Daniela l'ho visto l'altra sera. Che dire mi è piaciuto a metà
Beh Ruber, questo è un classico esempio in cui, davanti ad un film come scrivi tu "riuscito a metà" - c'è chi vede il bicchiere mezzo vuoto e chi lo vede mezzo pieno ;o)
Sta per uscire il terzo lungometraggio di Cosimo Alemà dal titolo "Zeta". Le mie aspettative si sono drasticamente abbassate quando ho letto trattarsi di una storia di "amicizia e rap" - detesto questo genere musicale - però penso che lo vedrò comunque.
Se lo dovessi vedere prima tu, fammi un fischio, ok?
Daniela ebbe a dire: Ruber ebbe a dire: Daniela l'ho visto l'altra sera. Che dire mi è piaciuto a metà
Beh Ruber, questo è un classico esempio in cui, davanti ad un film come scrivi tu "riuscito a metà" - c'è chi vede il bicchiere mezzo vuoto e chi lo vede mezzo pieno ;o)
Sta per uscire il terzo lungometraggio di Cosimo Alemà dal titolo "Zeta". Le mie aspettative si sono drasticamente abbassate quando ho letto trattarsi di una storia di "amicizia e rap" - detesto questo genere musicale - però penso che lo vedrò comunque.
Se lo dovessi vedere prima tu, fammi un fischio, ok?
Ah sicuramente te lo lascio fidati :) amicizia e rap? vade retro, non mi voglio mica vedere fedez in tv...:)
DiscussioneDaniela • 13/03/16 20:15 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Mannaggia Ruber, speravo che tu potessi farmi da cavia... il rap non lo reggo proprio :o(
Daniela ebbe a dire: Mannaggia Ruber, speravo che tu potessi farmi da cavia... il rap non lo reggo proprio :o(
Ahaha lo dici a me, capisco esllorare nuovi generi e nuovi soggetti ma spostarsi cosi bruscamente dall'horror/drammatico ad una storia in stile Moccia, mi lascia un tantino disorientato.