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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/12/14 DAL BENEMERITO MCO
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- Quello che si dice un buon film:
Daidae - Non male, dopotutto:
Mco - Mediocre, ma con un suo perché:
Nicola81, Herrkinski
Il buco infernale è quello nel quale non si deve mai finire, come ci viene spiegato nei primi minuti. Nei sotterranei di questa clinica alquanto peculiare, infatti, si rischia la lobotomizzazione. La pellicola demoriana fa sfoggio di tutti i tòpoi che compongono il genere exploitation, con corpi (nudissimi) offerti alla scienza ma soprattutto necessari a placare gli istinti spropositati di una tremenda (ma conturbante) Mary Woronov. I poveri malcapitati sono ridotti a zombi mentre intorno c'è chi si concede parentesi lesbo nel fango...
MEMORABILE: La lotta nelle docce femminili; La revanche finale.
Il poco profilico De Moro ci regala un ottimo thriller di ambientazione ospedaliera (manicomio per la precisione). Valido il cast con un convincente e antipaticissimo killer che sfoggia un orrenda pettinatura a inizio film (che sarà poi corretta). Ottima la dottoressa che fa veramente impressione ed è calatissima nella parte, non male il resto del cast. Nonostante non ci sia nessuna scena sanguinolenta fa per certi versi più impressione di tante fesserie dove sgorgano litri di sangue. Unica pecca: la povertà delle location: solo tre!
MEMORABILE: La lobotomia chimica.
Una ragazza perde la memoria dopo aver assistito all'omicidio della madre e finisce in una clinica in cui ha le mani in pasta proprio il mandante del delitto. Thriller ospedaliero di serie B abbastanza inverosimile: nella clinica ne accadono davvero troppe e i personaggi che non si comportano proprio secondo logica. I numerosi nudi femminili (anche integrali) allietano l'occhio dello spettatore maschile, ma alla lunga lasciano il tempo che trovano; restano invece impressi gli esperimenti sulle malcapitate di turno e la resa dei conti finale.
Thriller dai toni horror che offre una variazione su vari sottogeneri del cinema di serie B; se infatti l'ospedale psichiatrico - alquanto bizzarro - in cui viene rinchiusa la protagonista ricorda certi film carcerari/WIP, tra abusi e nudità delle procaci attrici, la dottoressa dell'algida Woronov è invece a metà tra una nazista di qualche eros-swastika e i mad-doctors di tanto cinema di genere. Tra personaggi caricaturali e qualche scena d'atmosfera, invero ben fotografata, lo splatter è moderato ma il film riesce a intrattenere, al di là di uno script raffazzonato e inverosimile.
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