La follia della mia gemella - Film (2022)

Quando c'è di mezzo il gemello, su grande ma ancor di più su piccolo schermo (ed è questo il caso, considerata la destinazione televisiva del film), chi guarda deve sempre dar prova di saper sospendere l'incredulità, perché nella vita di ogni giorno distinguere una persona dall'altra - anche di fronte a una perfetta rassomiglianza fisica - non potrà mai essere impresa tanto difficile. Esistono mille modi per dimostrare di essere se stessi smascherando l'eventuale impostore. Nella finzione no: è sufficiente mostrarsi alla vista uguali (e in questi casi si ricorre sempre al doppio utilizzo dello stesso attore) per ingannare amici, vicini,...Leggi tutto familiari, fino ai propri genitori. E’ quello che capita anche qui, naturalmente.

Nicole Maria Johnson interpreta Tracy, una scrittrice di successo, e insieme anche Jennifer, la gemella rinchiusa in una clinica per malattie mentali che Tracy va ciclicamente a trovare e a cui è affezionata. Un giorno però, proprio durante una di queste visite, la diabolica Jennifer mette in atto il proprio piano: droga Tracy e la sostituisce, truccandosi come lei e indossando i suoi abiti. Esce dalla clinica come se niente fosse e lascia che la povera sorella si ribelli ai medici che tentano di placarla in ogni modo quando cerca di spiegare cos'è accaduto: "Lo ripeti ogni volta che lei esce, di essere tua sorella", la rimprovera l'infermiera. Capito? Mica scema Jennifer, se l’era preparata; scema lo è semmai Tracy, che non riesce in alcun modo a far capire ai medici di essere la gemella sbagliata. E scemi pure la figlia (Edmonds) di quest'ultima - incapace di riconoscere la madre dalla zia - e il suo manager (Stoddard), ma proseguiamo pure.

Jennifer si bea della sua nuova condizione di donna ricca e amata, Tracy si dibatte tra sedativi e ridicoli tentativi di chi prova a farla ragionare. La sostituzione di persona è il gioco su cui tutto l'intero si film si basa, dopotutto, che però ha in serbo per il finale un colpo di scena effettivamente spiazzante, sul quale valeva la pena lavorare di più, non risolvendolo con un romanzesco spiegone asettico. Per il resto il film non è che il solito thriller televisivo di scarsa tensione centrato su una figura femminile (doppia, in questo caso) e che conserva qualità e difetti caratteristici del filone: una recitazione accettabile da parte della protagonista, una scrittura sobria che non dispiace nonostante l'elementarità dei dialoghi, una regia agile che regge il tutto senza grossi problemi.

I limiti sono evidenti (e quanto fastidioso si conferma essere l'immancabile incipit anticipatore...), l'intrattenimento decisamente relativo, guizzi nella narrazione non se ne vedono e tutto scorre in un anonimato piuttosto grigio; tuttavia, se si è consci di ciò e del fatto che non sia facile pretendere molto di più da produzioni simili, non si avranno troppi rimpianti. C'è persino una timida scena di sesso assai soft (rigida e fredda) utile giusto a riempire qualche minuto in più. Può incuriosire, semmai, vedere come Jennifer riesca a eludere di volta in volta le trappole che le si frappongono quando deve impersonare la gemella in circostanze di cui ben poco sa ed è costretta a improvvisare (come alla presentazione del nuovo libro)...

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