Il sequel della LOCANDA NELLA FORESTA (di due anni prima) non cambia molto le coordinate della formula: i cinque fantasmi del primo capitolo, imprigionati nella taverna, vengono liberati dalla demolizione della stessa ai giorni nostri (si fa per dire, era il 1960). Troveranno nuovo alloggio in un castello della Foresta Nera abitato da una dolce contessina (Pulver) oppressa dai debiti, dove spaventeranno alcuni dei tanti visitatori ma non la proprietaria, che al contrario farà subito amicizia con loro. La storia non è comunque quella dei fantasmi: tutto sommato i nostri non si vedono così spesso rispetto ad altri personaggi come il figlio (Baumann) dell'uomo d'affari che vorrebbe comprare il castello....Leggi tutto Spedito lì dal padre per verificare lo stato del maniero, il giovane s'innamorerà ben presto della bella contessina e la aiuterà a fronteggiare le avance di uno strano, ricchissimo regnante che verrà ospitato al castello per tirar su qualche marco. Siamo nelle vicinanze di Bonn, nel periodo post-bellico della Repubblica Federale, capace qui di qualche spunto autoironico sul proprio passato. A metà tra la commedia e il musical, il film è oggi ai limiti del sopportabile, di un'ingenuità che fa tenerezza persino rispetto ad analoghi prodotti della Disney. Un umorismo da ragazzi probabilmente già datato al tempo, canzoni di dubbio gusto, cinque fantasmi zuzzurelloni che passano il tempo tentando di realizzare la pozione magica che potrebbe riportarli in carne ed ossa (e ci riescono pure!), una love-story travagliata come si conviene e l'inevitabile happy ending. Grande lavoro per il doppiaggio C.D.C. di casa nostra (ampiamente citato nei titoli di testa, che vengono addirittura cantati proprio come accadrà in UCCELLACCI E UCCELLINI): ogni brano viene riadattato - in rima - alla nostra lingua e interpretato da Fiorella Betti, Rita Savagnone, Sergio Tedesco, Cesare Barbetti, Bruno Persa, Ferruccio Amendola e Gianni Bonagura diretti da Giulio Panicali. Che non sfigurano certo, perché a difettare è proprio la matrice, alla quale si possono comunque concedere le attenuanti di un cinema che non poteva certo essere al tempo concorrenziale con quello americano. A un pubblico molto giovane, ad ogni modo, potrebbe anche non dispiacere.
Film storicamente importante per essere uno dei primi del genere tutto teutonico del "Grusical", spinge in realtà molto sul pedale della commedia con comicità di grana grossa (siamo pur sempre in Germania...). La trama è simpatica e la sceneggiatura piuttosto curata, resa perfettamente dall'ottimo lavoro di traduzione di Ruggero Fiorini. Discrete anche le scene e i costumi. Ritmo dilatato da ben 13 intermezzi musicali, spesso ripetuti, non tutti di ottimo livello. Nel complesso un film mediocre, che può piacere agli appassionati del genere.
Commedia musicale tedesca riuscita solo in parte. La trama non è poi male: contessina in bolletta non vuole che il suo castello venga trasformato in albergo e riceverà l'aiuto di una ciurma colorata di fantasmi. Notevoli infatti gli effetti di colore, soprattutto sugli spettri, ma anche la location del castello rende bene. Quello che guasta sono una certa sciatteria e trovate a volte davvero stupide, anche se tutto sommato è un film che può risultare divertente.
MEMORABILE: I fantasmi che inscenano una notte di spaventi per convincere il protagonista ubriaco della loro esistenza.
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Benché la vicenda del film sia ambientata nella Foresta Nera, per poi spostarsi a Bonn nell'ultima parte, il suggestivo castello che costituisce la location principale del film è in realtà lo Schloss Oelber, situato nella Bassa Sassonia, nel nord della Germania.
La protagonista Liselotte Pulver è doppiata in italiano da ben due attrici: Fiorella Betti e una giovanissima Rita Savagnone (all'epoca moglie del grande Ferruccio Amendola), una per le parti cantate e un'altra per quelle recitate.