La fattoria maledetta - Film (2022)

Chi conosce anche solo un tantino il genere horror (ma basterebbe un po' di buonsenso) saprà che non è mai una buona idea lasciare una giovane mamma depressa sola col suo bebè in una villa isolata, specie se il luogo cela un passato degno della casa di Amityville. Eppure è proprio ciò che capita alla protagonista di questo insulso, monotono e mal scritto thriller psicologico, che fra presunte apparizioni spettrali, ambigue visite dal vicino strambo (lo sprecato Michael Shannon) e sfiorati infanticidi, stiracchia oltremodo uno script da mediometraggio. Molto meglio l'omonimo dell'87.

Due sposini con infante si trasferiscono nella loro nuova casa coloniale dove è avvenuto in passato un antefatto cruento. Ghost story che mescola visioni di spettri a crisi post parto rendendone difficile la distinzione, con reminiscenze alla Shining usate in maniera superficiale e blanda. La confezione è dignitosa, le prove attoriali nella media, ma l'effetto finale è sonnolento e il risultato (epilogo incluso) piuttosto banale. Il problema è a monte, nella sceneggiatura, e ancor prima nel soggetto dozzinale, da cui la regia oltretutto non riesce a tirar fuori granché.

Preoccupato per la depressione post-partum della moglie, un veteritario la porta a vivere in una casa isolata ove anni prima è avvenuta una strage familiare, così che possa passare il tempo a occuparsi da sola del pargolo piangente, salvo le sporadiche visite dell'unico vicino con la faccia inquietante di Shannon... Espressa solidarietà alla povera donna che ha sposato un cretino, si resta stupiti dalla mancanza di fantasia degli sceneggiatori di questo horror da due lire, incapaci di trovare scuse più sensate alla pervicacia con cui i loro personaggi si cacciano nei guai.