La morte si fa bella - Film (1991)

La morte si fa bella
Locandina La morte si fa bella - Film (1991)
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Titolo originale: Drop Dead Gorgeous
Anno: 1991
Genere: thriller (colore)
Regia: Paul Lynch

Cast completo di La morte si fa bella

Note: Aka "Victim of Beauty".

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Tutti i commenti e le recensioni di La morte si fa bella

TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/04/20 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 8/04/20 00:37 - 3105 commenti

I gusti di Buiomega71

Il regista di Non entrate in quella casa si lascia andare a barlumi da Sotto il vestito niente e noncurante infila una noiosa accozzaglia tra tremendi video musicali, rock star da bancarella, foto di moda e la diavolessa che veste Prada in versione lesbo. Look televisivo, body count esangue, scatti fotografici depalmianamente rubati e sul chi è l'assassino già si mangia la foglia a nemmeno metà film. Non male la chiusa in stanza di contenzione e monitor, con follie muliebri omicide, abusi incestuosi, padri orchi e riverberi da Repulsion. Un po' troppo poco però.
MEMORABILE: La provocante Candy, sul letto, presa a forbiciate; Il cadavere di Evelyn nell'ascensore; I disegni inquietanti della bimba apparentemente abusata.

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  • Discussione Buiomega71 • 8/04/20 09:52
    Consigliere - 27117 interventi
    Dal regista di Non entrate in quella casa un thrillerino sciapo e slavato, di stampo prettamente televisivo.

    Lynch si barcamena tra i riverberi di Sotto il vestito niente e Repulsion, ma per arrivare al lato psychothriller della vicenda ci si deve sorbire una roba che sembra quei filmetti, tremendamente anni 80, sulla ragazza semplice e timida che sfonda nel mondo dello spettacolo.

    Quindi una sottospecie di Diavolo veste Prada ante litteram nella figura della Kellerman, direttrice dell'agenzia di moda dai gusti decisamente lesbo, qualche sfilata, un tremendo video musicale di un'improbabile rock star da bancarella, loschi figuri che gravitano intorno a quel mondo (un coreografo dalle mire stupratorie e misogene, un ambiguo fotografo, un cantante sciupafemmine tamarrissimo, una direttrice saffica, un segretario continuamente umiliato e mazziato), scatti fotografici (di natura alla Vogue o pseudodepalmiani) e registi che sclerano mentre girano il loro videoclip.

    Una valangata di situazioni noiose e inutili che tengono via metà film.

    Comincia poi il body count, eliminando chi gravita in quel mondo, di una pochezza imbarazzante (l'assassino, poi, è facilmente individuabile già dal primo omicidio che vede una modella presa a forbiciate nel suo appartamento, dopo che ha provocato sessualmente l'assassino, in stile L'occhio che uccide, complice anche il titolo italico, che storpia quello del cult zemeckisiano tanto per darle un richiamo, che di certo non aiuta a mantenerne celata l'identità) tra strane telefonate e minacce scritte sullo specchio con il rossetto.

    Un cadavere insanguinato in ascensore, i disegni inquietanti e oscuri di una bimba apparentemente vittima di abusi e una fuga tra le caldaie simil Nightmare non bastano a tener desta l'attenzione di questo sciapetto thrillerino da discount.

    Peccato però, perchè Lynch, dopo una piattezza quasi disarmante e anonima, tira fuori il meglio di sè nella chiusa finale, cioè quando si svela la vera faccia dell'assassino e le sue turbe psichiche: una stanza di contenzione, un monitor, la lucida follia muliebre, gli abusi sessuali paterni e lo psichiatra (una piccola sorpresa attoriale non citata nei titoli) che incalza e sonda la personalità devastata e doppia del soggetto in questione.

    Come sempre la Rubin si dimostra un'attrice dotatissima e assai sottovalutata (io adoro la Rubin, soprattutto in Vivere nel terrore, e in quei due piccoli cult che sono Paura oltre la porta e Inganno pericoloso, quì, però, invero assai sprecata), ma lo script e la messa in scena paratelivisiva senza nerbo non aiutano questo thriller a decollare, dove si poteva fare molto meglio e di più (abusi paterni, bisessualità, repulsione del sesso come causa scatenante della follia omicida).

    Alla fine rimane un gialetto trascurabile da polveroso scaffale dello straight to video.

    Pare che il regista di Humongous non abiti più quì.
    Ultima modifica: 8/04/20 21:22 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 8/04/20 10:03
    Consigliere - 27117 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Fox Video/Prisma

    Edizione: novembre 1995

    Durata effettiva: 1h, 27m e 23s

    Ultima modifica: 8/04/20 11:20 da Zender
  • Curiosità Anthonyvm • 8/04/20 12:12
    Vice capo scrivano - 829 interventi
    Guarda caso, di questo film, pur non avendolo mai visto, conservo il ritaglio della sua prima televisiva (misteriosamente rinvenuto nella custodia di una VHS), che costituisce anche l'unico pezzo della mia collezione cartacea d'epoca.

    Dall'unitaria collezione cartacea AnthonyVM, il flanetto di TV Sorrisi e Canzoni della prima tv di "La morte si fa bella" di sabato 7 maggio 1994. Come nota Buiomega71, la foto che ritrae Jennifer Rubin terrorizzata non è presa dal film di Paul Lynch ma da "Vivere nel terrore".

  • Discussione Buiomega71 • 8/04/20 12:39
    Consigliere - 27117 interventi
    Anthonyvm ebbe a dire:
    Guarda caso, di questo film, pur non avendolo mai visto, conservo il ritaglio della sua prima televisiva (misteriosamente rinvenuto nella custodia di una VHS), che costituisce anche l'unico pezzo della mia collezione cartacea d'epoca.

    Dall'unitaria collezione cartacea AnthonyVM, il flanetto di TV Sorrisi e Canzoni:



    E niente, Anthony, pare proprio che tu sia il mio diretto "erede" davinottico a questo punto

    Semmai mi dovesse succedere qualcosa, posso starmene tranquillo. Ho chi, ottimamente, mi "sostituisce" :)

    Bel pezzo di flanetto comunque

    Anche se la foto, nel flanetto, che ritrae Jennifer Rubin terrorizzata non è presa dal film di Paul Lynch, ma da Vivere nel terrore.
    Ultima modifica: 8/04/20 18:11 da Zender
  • Discussione Anthonyvm • 8/04/20 15:32
    Vice capo scrivano - 829 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    E niente, Anthony, pare proprio che tu sia il mio diretto "erede" davinottico a questo punto

    Semmai mi dovesse succedere qualcosa, posso starmene tranquillo. Ho chi, ottimamente, mi "sostituisce" :)

    Bel pezzo di flanetto comunque

    Anche se la foto, nel flanetto, che ritrae Jennifer Rubin terrorizzata non è presa dal film di Paul Lynch, ma da Vivere nel terrore.


    Ahahah, decisamente troppo buono, Buio! Ne ho ancora un bel po' di strada da fare... Ma nondimeno mi sento a dir poco onorato! :)

    Ottima osservazione circa la provenienza del frame.