Thriller condito di flashback, che porteranno al colpo a sorpresa e a una terribile verità. Film composto da buoni attori, che sanno fare la loro parte, al servizio di un regista mediocre. Forse in alcune scene il film rallenta, ma prende velocità quando fra i flashback esce Keitel. Film dimenticato da tutti.
Thrilling coinvolgente, almeno fino a quando non si ha la certezza sui propri sospetti. La Moore recita bene e anche senza spogliarsi duetta alla perfezione con il suo ex nella vita privata Bruce Willis. Suspence e incognite nella varie versioni dei fatti raccontati.
Moore, interrogata dal poliziotto paziente Keitel, racconta in flashback la sua amicizia con Glenne Headly, oppressa da un marito violento e sempre "fatto" (Willis in versione mascalzone), e come questi sia stato ammazzato per legittima difesa. Ma i morti nella storia sono più di uno e Keitel fiuta l'inganno. Giallo dignitoso nella costruzione narrativa a flashback ma scarsamente interessante, prevedibile nella rivelazione finale, con una protagonista modesta, giustamente finito presto nel dimenticatoio.
Storia maledetta che si scompone e si ricompone attraverso vari flash back, come in un torbido caleidoscopio. Storia di Joyce e di Cinthya, al tempo stesso vittime e aguzzine, coinvolte in una dinamica molto efficace con il loro "inquisitore", interpretato da Harvey Keitel. Non molto riuscito come thriller, convince come dramma psicologico e come ritratto impietoso di una certa America suburbana, dove sopraffazione e violenza assumono i connotati di un'agghiacciante "normalità".
Questo film, che avevo in videocassetta da tanti anni ma mai avevo avuto il tempo di vedere fino a ieri, l'ho trovato davvero entusiasmante. Forse perché le protagoniste sono di prim'ordine, o perché il finale rivela un colpo di scena tanto inaspettato quanto tragico. Peccato sia finito nel dimenticatoio!
Mediocre thrillerino dalla trama e dallo svolgimento narrativo piuttosto usuali e
prevedibili (finale compreso) cui non basta un colpo di scena (come già detto molto
telefonato) ed un cast che presenta alcuni nomi di spicco. Non è quindi difficile capire perché non lasci tracce particolari nella mente di chi lo guarda. Se siete alla ricerca di un film dai ritmi vertiginosi è meglio che passate oltre. Se invece
vi accontetate potreste anche dargli uno sguardo.
Un giallo tutto sommato modesto; interessante nel tratteggio psicologico della protagonista, un po' meno nell'intreccio vero e proprio, che sfocia in un finale abbastanza prevedibile. Vale la visione per il cast in stato di grazia, dove Demi Moore dimostra ottime doti interpretative affiancata dal sempre valido Keitel, dalla Headly e da un Bruce Willis laido come non mai. Buono il ritmo, nonostante la verbosità.
La cosa migliore del film è la sua struttura narrativa, abbastanza originale e creativa, benché la protagonista principale, interpretata in modo mediocre da Demi Moore, non sia granché. Lo script, sebbene non privo di elementi scontati, è abbastanza coerente, mentre la regia e il sonoro si rivelano un po' deboli. Passabile ma decisamente nulla di eclatante.
Non serve essere Sherlock Holmes per fiutare aria di menzogna nel lungo racconto in flashback della protagonista, per cui la rivelazione conclusiva non sorprende affatto. Più del versante giallo/thriller funziona quindi il ritratto di un’America suburbana in cui la violenza la fa da padrona, e le donne, da vittime predestinate, sono quasi costrette a diventare carnefici. Cast di livello in cui il cardine è l’ambiguità di una Moore brava anche in un ruolo privo di sfumature sexy e della Headly, ma meritevoli anche Willis in un insolito ruolo da bastardo e Keitel misurato poliziotto.
Lui, lei, un'amica di lei. Si parte dal fondo, ossia da un omicidio. Cynthia (Demi Moore) racconta la vicenda dell'amica e del suo matrimonio, già problematico fino dalla sua celebrazione. Un omicidio, quello del marito dell'amica (Bruce Willis). Lei è Joyce (Glenn Headly) e voleva tanto ucciderlo... Giallo diretto da Alan Rudolph, ha il pregio di tenere alta l'attenzione dello spettatore fino all'ultimo, anche se, verso la fine, scricchiola un po'. Merita una visione se non altro per curiosità. Ritmo non altissimo.
MEMORABILE: I tre al Luna Park.
Alan Rudolph HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàZender • 4/11/20 14:13 Capo scrivano - 47700 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: